Molto tempo fa sul fondo di un lago di un villaggio non lontano dall’attuale Kamakura viveva uno spaventoso drago dalle cinque teste che si divertiva a terrorizzare la popolazione esigendo come sacrificio i figli degli abitanti del luogo.
Dopo mille anni di tribolazioni, il 31 maggio del 552 d.C., Benzaiten, dea shintoista della fortuna, della salute, della musica e della conoscenza, finalmente accortasi delle loro sofferenze, venne in loro soccorso e fece emergere dal fondo del mare una splendida isola che divenne sua dimora e base di attacco per contrastare il drago.
Dopo aver posato gli occhi su di lei, il Gozuryu si innamorò perdutamente e immediatamente chiese la sua mano in matrimonio. Tuttavia, Benzaiten era a conoscenza dei modi malvagi del drago e gli disse che avrebbe preso in considerazione la sua proposta solo se avesse promesso di aiutare la gente di Koshigoe.
Da quel momento in poi, Gozuryu si dedicò a proteggere l’area che un tempo aveva terrorizzato.
Benzaiten alla fine riconobbe le buone intenzioni di Gozuryu e l’area di Koshigoe prosperò come non aveva mai fatto prima sotto la loro duplice protezione.
Quando il tempo di Gozuryu in questo mondo finalmente terminò, il drago si stese vicino al villaggio di Fukasawa (ora situato nell’odierna Kamakura).
Il corpo di Gozuryu era così massiccio che la sua testa si estendeva fino a dove ora si trova il Tempio Ryuko.
Gozuryu continua a proteggere l’area; se si osserva attentamente la forma delle colline tra Kamakura ed Enoshima, puoi distinguere la forma del drago che è diventato una collina che ancora oggi è chiamata tatsu no kuchi yama 龍の口山, ovvero “la bocca della collina del drago”.
Il nome locale ”Koshigoe”腰越 è scritto con kanji diversi, ma l’originaria combinazione di ideogrammi era “superata la morte dei bambini” e si pensa che le sia stato attribuito questo nome per via del Drago famelico che si ci bava di infanti.
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Mukashibanashi: Storie antiche dal Giappone
FantasyQuesta è una raccolta di storie popolari antiche giapponesi. Molte di queste storie, se non tutte, vengono ancora tramandate oralmente alla generazione più giovane.