Strette di mano

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C'era in cielo un dio bizzarro di nome Itsu-no-ō-ha-bari, che per qualche ragione aveva sbarrato il Fiume Via Lattea. Il figlio di questo, Take-mi-kazuchi, che era di grande forza fisica, fu inviato sulla terra con il compito di conquistare il paese per conto di Amaterasu. Con lui andò il suo compagno, il dio Ame-no-tori-bune.

I due dèi scesero nella piccola spiaggia di Inasa, nell'Izumo, e si recarono subito da Ō-kuni-nushi.

Gli dissero: ― L'augusta gran dea Amaterasu ci ha inviato da te. Questo paese di Yamato che tu governi da signore, dovrai cederlo a suo figlio Oshi-ō-mimi perché regni al tuo posto per sempre.

Ō-kuni-nushi fece un sorriso storto. ― Chi viene nel mio paese e dice tali empietà merita di provare la forza delle mani di mio figlio.

Costui aveva nome Take-mi-na-kata ed era il più forte e orgoglioso dei discendenti di Ō-kuni-nushi. Lo chiamarono e giunse subito. Squadrò le due divinità celesti e disse: ― Voi che parlate così bene, qua, vediamo se osate stringere la mia augusta mano!

Afferrò la mano di Ame-no-tori-bune e la strinse con una presa così possente che la mano si frantumò nella sua stretta. Ame-no-tori-bune fuggì urlando.

Take-mi-kazuchi rimase da solo dinanzi a Take-mi-na-kata, il quale lo fissò con intenzione. ― Tocca a te, giovane nobile rampollo del cielo. Su, afferra la mia mano e mostra la tua forza!

Take-mi-kasuchi afferrò la mano di Take-mi-na-kata. Entrambi strinsero con quanta forza avevano ma questa volta fu Take-mi-kasuchi a spezzare la stretta del principe e la mano di questi rimase stritolata tra le sue dita.

Allora Ō-kuni-nushi si gettò ai piedi di Take-mi-kasuchi. ― Signore, davvero la tua forza è superiore alla nostra! Obbedisco all'ordine dell'augusta signora che regge il cielo, Amaterasu-ō-mi-kami! E non mi opporrò che il suo nobile figlio Oshi-ō-mimi scenda a governare il paese al mio posto!

Mukashibanashi: Storie antiche dal GiapponeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora