Susano'ō mette alla prova Ō-kuni-nushi

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Nel frattempo, nel regno di Inaba, la principessa Yagami riceveva gli ottanta fratelli.

Siamo venuti per chiederti in sposa ― dissero questi alla principessa. ― Scegli pure tra noi colui che sarà tuo marito.

Mi è giunta voce della vostra crudeltà e della vostra sconsideratezza ― rispose lei, ché il coniglietto l'aveva opportunamente avvertita di ciò che era accaduto. ― Per tale ragione, non ho intenzione di sposare nessuno di voi. L'unico che può aspirare alla mia mano è invece il vostro nobile fratello minore Ō-kuni-nushi.

Presi dalla gelosia, gli ottanta fratelli cospirarono per uccidere Ō-kuni-nushi. Dapprima cercarono di arderlo sotto una pietra incandescente, poi tentarono di schiacciarlo facendogli rotolare addosso un tronco d'albero. Ō-kuni-nushi scampò a entrambi i tentativi. Ma gli ottanta fratelli non gli diedero tregua e lo inseguirono su per i monti bersagliandolo di frecce.

Allora Ō-kuni-nushi decise di scendere nel Regno del Profondo per chiedere consiglio al suo antenato Susano-ō.

Susano-ō dimorava in un angolo del Profondo, in una grande casa sotterranea. Con lui stava la bellissima figlia Suseri. Suseri si trovava sulla porta di casa quando giunse Ō-kuni-nushi. La ragazza si innamorò immediatamente del giovane e decise in cuor suo che lo avrebbe avuto come sposo.

Ma quando Suseri condusse Ō-kuni-nushi al cospetto di Susano-ō, questi fissò quel suo discendente e decise di provare personalmente se fosse all'altezza di salire al trono dell'Izumo.

Susano-ō ordinò di farlo dormire in una grotta piena di serpenti. Ma Suseri consegnò a Ō-kuni-nushi una benda e gli disse: ― Quando i serpenti staranno per morderti, agita tre volte la benda e loro si allontaneranno. ― Ō-kuni-nushi fece come gli era stato detto e poté dormire tranquillo.

La notte seguente, Susano-ō mandò Ō-kuni-nushi a dormire nella grotta dei millepiedi velenosi, ma di nuovo Suseri intervenne dandogli una seconda benda magica con la quale il ragazzo poté cacciare i millepiedi.

Allora Susano-ō scoccò una freccia in mezza a una gran prateria e ordinò a Ō-kuni-nushi di andare a prenderla. E mentre il giovane si trovava nel mezzo della prateria, Susano-ō appiccò il fuoco alle stoppie da tutte le direzioni. Ō-kuni-nushi si trovò di colpo circondato dalle fiamme ed era ormai convinto che sarebbe morto bruciato, quando un topo uscì da un buco del terreno e gli disse di seguirlo. Ō-kuni-nushi si ritrovò in una grotta sotterranea e poté stare al sicuro mentre le fiamme divoravano la prateria sopra di lui. Quando ogni cosa fu arsa, e Suseri già piangeva la perdita di Ō-kuni-nushi, il giovane venne fuori dalla prateria e reggeva in mano la freccia. Susano-ō cominciò suo malgrado a provare ammirazione per il suo giovane discendente

Allora Susano-ō gli ordinò di liberargli i capelli dai pidocchi, che erano enormi e velenosissimi

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Allora Susano-ō gli ordinò di liberargli i capelli dai pidocchi, che erano enormi e velenosissimi. Intervenne di nuovo Suseri, che diede a Ō-kuni-nushi un cartoccio di bacche; così il giovane, mentre frugava tra i capelli di Susano-ō, masticava le bacche e le sputava. Susano-ō credette che il giovane stesse schiacciando tra i denti i suoi pidocchi e pensò che quel suo discendente era veramente degno di lui.

L'operazione proseguiva lentamente, e Susano-ō si addormentò. Allora Ō-kuni-nushi disfece i capelli del suo antenato e li intrecciò a ogni trave della camera. Poi ostruì la porta della caverna con una grossa pietra, si caricò in spalla Suseri, rubò la spada del dio, il suo arco con le frecce e la sua arpa ornata di perle, e fuggì via dal Profondo.

Ma durante la fuga l'arpa urtò contro un albero e cominciò a suonare. Susano-ō si svegliò, capì cos'era accaduto e subito balzò all'inseguimento del giovane. Ma i capelli si tesero tra le travi della camera e a furia di tirare, Susano-ō fece crollare l'intera casa. Il dio dovette perdere del tempo prezioso a sciogliere tutti i capelli e intanto Ō-kuni-nushi usciva dalle caverne alla luce del sole.

Quando Susano-ō riuscì a districarsi, corse sul limitare nel Profondo e sporgendosi fuori dalle caverne vide il giovane ormai lontano. Allora alzò la voce e gli urlò dietro:

Servendoti della gran spada e dell'arco che porti con te, insegui e prostra tutti i tuoi fratellastri fino alle estremità dei pendii, inseguili e spazzali via nelle rapide dei fiumi, e tu, vigliacco, diventa il signore dell'intero Yamato! E che mia figlia Suseri sia la tua legittima moglie! Poi, giunto ai piedi del monte Uka, pianta nella roccia le colonne di un palazzo e rizzane il tetto fino al cielo! E in quel posto, miserabile, abita e regna!

― Servendoti della gran spada e dell'arco che porti con te, insegui e prostra tutti i tuoi fratellastri fino alle estremità dei pendii, inseguili e spazzali via nelle rapide dei fiumi, e tu, vigliacco, diventa il signore dell'intero Yamato! E che ...

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Ō-kuni-nushi fece come il suo augusto antenato Susano-ō gli aveva consigliato. Spazzò via i suoi fratellastri, sposò Suseri, eresse un meraviglioso palazzo alle pendici del monte Uka e impose il suo regnò sullo Yamato. La sua seconda moglie fu Yagami, ma ebbe anche altre mogli e la sua discendenza fu numerosa.

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