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Dopo qualche minuto di attesa in cui bruciai più di metà sigaretta dalla tensione, finalmente lui arrivò.

Feci un respiro profondo mentre tenevo tra indice e medio della mano destra la sigaretta in cui rimaneva ormai soltanto qualche fiato; mi avvicinai alla porta d'entrata e tesi la mano verso il pomello che feci scattare verso destra aprendo così la porta, trovandomi davanti Liam.

"Buonasera Emily"  pronunciò mostrando quel bellissimo sorriso che mi aveva colpito subito appena lo vidi la mattina stessa.

"Buonasera a te!"  replicai felice di rivederlo notando poi che teneva con la mano sinistra una bottiglia di vino rosso, così domandai se fosse per me, anche se la risposta era ovvia, di fatti, ottenni dal ragazzo una risposta affermativa.

"Non dovevi!"  affermai riferendomi al vino che aveva portato "Comunque, ora entra e fa come fossi a casa tua" gli mostrai con un braccio il piccolo corridoio principale nel quale si addentrò, così potei richiudere la porta dopo aver gettato il mozzicone della lucky strike fuori da essa.

Vidi il velo di imbarazzo che dominava sul suo volto pulito e decisi di rompere quel silenzio imbarazzante.

"Scusa se sono vestita un po' come una stracciona ma in casa mi piace stare comoda"  affermai ironica indicando il mio abbigliamento.

"Tranquilla, io in casa indosso dei semplicissimi pantaloncini e a volte una maglietta, è giusto così"  strinse l'occhio destro in un occhiolino spontaneo senza dar troppo a vedere di avermi dato un particolare 'hot' della sua vita casalinga.

 Abbassai lo sguardo con un sorriso appena accennato sulle labbra e cercai di cambiare discorso "che ti va di mangiare?"  ritornai a guardare i suoi occhi nocciola per poi dirigermi in cucina sentendo i suoi passi seguirmi nella stanza.

"Beh, non sono un grande cuoco, hai qualcosa di semplice da fare?"

"Tranquillo, anche io sono negata, ho delle pizze surgelate, possono andare?"

"Ottimo! Anche se forse erano meglio delle birre invece del vino"  ride appena, sfregandosi la nuca imbarazzato, ma subito mi aggrego alla sua risata facendo ricadere il suo sguardo su di me, facendolo sentire meglio, probabilmente.

"Il vino rosso sta bene con tutto" ammiccai "mentre tiro fuori le pizze siediti pure al tavolo"  mi voltai verso il frigorifero aprendo il freezer e prendendo due margherite che poggiai successivamente sul bancone della cucina.

"Allora.." iniziai sedendomi a tavola di fronte a lui "dimmi un po' di te"  lo guardai negli occhi con fare inquisitorio.

"Cosa vuoi sapere di preciso?"  inarcò leggermente il sopracciglio ricambiando lo sguardo.

"Beh..hai amiche, amici, fidanzate, fidanzati?"  domandai in tono assolutamente ironico cogliendolo di sprovvista.

"Fidanzati di sicuro no" rise apertamente "prima di trasferirmi avevo qualche amico, o meglio, conoscente, ma non ho mantenuto i rapporti, non ne vedevo la necessità, e per quanto riguarda l'argomento fidanzate, sono libero come l'aria, non ho mai avuto molto tempo per le ragazze, i miei genitori mi tenevano sempre in casa e non avevo il coraggio di uscire di nascosto come probabilmente avrebbe fatto qualsiasi altro ragazzo"

"Ah, quindi mai avuto una ragazza e mai..beh, hai capito" risi imbarazzata per la mia frase idiota.

"No, sono ancora puro come un angioletto.." formò con le dita un'aureola sulla sua testa scoppiando poi a ridere "..tu, invece, sei una ribelle?" girò l'argomento verso di me.

"Non sono una 'ribelle', solo ho preferito conquistarmi presto la mia libertà e venire a vivere qui da sola a circa 19 anni, ho mantenuto la mia compagnia di amici che conosco dall'infanzia e in quanto a fidanzate o fidanzati, devo dirti che fidanzate non ne ho mai avute, ma fidanzati ne ho avuti uno o due ma non storie lunghissime perchè dopo qualche mese immancabilmente mi stufavo di loro e li mandavo a quel paese.."  finii di raccontare i poco interessanti particolari della mia vita mentre mettevo le pizze nel forno e prendevo due calici dallo scaffale sopra al lavello "...vino?" gli mostrai i calici e la bottiglia di rosso che mi aveva portato.

Annuì all'istante "quindi tu non sei più un angioletto deduco.." mi osserva mentre stappo la bottiglia e ne verso mezzo calice ad entrambi per poi risedermi "..anche se, onestamente, ne hai le fattezze" mi sorrise arrossendo leggermente, cosa che feci anche io non appena sentii il suo complimento.

"Lo dici perchè non mi hai osservata bene, caro Liam.." replico con un velo di superiorità "..ad esempio, avevi notato questo?" metto in mostra il septum che tenevo quasi sempre rivolto verso l'interno per via del lavoro, a Matthew non dava nessun fastidio, ma i clienti non sempre apprezzavano.

"In realtà no.." fissò stupito il mio naso da cui fuoriuscivano le due palline del piercing nero "..hai altri 'accessori'?"  domandò interessato prendendo un sorso di vino.

"Allora, ho un fiore di giglio sul ventre dalla parte destra verso l'inizio inguine, era un tatuaggio che volevo farmi da anni e l'ho fatto appena compiuti i 18 anni, poi, ho un crocifisso nero, al contrario, che mi copre parte della schiena e una piccola bara qui sul polso destro" mostro il polso appena citato destando la sua attenzione.

"Tatuaggi molto vivaci, devo dire..come mai queste scelte?"

"Mi sono sempre piaciute queste cose, come mi sono sempre piaciuti i vestiti scuri, infatti vesto molto spesso di nero, è proprio una mia fissazione" alzai e riabbassai le spalle per sottolineare la motivazione e mi accorsi poi che erano cotte le pizze quindi le tirai fuori dal forno, le impiattai e le misi, una di fronte Liam e una di fronte a me, sul tavolo "..buon appetito!

"Che buon profumo! Buon appetito a te" fissò prima me e poi la invitante pizza di fronte a se. "Io comunque sono puro anche da quel lato, magari un giorno farò qualche tatuaggio anche io, chi lo sa.." addentò il primo pezzo di pizza "..meglio che in pizzeria, Emily!" ammiccò sereno.

Era davvero piacevole stare in sua compagnia.

C'mon babe || LiamPayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora