7.

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Finimmo di cenare e feci pulito sulla tavola mettendo i piatti nel lavello assieme ai calici e misi la bottiglia di vino rosso, quasi finita, nel frigo.

"Liam, sono le 21"  mi rivolsi al ragazzo che era ancora nei pressi del tavolo catturando la sua attenzione "io devo cambiarmi per uscire, visto che l'incontro con gli altri è in periferia quindi non ci vogliono due minuti per arrivare" 

"Sì, sì, certo, ti aspetto qui?"  inclinò leggermente la testa attendendo una mia risposta.

"Non mi da fastidio se vieni di là, mi dispiace lasciarti di qui da solo"  sollevai leggermente un angolo della bocca accennando un sorriso, incamminandomi poi nella mia camera sentendo i suoi passi dietro di me.

"Siediti pure sul letto, io cerco qualcosa da vestire"  annuì appena e fece come gli avevo accennato e mi avvicinai all'armadio a due ante in fondo alla stanza; estrassi dall'armadio gli indumenti, skinny jeans neri, una maglietta rossa con delle labbra da donna colorate da un rossetto nero, amavo le labbra, e una felpa nera.

"Mi cambio e torno"  ammiccai al ragazzo seduto sul lato destro del mio letto a due piazze e scappai in bagno dopo che ricambiò con un raggiante sorriso.

Indossai gli abiti scelti, mi lavai denti e viso e passai al trucco, optai per una riga sottile di matita nera sulle palpebre, mascara nero e una veloce passata di terra sulle guance.

Dopo essermi spazzolata i miei lunghi e neri capelli tornai nella stanza dove notai che Liam si era disteso sul mio letto lasciando fuori i piedi, gesto carino dato che indossava le scarpe che avrebbero potuto sporcare le lenzuola.

"Comodo?"  ridacchiai addentrandomi nella stanza per lasciare sull'altro lato del letto i vestiti che avevo in precedenza per stare in casa.

"Eh?"  domandò riaprendo di scatto gli occhi e rimettendosi seduto "oh, che maleducato, scusami"  mi guardò abbassando poi lo sguardo dispiaciuto.

"Ma non scusarti, avevi bisogno di sdraiarti a quanto pare e l'hai fatto, che c'è di male? Non sei a casa di una estranea"  cercai di tranquillizzarlo.

"Grazie, in effetti sono un po' stanco, oggi è stato, come sai, il mio primo giorno di lavoro"  sbadigliò coprendosi la bocca con la mano.

Mi sedetti sul lato sinistro del letto e mi infilai le mie dvs nere "sono pronta!"  mi rialzai andando davanti a lui che era ora in piedi a un metro da me.

"Sei davvero una ribelle"  ridacchiò guardandomi da testa a piedi "non sono troppo grandi quelle scarpe?"  indicò i miei piedi.

"Mi piacciono anche per questo"  annuii appena "andiamo, mio caro?" sorrisi mostrando con un braccio l'uscita.

"Certo, mia cara"  fece un leggero inchino divertito, portandosi una mano al cuore e tornando nel corridoio principale.

Presi la borsa, misi il telefono nella piccola tasca dei jeans e uscimmo dalla porta di casa che richiusi a chiave con qualche mandata.

"Dove hai parcheggiato?"  gli sorrisi riponendo le chiavi nella borsa e prendendo da essa il pacchetto di sigarette "ne vuoi una?"  allungai il pacchetto verso il ragazzo che rifiutò con un cenno della testa "come vuoi"  alzai le spalle e accesi la mia sigaretta rimettendo tutto in borsa.

"Comunque, proprio lì"  indicò una semplice macchina nera dall'altro lato della strada.

Salimmo nella macchina e dopo circa un quarto d'ora arrivammo al posto che gli avevo spiegato essere il punto d'incontro.

"Puntualissimi!"  commentai notando che l'orologio del mio telefono segnava le 22 in punto.

"Devo ammettere di essere un po' agitato, troppe conoscenze in un giorno solo"  si inumidì le labbra facendo qualche passo avanti e indietro a fianco alla macchina.

"Ma stai tranquillo"  gli diedi una leggera pacca sul braccio quando fu vicino a me "non ti mangeranno.."  assicurai "..o almeno, lo spero!" dissi seria per poi scoppiare a ridere.

"Simpatica eh"  roteò gli occhi "sono loro?"  deglutì vedendo le cinque figure avvicinarsi.

"EMILY!" gridò Lexi correndomi in contro.

"LEXI!"  la abbracciai forte, era una settimana che non ci vedevamo, aveva passato giorni a letto in compagnia di un secchio per vomitare, dopo una delle tante feste a cui andavamo, infatti la notte scorsa io e il resto della compagnia eravamo andati ad una festa, ma senza di lei.

"Chi è questo bel ragazzo?"  lasciò la presa notando Liam affianco a me.

"Lui è Liam, un mio nuovo collega, si è trasferito da poco"  gli misi un braccio intorno alle spalle mentre cercavo di presentarlo al meglio.

"Piacere, io sono Lexi, la migliore amica di Emily"  allungò la mano verso Liam con un mega sorriso.

"Molto piacere"  le strinse la mano ricambiando il sorriso mentre stavano arrivando anche gli altri ragazzi.

"Ciao, Emily" disse Louis confuso vedendo Liam, un volto nuovo, al mio fianco, seguito dagli altri tre.

"Ciao ragazzi, come ho già accennato a Lexi, lui è il mio nuovo collega Liam, vi posso assicurare che è molto simpatico"  dico serena.

"E' un vero piacere"  commenta Niall quasi ironico analizzando il ragazzo da testa a piedi.

"Anche per me è un vero piacere"  disse Liam con la voce un po' incerta.

"Beh, potreste anche presentarvi"  roteai gli occhi sbuffando "lui è Harry, lui Louis, lui, Niall e lui è Zayn"  indicai col braccio i rispettivi ragazzi uno dopo l'altro non ricevendo da loro una minima reazione.

Iniziamo bene.

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Spero la storia vi stia piacendo; ha superato le 200 letture e vi ringrazio tutti di cuore :)

Al prossimo capitolo

C'mon babe || LiamPayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora