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"Come ci si veste di solito a queste feste?" Liam era di fronte all'armadio a scrutare ogni capo che possedeva mentre io mi limitavo ad aiutarlo standomene a gambe incrociate sul suo letto.

"Non troppo eleganti, ma in modo da farsi notare tra la folla, diciamo" mi lascio andare all'indietro con le mani dietro la testa.

"Perciò, jeans e..?" si girò verso di me con i jeans stretti in una mano. "Scusami? Non sei qui per dormire." mi colpì con i jeans sull'addome facendomi sobbalzare.

"Ooh, come ti permetti!" mi rimisi a sedere appoggiandomi allo schienale del letto.

"Scusa ma ho bisogno di te, non sono esperto in queste cose.." si sedette sul letto quasi mortificato.

"Liam, non ti abbattere così, " mi spostai al suo fianco cercando il suo sguardo "ci sono io" gli rivolsi un sorriso gentile, lasciandogli poi un bacio sulla guancia.

"Grazie Emily" mi strinse in un abbraccio che ricambiai all'istante, un abbraccio dato più col cuore che con le braccia.

"Diamoci da fare!" lo presi per una mano e lo feci rialzare portandolo davanti al suo armadio."Preferisci magliette, camicie o canotte?"

"Magliette e canotte larghe, credo" rispose dubbioso.

"Allora, inizia a indossare i jeans e poi vediamo un po' di abbinamenti" ammiccai.

"Signor sì signora!" mi rivolse un saluto a mo' di soldato, che fece scoppiare entrambi in una risata.

"Hai fatto?" avevo cercato di non girarmi mentre si cambiava i pantaloni, non volevo metterlo in imbarazzo.

"Sì, mi stanno bene?" mi voltai e lo ritrovai con indosso solo i jeans.

"Beh, ti stanno molto bene" deglutii trattenendo commenti inappropriati."Meglio cercare una maglia ora per coprire quel fisico flaccido" ridacchiai bugiarda contagiandolo.

"Mettiti questa e..questa" gli passai una maglietta nera e una camicia a quadri bianca e nera.

"Sicura?" aggrottó la fronte ricevendo da parte mia soltanto un cenno del capo.

"Sapevo ti sarebbe stato bene questo look!" commentai fiera con le braccia conserte.

"Si, devo dire che non sto affatto male" si aggiustó la camicia auto-elogiandosi.

"Ora é il mio turno, babe" spostai i capelli dietro le spalle altezzosa, uscendo dalla stanza.

"Metterai un vestito tu?" eravamo appena arrivati da me e stavamo percorrendo il piccolo corridoio per andare nella mia stanza.

"Non so, voglio star comoda" feci oscillare la testa aprendo le ante dell'armadio.

"Sembra un buco nero il tuo armadio" ridacchió notando che dominavano i capi neri.

"Addirittura" ridacchiai a mia volta "consigliami qualcosa tu ora, dai" gli lasciai il posto di fronte all'armadio facendomi da parte.

"Questo, anche questo, si, prova questi" mi passo una pila di vestiti.

"Quanta roba" sbuffai "resta girato di lì" dissi iniziando a levarmi i vestiti rimanendo così in intimo.

"Come sto?" mi lisciai i fianchi su cui aderiva un vestito nero, attillato, che mi arrivava a metà coscia, con scollo a cuore e una striscia di pizzo nero in vita che lasciava intravedere un po' di pelle.

"Sei splendida!" sgranó gli occhi facendomi la radiografia e facendomi arrossire leggermente.

"Non lo sento del tutto mio però" scossi leggermente la testa.

"Passiamo al prossimo allora" mi sorrise girandosi nuovamente verso l'armadio.

"Questo mi piace di più!" indossavo un vestito nero, fino a metà coscia anche questo, semplicissimo sul davanti, ma che lasciava la schiena quasi interamente scoperta.

"Fai un giro su te stessa" disse disegnando un cerchio con l'indice. "Ti sta molto meglio e mette anche in mostra il tatuaggio sulla schiena, ti senti a tuo agio?" mi sorrise entusiasta.

"Davvero molto!" annuii convinta. "E come scarpe metterò quelle lì nere di vernice" indicai le scarpe a fianco all'armadio.

"Sicura? Non metti tacchi?" domandò perplesso.

"Nah, come ti ho detto, voglio star comoda e i tacchi non me lo permetterebbero" sollevai le spalle.

"Come vuoi" ammiccó "che ti va di fare ora? O meglio che ore sono?" domandò tastandosi le tasche dei jeans in cerca del telefono."Sono già le 19.15!" esclamò.

"Ordiniamo cinese?" proposi data la mia poca voglia di cucinare.

"Va benissimo" mi sorrise levandosi la camicia e cominciando ad alzare la maglietta nera.

"Liam?" inclinai il capo cercando di capire perché si stesse spogliando.

"Non voglio che la roba prenda odore di cibo" ridacchió rimanendo a torso nudo, cosa che non mi dispiaceva affatto.

"Giusta intuizione, ti do dei pantaloni e se proprio vuoi anche una maglietta" dissi con un velo di malizia.

"Bastano i pantaloni" ammiccó cogliendo il significato delle mie parole.

"Eccoli allora, mi metto anche io qualcosa di più comodo" mi sfilai il vestito che riposi sul letto, indossando i soliti pantaloncini e la solita canotta.

"Ora non ci sono più sorprese però" agitó le braccia per portare poi le mani sui fianchi.

"Cosa intendi?" replicai mentre mi raccoglievo i capelli in uno chignon improvvisato.

"I tatuaggi, li ho visti tutti ormai" ridacchió.

"Allora mi stavi spiando!" capii che si riferiva al fiore di giglio sul basso ventre. "Guardone che non sei altro!" scoppiai a ridere andandomene in cucina.

"Chiamo io" ammiccó dopo esserci messi d'accordo su cosa ordinare.

"Mi manca un sacco il cibo cinese", riflettei.

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Questo capitolo é leggermente più lungo degli altri,
spero vi piaccia e vi ringrazio davvero per tutte le letture.

- sul mio profilo trovate anche una oneshot scritta da me, dateci un'occhiata se vi va :)

C'mon babe || LiamPayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora