"Emily? Emily? Svegliati!" queste furono le prime parole che sentii risvegliandomi dopo la nottata devastante.
"Che c'è Liam?" mi stropicciai gli occhi cercando di capire dov'ero.
"Dobbiamo andare a lavoro! Sono le 8.30!" mi strattonò catapultandosi poi giù dal letto per rivestirsi.
"Ora ti ammazzo, giuro." mi misi a sedere con le braccia conserte e lo sguardo fisso su di lui. "E' domenica!" gli tirai un cuscino adirata e mi ributtai sotto le coperte.
"Che imbecille, non me lo ricordavo" scoppiò a ridere togliendosi nuovamente i vestiti e tornando sotto le coperte.
"Vai pure, non ti voglio vedere" tuonai voltandogli le spalle e cercando di riprendere sonno.
"Mi dispiace, principessa" si avvicinò a me facendo combaciare i nostri corpi per poi lasciare un dolce bacio sulla mia tempia.
"Non fare il ruffiano" ridacchiai afferrando un suo braccio e portandolo attorno alla mia vita per unire poi le nostre mani.
Mi riaddormentai, e credo anche lui, e ci risvegliammo per le 11 ancora mano nella mano.
Dopo esserci rivestiti e sistemati tornammo al piano inferiore dove poltrone, divani e tappeti erano popolati di belli addormentati.
Arrivati a casa mia "resti o vai a casa?" gli domandai dopo che mi ebbe accompagnata alla porta.
"Vado a farmi una doccia e torno" ammiccò lasciandomi un bacio sulla guancia e rimontando sulla sua auto.
In effetti anche io avevo bisogno di una doccia; infatti, non appena entrai in casa andai in camera da letto, lasciai la pochette sul letto, mi levai i vestiti e corsi nella doccia.
Non feci altro che pensare a Liam, al suo modo di scherzare e farmi ridere, ai suoi occhi nocciola, alle sue labbra, alle nostre labbra, unite, ai nostri corpi nudi che diventavano uno solo, alle sue mani forti ma allo stesso tempo delicate, forse avevamo corso un po' troppo la notte passata, ma non me ne pentivo per niente, è stata una notte bellissima, non solo per il sesso, ma anche perchè c'era lui con me e non esisteva compagnia migliore.
Uscii dalla doccia e mi avvolsi in un asciugamano, stessa cosa feci con i capelli; optai per un reggiseno bordeaux e slip dello stesso colore poi dei leggins neri e una maglietta larga bianca e gettai a lavare i vestiti del giorno prima e a stendere, in un piccolo stendi-panni, i capi ancora nella lavatrice dal giorno prima: avevo una memoria "invidiabile".
Asciugati anche i capelli mi struccai, lavai i denti e andai in salotto ad accendere lo stereo, che iniziò a riprodurre "Pursuit of happiness" di Kid Cudi, una canzone che amavo, mi faceva rilassare tantissimo, decisi allora di accendermi la prima sigaretta della giornata, mi mancavano le mie lucky; assaporai a pieno ogni tiro e a sigaretta finita, mentre la gettavo nel portacenere, il campanello suonò.
Andai alla porta e mi ritrovai davanti un Liam con un sorriso smagliante "ciao principessa" si avvicinò stringendomi in un caldo abbraccio "so che ti sono mancato" mormorò ironico, al mio orecchio.
"Ben tornato Liam, sempre il solito!" mi staccai da lui tirandogli un pugno sulla spalla. "Entra prima che cambi idea" indicai il corridoio oltre la porta che richiusi una volta che anche Liam fu in casa.
"Che si mangia?" si levò il cardigan lasciando sull'attaccapanni vicino all'entrata restando in maglietta.
"Pasta?" mi sfregai le mani girando per la piccola cucina.
"Può andare" sollevò le spalle avvicinandosi al tavolo.
"Allora metto su l'acqua, vai pure in sala se vuoi" sorrisi riempendo una pentola d'acqua per poi metterla sul fornello.
"Dobbiamo pulire questo povero divano" raggiunsi Liam, in sala, dove mi stava praticamente smontando il divano per vedere fin dove vi erano i popcorn.
"Buttali in terra cercando di fare un piccolo mucchio e poi li raccolgo con la scopa" andai nel piccolo sgabuzzino al fondo del corridoio a prendere scopa e paletta con le quali dopo, appunto, raccolsi tutti i popcorn.
"Ora é molto meglio!" si lasciò cadere sul divano non appena fu sgombro.
"Eh già!" replicai gettandomi, di schiena, e a peso morto, su di lui facendogli emettere un suono strozzato. "Peso?" ridacchiai senza spostarmi di una virgola.
"Ma no, figurati!" rise appena "Però meglio se ti levi" mi spinse giù dal divano facendomi cadere a terra.
"Ma coglione!" mi rialzai subito risistemandomi la maglietta che era leggermente salita. "Tu la pasta non la mangi" tornai in cucina a controllare l'acqua, marcando ogni passo.
"Sei permalosa eh" sbuffó contendendo una risata e raggiungendomi.
"In realtà no" buttai la pasta nell'acqua abbassando leggermente il fuoco "é il mio modo di fare" sollevai le spalle appoggiandomi al tavolo.
"Sei proprio strana Emily" si avvicinò a me da dietro, stringendomi tra le sue braccia "ed é anche per questo che mi piaci" sussurró lasciandomi qualche bacio sul collo facendomi rabbrividire.
"Io ti piaccio?" mi voltai verso di lui senza scappare dalla sua presa.
"Mi piaci un sacco" fece sfiorare le punte dei nostri nasi prima di lasciarmi un bacio sulle labbra.
"Si era capito" annuii riavvicinandomi alle sue labbra ricambiando il bacio.
Pranzammo con della semplice pasta al sugo, questa volta nessun alcolico di nessun tipo, soltanto acqua, e ci rifugiammo poi nella mia stanza a parlare.
"Ma hai più sentito i tuoi amici?" mi ricordò che alla festa, in effetti, non avevamo visto nessuno della mia compagnia ed era strano così recuperai il telefono dalla pochette e guardai i messaggi; avevo ben 6 chiamate perse e 13 messaggi da Lexi e alcuni dei ragazzi: che cazzo era successo?
"Non ci voglio credere.." i miei occhi si riempirono di lacrime mentre leggevo velocemente i messaggi.
"Emily, cos'è successo?" mi mosse appena una spalla per richiamare la mia attenzione.
"Niall..Niall, ha fatto un incidente ieri sera e nella macchina con lui c'era anche Harry.." buttai il telefono sul letto scoppiando a piangere.
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C'mon babe || LiamPayne
FanfictionUna ragazza estroversa, umile, responsabile e un ragazzo timido, di buona famiglia vissuto sempre dentro di una bolla di sapone.