Vita Altrui E Infrazioni

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Quando Hugo tornò in camera, la prima cosa che notò fu che il giornale non era ai piedi del letto come lo aveva messo, ma era scivolato a terra.
Corrugò la fronte : era sicuro di averla ripiegata e ben riposta sul letto.
Sarà caduta pensò, ma notò, con una certa perplessità, che la finestra era chiusa.
Se era veramente caduta... Come aveva fatto?
Sospirò, la prese e la ripiegò con cura sul letto.
Si mise seduto sulla scrivanie e scrisse una risposta alla lettera di Lily.
Era pronto per scrivere, quando uno scricchiolio attirò la sua attenzione.
Conosceva quel suono;era quello di una persona che si muove a passi felpati. Corrugò la fronte, mentre il suono si ripeteva a frequenza più spessa. Si avvicinò alla porta, fonte del rumore, e sbirciò nel corridio, attento a non farsi vedere.
Jane gli dava le spalle e camminava con molta attenzione.
Sta storta con la schiena pensò Hugo a sproposito. Si avvicinò di più alla porta, mantenendo i passi felpati.
La ragazza, però, non sembrava essersi accorta che qualcuno la osservava. Continuava a dirigersi verso le scale, sempre con il passo silenzioso - per quanto possibile, visto lo scricchiolio.
Perché Jane si aggirava per casa a passo tanto silenzioso quanto sospetto?
Forse non è la santarellina che vuole far credere di essere pensò Hugo con un ghigno.
Ma si sbagliava. Jane imboccò le scale e scese di sotto. Hugo notò che aveva raddrizzato la schiena.
Imbronciato tornò nella sua camera.  stava chiudendo la porta, quando si ricredette.
Jane era risalita si corsa per le scale, e si guardava attorno con fare circospetto.
Hugo la guardò dallo spiraglio della porta dalla quale l'aveva vista.
Jane voltò la testa in tutte le direzioni e, appurato che non ci fosse nessuno, si diresse silenziosamente a l'ultima camera infondo al corridoio, dando ancora le spalle a Hugo.
Il castano notò, con un certo sgomento che rasentava la perplessità, che la ragazza si dirigeva nella camera dei suoi genitori. La seguii.
Jane doveva essere davvero sovrappensiero per non accorgersi delle due iridi azzurre che la guardavano con sospetto, scrutando i suoi movimenti.
Hugo era tre metri dietro di lei, e sperò con tutto sé stesso che, prima di entrare nella camera dei suoi genitori - perché era quello l'intento - non si girasse indietro. In tal caso lo avrebbe visto.
Jane appoggiò la mano sulla maniglia, e l'abbassò, provocando un sinistro cigolio.
Hugo la seguii all'interno della stanza: Jane non si era ancora accorta di lui, troppo concentrata come era.
Si avvicinò ai comodini ai lati del letto matrimoniale, e Hugo decise che era giunta l'ora di palesare la propria presenza.
"che stai facendo?" chiese a voce alta e chiara. Non si curò di nascondere l'accusa nell suo tono.
Jane sobbalzò violentemente, facendo scivolare la mano dal cassetto.
"niente" disse Jane, mentre gli zigomi iniziavano a chiazzarle di rosso.
Hugo inarcò un sopracciglio "che ci fai qui, allora?" chiese, ostentano la voce calma e accusatoria.
"em" Jane parve in difficoltà, fece scattare la testa in tutta le direzioni. "niente"
"allora possiamo uscire" disse Hugo e le si avvicinò.
"Si certo"
Jane si avviò fuori, e Hugo la affianco.
"non credere di essertela cavata così facilmente" sussurrò al suo orecchio "mi dirai perché eri nella camera dei miei genitori" la sorpassò, aumentando il passo, e si chiuse in camera sua.
Jane deglutii.
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Avrebbe dovuto dirlo?
Dirlo a Lily, Rose, o ai suoi genitori?
Si.
Jane Greys era entrata con fare sospetto nella camera di Ron e Hermione, per lealtà doveva dirlo.
Gli avrebbero creduto?
No.
Assolutamente, no.
Avrebbero preso la situazione alle leggera senza dargli peso. Perfino Hugo si chiedeva perché desse tanta attenzione alla faccenda.
Era entrata nella camera dei genitori. Basta. Fine.
Eppure aveva una curiosità morbosa, che non riusciva a spegnere.
Come un fuoco che ardeva in un bosco e che lo danneggiava, così la curiosità bruciava nel suo cuore ferendolo. Doveva spegnerla al più presto se non voleva farsi male, e c'era un unico modo.
Conoscere il perché Jane lo aveva fatto.
Sbuffò dentro la sua stanza e l'occhio gli cadde sulla scrivania. La lettera per Lily era ancora in bianco, Sospirò e si mise a scrivere.
Circa mezz'ora dopo spedí la lettera. Non aveva detto niente di nuovo, si era solo scusato con la cugina.
Scusato ovviamente con ironia.
Uscii dalla stanza e gli sfuggì uno strano verso quando aprii la porta.
A metà fra un urlo di sorpresa e un genito di disperazione.
Jane era appostata proprio davanti alla sua camera, gli occhi ridotti a due fessure e le braccia incrociate.
Hugo si ricompose in fretta.
"cosa c'è?" chiese in quello che riteneva un tono educato.
A giudicare però dalla smorfia che fece la ragazza non dovevano averne la stessa percezione.
"non sono entrata nella camera dei tuoi per farmi gli affari vostri" disse semplicemente lei.
"ah, no?" chiese Hugo inarcando un sopracciglio. "e allora che stavi facendo?"
Jane lo fissò dritto negli occhi, e Hugo, per un motivo sconosciuto anche a lui, abbassò i propri.
"sei un insensibile" sibilò Jane.
Hugo la fissò con gli occhi sgranati.
Cosa c'entra? Pensò nella più totale confusione.
Jane gli lanciò un'occhiata carica di disprezzo e si avviò di sotto per pranzare.
Hugo la guardava sbigottito, pieno di smarrimento.
Ma che diavolo intendeva?

Hugo Weasley:sempre in contrasto (Harry Potter New Generation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora