I Nomi Hanno Un Fottutissimo Significato

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Steven, con alte probabilità, non sarebbe uscito preso dall'infermeria, o almeno non abbastanza per giocare la prima partita di Corvonero.
Lysander e Mark si erano presi una bella sgridata dalla preside, insieme alla punizione, e il resto della squadra di era trovata ad annuire alle loro parole, senza riuscire a squagliarsela.
Gli unici che non sambravano per niente stoccati dalla cosa, erano i due battitori.
Nel frattempo, la partita Grifondoro-Serpeverde si avvicinava sempre di più, e non era raro vedere le due case scontrarsi (sia a livello magico che a quello Babbano).
Per proteggere Lily da un eventuale attacco che l'avrebbe costretta in infermeria, Hugo e Lysander le stavano, letteralmente, sempre addosso.
La rossa era incredibilmente scocciata dalla cosa, ma questo non aveva impedito ai due ragazzi di starle addosso.
Ed era per questo se adesso tutti e tre si stavano dirigendo verso l'aula di Storia della Magia, pronti per un altra lezione noiosissima su delle guerre dimenticate.
"Ancora non mi avete spiegato le dinamiche dell'incidente" disse Lily, mentre accelerava il passo alla vista del gruppo di studenti difronte alla porte dall'aula.
"Lunga storia" disse Hugo.
"Ho tempo" replicò lei, guardandolo con gli occhi marroni assottigliati.
Hugo assottigliò i suoi azzurri.
"Anche il professore, a quanto pare" mormorò Lysander.
Lily e Hugo interruppero il loro scambio di sguardi per fissarlo interrogativo.
Lys mostrò il suo orologio: la lezione sarebbe dovuta iniziare cinque minuti prima, ma la folla difronte alla porta era la testimonianza del ritardo del prof.
"Strano" commentò semplicemente Hugo, prima di aggiungersi agli altri studenti.
Lily e Lysander si scambiarono uno sguardo di intesa.
"Qualcuno di voi sa che fine ha fatto il professore?" Chiese Julia Tomas, lo sguardo sulla porta chiusa.
Lorcan Scamander sbuffò.
"Che diavolo deve fare a quest'ora?"
"Intendi a parte la lezione?" Domandò Belle Zabini inarcando un soppracciglio.
Lui le rivolse uno sguardo scocciato.
"É un fantasma, dubito abbia altri impegni"
"Magari ce li ha" replicò Harry Bott, e Hugo si chiese come avesse fatto a finire in Corvonero.
"Oh sì" disse Lily ironica "i fantasmi hanno davvero tantissimi impegni"
Harry la guardò male, mentre una leggera risata comune si alzava fra il resto degli studenti.
"Spiritosa" borbottò Julia.
Hugo notò che Jane stava un po' in disparte, vicino alla finestra.
Per ora, la bionda era l'unica, insieme al professore di incantesimi, a sapere che voleva diventare un Medimago.
Hugo si sentiva leggermente a disagio, e un po' vulnerabile, visto la sua conoscenza, ma cercava di non farlo a vedere.
E proprio quando gli occhi di Jane si assottigliarono per vedere fuori dalla finestra che Hugo la raggiunse.
"Tutto nella norma?" Chiese con un leggero divertimento.
Jane gli rivolse un occhiata, poi tornò a guardare il parco di Hogwarts.
"Abbiamo perso quindici minuti di lezione" la informò lui, dopo diversi attimi di silenzio.
"Mi stai dicendo che ti dispiace non sapere delle guerre dei Troll e dei giganti?" Chiese la bionda, guardandolo scettica.
"Certo!" Hugo non riuscii a nascondere un fondo di divertimento "come faremmo a vivere senza sapere certe cose!"
Jane abbassò la testa e cacciò una risata leggera.
Intanto, distanti da loro, la conversazione sugli impegni del docente fantasma continuavano.
"Che abbia trovato una donna?" Chiese Julia, convinta delle sue parole.
Lorcan la guardò con gli occhi fuori dalle orbite.
"E un fantasma. F-a-n-t-a-s-m-a, spiegami come fa ad avere una donna"
"Una donna fantasma!"
Lily scoppiò a ridere, senza riuscire a mascherare lo schermo nel suo verso.
Le loro congetture erano un grazioso sottofondo per Jane e Hugo.
"Potrebbe essere vero" sussurrò lui, chinandosi sull'orecchio di lei.
La sentii un attimo trattenere il fiato, ma non ci fece troppo caso. "Magari si é stancato di stare da solo"
"Chi dice che prima era solo?" Domandò lei inarcando un soppracciglio, senza però alzare il viso verso quello del ragazzo.
Hugo, nonostante ciò, notò comunque il leggero rossore che le colorivano.
Una strana sensazione di compiacimento fece spazio in lui, ma la scacciò subito scuotendo la testa.
"Tu lo hai mai visto con qualcuna?" Si limitò a chiedere.
"Magari qualcuno" disse lei pianissimo.
Hugo sgranò gli occhi.
"Cioè, il professore é" la voce gli si incemppò un attimo e la abbassò "gay?"
Lei gli diede una leggere spinta.
"Forse"
"Wow" sussurrò il castano.
Jane alzò il viso verso il suo, gli occhi taglienti.
"Qualche problema?" Chiese, affilando lo sguardo.
"No" Hugo si strinse nelle spalle "sono solo sorpreso"
Jane si appoggiò al davanzale, guardando fuori.
"Si vedeva" disse dopo un attimo di silenzio.
"E da cosa, scusa?" Chiese Hugo mettendosi a fianco a lei "conosciamo solo il cognome di lui!"
Jane gli scoccò un occhiataccia.
"Parla per te" disse, e vedendo che il ragazzo stava per replicare alzò una mano "e per tua informazione, i nomi hanno un significato"
"Si certo" disse Hugo alzando gli occhi al cielo, divertito.
Jane gli assestò una gomitata ben piazzata fra le costole.
"Sono seria"
"Anche io"
"Hugo!"
Lui rise.
Lei gli lanciò un altra spinta, e Hugo taque, guardandola spaventato.
Jane riportò lo sguardo alla finestra, e per un minuto buono l'unico rumore erano le congetture della classe.
"Io mi chiamo come una scrittrice " disse la ragazza.
"Babbana?" Domandò Hugo.
Jane annuii.
"Jane Austin" disse "ma Jane é anche il nome di un opera"
"Fammi indovinare" disse lui con un mezzo sorriso "un altro libro?"
La bionda lo guardò inclinando la testa.
"Jane Eyre, lo conosci?"
"Si" disse Hugo, ricordando l'eco lontano della madre che gli e ne aveva parlato. "Era un romantico-drammatico, questo vuol dire che morirai giovane?" Chiese divertito.
"Jane Eyre é un personaggio femminile molto intraprendente! E pensa che il libro é stato anche criticato per come la donna era indipendente!"
"Quindi sei una femminista" disse il castano "questo lo avevo capito da tempo"
"Vuol dire che sono una donna forte" lei lo guardò a metà fra lo scocciato e il divertito "puoi anche mettermi alla prova, se ti va"
"Io non credo" replicò Hugo, e quando vide l'espressione oltraggiata di lei si affrettò ad aggiungere "io mi chiamo come una bevanda alcolica, questo vuol dire che diventerò un alcoolizzato?"
Jane lo guardò sorpresa.
"Eh già" Hugo annuii "i miei la notte che mi concepirono dovevano essere ubriachi fradici"
"Non é il nome solo di una be-"iniziò Jane, ma prima che potesse finire, il professore chiamò tutti dentro l'aula.
Hugo le lanciò un occhiata prima di raggiungere Lysander é entrare.
Jane rimase un ultimo secondo ancora sulla porta.
Hugo é anche il nome di uno scrittore pensò prima di seguire il resto degli alunni.

Hugo Weasley:sempre in contrasto (Harry Potter New Generation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora