Steven la Maledizione, e La Fiducia

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Il Natale non era andato così male.
Certo, quando Rose aveva detto che avrebbe invitato Scorpius da loro, Ron lo aveva proebito categoricamente, e a Hugo era parso che Hermione fosse d'accordo con il marito - a volte capitava che fossero della stessa idea - ma Rose aveva detto che lo aveva già invitato e che quindi "la frittata era fatta". Ron aveva rischiato seriamente di esplodere.
Vinta la prima battaglia, Scorpius li aveva davvero raggiunti per la cena di Natale, e non erano mancati gli scontri.
E con scontri, ovviamente si intende fra Ron, Scorpius e Rose.
Però era normale.
Hugo si sarebbe sorpreso del contrario.
Adesso era sul treno per tornare a Hogwarts.
I giorni di vacanza erano letteralmente volati, e Hugo sentiva quasi come se non fosse mai partito.
Jane non sarebbe tornata con lui, per via del suo lutto sarebbe arrivata verso la metà di gennaio.
Il ragazzo sospirò.
Gli mancava Jane.
Gli mancavano i suoi capelli biondi, che aveva trovato troppo lisci per essere normali. Gli mancava la sua risata che, all'inizio dell'estate aveva trovato fastidiosa: l'aveva paragonata a dei trapani nelle orecchie.
Sorrise al pensiero.
Hugo poggiò la testa sul vetro freddo del finestrino e sospirò.
Non riuscii tuttavia a continuare i suoi pensieri malinconici che la porta del suo scopartimento si aprii.
Sbuffò mentre si voltava verso l'entrata.
"Grazie per l'accoglienza" fece ironica Lily, e Hugo alzò gli occhi al cielo.
"Cosa c'è?" Chiese quest'ultimo, senza preoccuparsi di nascondere lo scocciamento nel suo tono.
Lily lo guardò male.
Si sedette di fronte a lui, in punta sul sedile, sporgendosi verso il ragazzo.
"Come stai?" Chiese lei, ansiosa.
"Perché me lo chiedi?" Domandò Hugo avvicinando le soppracciglia.
"Hugo" disse lei in tono ovvio.
Quando il ragazzo la guardò confuso, lei gli rivolse un occhiata palese.
"Non ci arrivo" disse infine lui, senza troppi interesse.
Immaginò che Lily sbuffasse, come suo solito, ma lo sorprese: il viso della ragazza si addolcii.
Fu allora che Hugo capii.
"É a Jane che devi chiederlo" disse freddo, un tono che non aveva mai usato con Lily, infatti la ragazza, sorpresa, sbarrò gli occhi. "É lei a cui é morta la madre"
Lily sbatté le palpebre.
"Hugo..."
"Cosa?" Chiese brusco lui.
"Io..." La rossa parve spiazzata dalla cattiveria del cugino. Boccheggiò un paio di minuti, senza sapere cosa dire, poi si alzò.
"Mi dispiace" disse prima di uscire.
"Già"mormorò Hugo, tornando con fronte appoggiata al finestrino "anche a me"
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Hugo scese dal treno solo. Aveva scambiato qualche parola con Lorcan, ancora invidioso del fratello, ma per il resto niente. Adesso vide Lorcan salire su una carrozza insieme a Lily e Lysander, abbracciati, che cercava di non vomitare.
Hugo si concesse un breve sorriso, poi salii su un altra carrozza, osservando affascinato il vuoto che la trainava.
Ovviamente sapeva che si trattava dei Teshlea, ma era sempre bello osservare.
La carrozza partii.
Che fortuna pensò Hugo sono solo.
"Ehy! Fermalo!"
Come si voleva dimostrare...devo imparare che non sono un Potter.
Hugo si sporse verso i cavalli invisibili, e fermò la carrozza.
Sentii una specie di verso inarticolato, un imprecazione, e gli parve che il Thesla sbuffasse.
"Grazie Weasley"
In quel momento, Hugo desiderò di non aver mai fermato la carrozza.
Fece una smorfia.
"Tranquillo Steven" borbottò. Fece una smorfia, quando il ragazzo si sedette davanti a lui, a batteva su quella che avrebbe dovuto essere la chiappa del Tesla per far ripartire la carrozza.
"Allora" disse il ragazzo "ho saputo di Jane"
Hugo non rispose.
"Stava da te, giusto?" Riprese Steven.
Il castano si limitò ad annuire.
"Come sta?"
"Secondo te?" Borbottò Hugo.
Steven storse la bocca, e evidentemente doveva pensare che quella di Hugo era una profonda offesa, perché passò subito all'attacco.
"Oh bhe,credo che stare con una famiglia come la vostra la farà stare anche peggio" disse tranquillamente.
Hugo affilò lo sguardo.
"E come mai?"
"Non avete tatto" rispose lui appoggiandosi allo schienale "per niente."
"Per tua informazione" sibilò Hugo "Jane sta benissimo a casa nostra"
Steven fece un verso scettico.
"Nella gabbia di matti della tua famiglia? Ne dubito fortemente"
Hugo balzò in piedi, pronto all' attacco, ma in quel momento la carrozza si fermò.
"Ragazzi" Neville fece loro segno di scendere.
Hugo lo fulminò un ultima volta con lo sguardo, poi saltò giù dalla carrozza e entrò nel castello.
Quella notte,Hugo combatté con l'istinto di alzarsi e affatturate Steven.
Le lezioni si sarebbero tenute già il
giorno dopo, per questo, il 2 di Gennaio, Hugo si alzò velocemnte e scese, insieme a Lysander, per fare colazione.
I giorni, senza Jane, passarono molto velocemente, ma terribilmente monotoni. Hugo aveva la sensazione che, senza di lei, non succedesse niente di interessante, per questo a metà Gennaio era fuori dal portone della scuola, pronto ad accoglierla.
Quando Jane lo vide, gli sorrise.
"Notizie di tuo padre?" Chiese il ragazzo mentre entravano nella scuola.
"Si sta rimettendo" disse Jane "sono passata a trovarlo, e ha detto che probabilmente avrebbe chiamato dei suoi amici per tenermi nell'estate, se lui ancora non può uscire"
Hugo non badò troppo alle parole, inpegnato come era a studiare i riflessi di luce sui capelli della ragazza.
Si riscosse e ascoltò il resto del discorso, nel quale Jane diceva che dovevano prepararsi per gli esami di fine anno.
Quando entrarono nella Sala Comune di Corvonero, tutto il chiccheroccio che c'era si bloccò.
Jane guardò brevemente Hugo, che si strinse nelle spalle.
Ignoralo.
Quando la sorpresa di rivedere Jane si fu esaurita, tutto riprese tranquillamente.
La ragazza scambiò di nuovo uno sguardo con Hugo.
"Che ci vuoi fare?" Chiese lui "non a caso siano Corvonero"
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Qualche settimana dopo il suo arrivo,Jane e Hugo stavano andando insieme a lezione di Storia della Magia.
Lysander era occupato con Lily, e Belle era malata.
Non parlavano. Il loro rapporto, Hugo lo sentiva, si stava accendendo.
Sentiva che da un momento all'altro sarebbe potuto accadere qualcosa.
Ora capiva come mai Lysander era così sicuro che la partita contro i Serpeverde avrebbe definito anche la sua relazione.
Era la sensazione.
Solo che Hugo non sapeva cosa avrebbe fatto evolvere il loro rapporto.
Lysander sapeva che era correlato alla vittoria della partita, ma lui?
Cosa sarebbe successo di eclatante per fare avvicinare lui e Jane tanto?
A volte ci ragionava, altre aveva paura a scoprirlo.
"Hugo?" Jane lo richiamò dai suoi pensieri.
Lui le sorrise.
"Cosa?"
"Siamo arrivati"
"Oh"
Si bloccarono davanti alla porta dell'aula.
C'era solo un altro ragazzo in attesa con loro: Steven Ckoc.
Hugo fece una smorfia.
Steven lanciò loro uno sguardo di scherno,e Hugo strinse il pugno.
"Tutto a posto, Wealsey?" Chiese Steven in finto tono smielato.
"Starei benissimo se tu non ci fossi" sputò acido Hugo.
Steven lo fissò sorpreso, esattamente come Jane.
Hugo non ne capii il perché: aveva comunque sempre detto che Steven era una persona fastidiosa. All'inizio dell'estate aveva detto che era pure più antipatico di Jane.
Inoltre, non né che andassero troppo d'accordo.
Questo era risaputo dal fatto che Steven aveva letto le lettere che Rose e Scorpius si scambiavano, e poi lo aveva sbattuto in faccia a Hugo.
"Pensa un po, Wealsey" disse Steven "vale lo stesso per me"
Hugo strinse di più il pugno, avanzando di un passo.
Jane lo prese per il braccio e lo strattonò indietro, sotto lo sguardo divertito di Steven.
"Cosa c'è?" Sibilò il ragazzo, quando Jane lo portò in disparte.
"Tu lo odi!" Esclamò lei, con il tono di accusa.
"Cosa?"
"Steven" sibilò lei "tu odi Steven"
"Si"
"Perché?" Domandò lei, la nota sorpresa evidente nella voce.
Hugo sbuffò roteando gli occhi.
Jane incrociò le braccia al petto, e lo guardò inarcando un soppracciglio, in attesa di una risposta.
"Non posso avercela con lui e basta?"
"No" Jane lo fissò a occhi sgranati.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, mentre si appoggiava al muro con la schiena, afflitto.
"Hugo?"
"Perché lui riesce nelle cose" esclamò lo Weasley all'improvviso, stancandosi dal muro "lui prova un incantesimo e gli riesce tada! All'improvviso, capisci? É portato a fare magie, senza che si impegni!" Si fermò un secondo "io ci metto tantissimo tempo ha imparare un incantesimo" sussurrò "e mi impegno, ma i risultati sono sempre gli stessi: non sono capace"
Solo in quel momento si rese conto di quanto soffrisse per la cosa.
Jane fece per dire qualcosa, ma lo sguardo terribilmente giù di Hugo le fece perdere le parole di bocca.
"Sai che i miei cugini si lamentavano sempre del fatto che tutti avevano alte aspettative per loro?" La guardò "per me invece nessuno crede che possa diventare si sa chi"
"Non e vero" disse lei quasi meccanicamente, e poggiò una mano sulla sua spalla.
Hugo cacciò una risata amara.
"Non mi hanno chiesto cosa volessi fare" disse "danno per scontato che lavorerò ai Tiri Vispi Weasley come dipendente"
Jane gli rivolse un sorriso.
"E in vece diventerai un Medimago" disse decisa "ti ho visto mentre facevi quelle cose a Steven, hai in futuro in ospedale"
Hugo si concesse un sorriso.
C'era qualcuno che credeva in lui.

Hugo Weasley:sempre in contrasto (Harry Potter New Generation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora