Scoperte Poco Piacevoli.

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"che hai?"
Furono queste le parole che accolsero Lysander Scamander quando tornò dalla chiaccherata con il fratello.
Hugo era seduto sul suo letto a baldacchino, nel Dormitorio Maschile di Corvonero, e fissava con una certa sorpresa incredula l'espressione scazzata -poco conosciuta e quasi nuova - che aveva messo su Lysander.
Il ragazzo in questione gli lanciò un occhiata implicita, e Hugo fece finita di non aver notato l'alto stato di rabbia del migliore amico.
"Eri in ritardo agli allenamenti" disse Lysander. Lo guardò di nuovo "che hai fatto?"
Hugo lo guardò male. Si alzò e gli diede le spalle.
"Anche tu" replicò calmo "Ann mi ha detto che sei arrivato giusto due minuti prima di me"
"Stavo facendo una cosa importante"
"Cosa ti dice che la mia non lo sia?"
Si fissarono un secondo, poi entrambi accennarono un sorriso.
"Ho parlato con Lorcan" disse infine il biondo.
"Oh" troppo sorpreso, per un momento Hugo non riuscii a dire altro. "Mm perché?"
"Perché mi evitava?" Fece sarcastico il gemello, accompagnando le parole con un occhiata tagliente.
"Giusto. Allora?"
"Allora, cosa?"
"Che ti ha detto?"
"Ah" il biondo si strinse nelle spalle "bha, niente di importante"
"Mm" Hugo lanciò un fugace sorriso, poi prese a trafficare con la sua roba dentro il baule.
Erroneamente, sfiorò il giornale del 12 marzo, e fece una smorfia.
"Tu?" Chiese Lysander in tempo, prima che qualsiasi pensiero travolgesse la mente del castano.
Hugo si voltò confuso verso l'amico.
"Cosa?"
"Tu che hai fatto?" Chiese Lysander roteando giù occhi.
"Oh" le orecchie di Hugo divennero rosse mentre lui abbassava lo sguardo. "Sono andato a cercare Jane. Hai notato che non c'era a pranzo?"
"Si" no, non l'ho aveva notato, ma pensò bene di non dirlo a Hugo. "Dove era?"
Hugo sospirò.
"Non l'ho trovata, sembra che nessuno l'abbia vista."
"Magari é in bagno o nel suo dormitorio" Lysander scosse le spalle "non c'è da preoccuparsi"
"Neanche se salta le lezioni?"
Lo sguardo serio di Hugo destabilizzò un po' Lysander. Si costrinse a sorridere.
"Magari si era stancata"
"Di essere sempre perfetta?" Hugo inarcò un soppracciglio "non credo"
Lys scosse la testa.
"Pensa come tu pare" disse e entrò in doccia.
Hugo fissò la porta chiusa, poi sia stese supino sul letto, le mani sotto la testa.
Era preoccupato.
Non c'era altra terminologia per esprimere il suo stato d'animo.
Paura nei confronti di Jane.
Non era da lei saltare le lezioni, per niente.
Si chiese se davvero lei gli piacesse.
Era la prima volta che il dubbio lo solcava.
Dopo un attimo si strinse nelle spalle: non era importante, lui non era abbastanza per lei.
Jane era una delle streghe più brillanti della sua età, mentre lui a mala pena riusciva a evocare un Patronos. Lei era brillante, lui solo una luminescianza.
Jane avrebbe dovuto stare con qualcuno alla sua altezza, come Steven Ckoc ad esempio.
Qualcuno al suo livello.
Il pensiero di Steven, tuttavia, lo fece ribollire di rabbia.
Adesso sì che lo odiava.
Ma lui é più giusto per lei.
Il pensiero lo riempii di rammarico, anche se sapeva che fosse la verità.
Inoltre, ipoteticamente - ovvio - lui e Jane quanto sarebbero durati come coppia?
Erano l'uno l'opposto dell'altra. Sempre pronti a esplodere al primo disaccordo.
Era come se Jane fosse una miccia e lui il fuoco che l'accendeva.
Avrebbero fatto scintille.
Sarebbe anche stato bello. Litigare per ogni minima cosa e poi tornare a sedersi, chiaccherare piacevolmente, come se tutto fosse stato dimenticato.
E poi, con un rapporto bisogna metterci in po' di pepe! Un po' di scintille e caos.
Ma con le scintille é facile bruciarsi, e feristi.
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Io giorno dopo, Hugo controllò per ben due volte il tavolo dei Corvonero, senza vedere Jane con il solito libro poggiato alla caraffa d'acqua.
Era tentato di fare notare tutto a Lysander, ma era impegnato in azioni con Lily decisamente non verbali.
Hugo fece una smorfia mentre la gelosia lo assaliva, e distolse lo sguardo.
Per puro caso incontrò gli occhi di Lorcan, che puntavano fulminanti dritti al fratello gemello.
Hugo riconobbe l'emozione predominante.
Gelosia.
Per fortuna era domenica, e quindi nessuno aveva impegni.
Per fortuna, perché così Hugo poté setacciare il castello alla caccia di Jane, che però non trovò.
Verso il pomeriggio c'erano solo due posti dove non aveva controllato: il Dormitorio Femminile (al quale non poteva accedere) e l'infermeria.
Aveva lasciato quel posto per ultimo di proposito, sperando che la trovasse prima. Perché? Perché se era in infermeria si era fatta male, e Hugo non voleva che ciò accadesse. Mai.
Era anche per questo che voleva fare il Medimago: aveva sempre voluto salvare vite, ma non si sentiva di rischiare la sua per il suo nobile obiettivo.
Curare le persone era il perfetto compromesso.
Ma aveva paura per Jane, paura di sapere cosa le stesse accadendo e, al tempo stesso, di non essersi accorto di una eventuale malattia o...
Scosse la testa.
Doveva farsi forza e andare in infermeria.
Prese un profondo respiro e percorse i corridoi di Hogwarts con sicurezza.
C'è la poteva fare.
Ce l'avrebbe fatta.
Era così sicuro della sua riuscita, che si sorprese - e non poco - quando cambiò direzione appena la porta dell'infermeria entrò nel suo campo visivo.
Che fretta c'è? Si chiese posso sempre chiedere a Belle di controllare nel loro dormitorio, poi, se non c'è ...
Scosse la testa e cacciò quei pensieri, diretto alla Torre di Corvonero.
Indovinò quasi subito l'indovinello, e si precipitò dentro la sala comune, alla ricerca di qualche ragazza del sesto anno (o anche più piccola, dato che urgeva trovare Jane).
Poi individuò una chioma castana.
Sorrise mentre si dirigeva dall'amica.
"Belle!"
La ragazza di voltò verso di lui con un sorriso.
"Hai visto Jane?" Chiese.
Belle corrugò la fronte, e io suo sorriso svanii lentamente.
"No" disse "ieri non é tornata a dormire"
Hugo deglutii mentre continuava a fissare la ragazza davanti a lui.
Migliaia di ipotesi - una più catastrofica dell'altra - gli si formarono nella mente per giustificare l'assenza della ragazza.
Non fasciarti la testa si impose non sai ancora niente.
"Oh" disse "ok, grazie. Devo andare"
"Hugo"
Ma prima che Belle potesse dire altro il ragazzo era già scattato fuori.
Era diretto all'infermeria - di nuovo - e stavolta aveva preso tutto il suo coraggio che era riuscito a ereditare dai genitori - poco, dati che la maggior parte lo aveva preso Rose.
Quasi correva per i corridoi, e, quando entrò violento nella sala, la porta sbatté con un tumore poco rassicurante contro il muro.
Madama Cheps sobbalzò alla sua scrivania, e fissò il ragazzo a occhi sgranati.
"Scusi" mormorò Hugo mortificato,mentre abbassava lo sguardo e le sue orecchie diventavano rosse.
"Serve qualcosa?" Chiese fredda la donna. "Questa e un infermeria, non ci si può accedere quando si pare"
"Lo so" borbottò Hugo. Fece un bel respiro e alzò lo sguardo "Jane Greys, é una ragazza di Corvonero, ultimamente sta saltando le lezioni" deglutii "é qui?"
Il viso severo della vecchia si scompose: i suoi occhi si addolcirono e la sua bocca si lanciò andare a un sorriso compassionevole e comprensivo, trasformando la sua espressione arcigna in una bonaria.
Il cuore di Hugo perse un battito.
"La signorina non é qui, sta bene. Ma, al momento é stata richiamata a casa"
"Perché?"
Madama Cheps inclinò la testa di lato.
"Affari di famiglia"
"Che é successo?" Insisté lui.
"Nel rispetto della privacy e dell-" iniziò con tono di cantilena, ma venne interrotta.
"Va tutto bene, Madama Cheps, può saperlo"
Hugo si voltò di scatto, trovandosi davanti Neville Longbottom, ancora sorridente.
La donna assottigliò gli occhi, poi fece un cenno affermativo e col capo indicò loro di uscire.
"Vieni Hugo" disse Neville mentre lo conduceva alle serre.
"Che é successo a Jane?" Chiese lui, affiancando l'uomo.
Neville aprii la porta della sua classe e Hugo entrò.
Aspettò in piedi che il professore di sedesse alla scrivania.
Quando il silenzio si fece quasi assordante, Hugo non si tratenne più.
"Quindi?" Incalzò, la voce ansiosa.
Neville sospirò.
"Tecnicamente non dovrei dirtelo, ma visto che i tuoi genitori sono coinvolti"
"I miei genitori" Hugo sgranò gli occhi "cosa é successo"
"Oh, a Ron e Hermione niente" lo tranquillizzò l'uomo con un sorriso. Lentamente, questo, però si spense.
"I tuoi genitori hanno preso Jane, al momento" disse.
"Perché?" Chiese Hugo. Si sentiva spezzato fra due desideri: quello di rimanere all'oscuro e il bisogno - esigente quanto l'aria - di sapere cosa fosse successo.
Non era una sensazione piacevole.
"C'è stato un incidente in una strada Babbana" disse Neville distogliendo lo sguardo"non conosco i dettagli, ma..."
"Ma?" Domandò il ragazzo.
Gli occhi nocciola di Neville incontrarono quelli azzurri del ragazzo. Hugo rabbrividí.
"I genitori di Jane sono stati coinvolti, la madre é morta"

Hugo Weasley:sempre in contrasto (Harry Potter New Generation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora