Invidia

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Hugo rimase a fissare il suo professore di Erbologia con sguardo perso.
Sentii come se qualcosa gli crollasse addosso, e le sue gambe tremarono.
La madre di Jane é morta.
Fu come ricevere una secchiata d'acqua gelida in faccia.
Cercò lo sguardo di Neville, magari per la certezza che in realtà era tutto uno scherzo.
Neville scosse impercettibilmente la testa, e Hugo si aggrappò a un banco li vicino per non cadere sotto il peso della notizia.
Voleva parlare, stare in silenzio, metabollizare la cosa, chiedere, sapere, restare all'oscuro.
Ci mise un minuto buono per mettere ordine nei suoi pensieri e fare la domanda che, secondo lui, era la più importante.
"Chi c'è con Jane?"
"I tuoi genitori la stanno ospitando a casa loro, sai, visto che per il progetto del ministero l'hanno mandata da voi-"
"Come é successo?" Lo interruppe Hugo senza accorgersene. Aveva ascoltato solo la parte relativa alla risposta della sua domanda.
Neville non fece caso alla mancanza di rispetto del ragazzo.
"É stato un inciden-"
"Come?" Gli occhi di Hugo lo fissarono, implorando mutamente di rispondergli.
Neville sospirò.
"A quanto pare erano in macchina, stavano uscendo dal vialetto di casa loro. C'era un segnale di stop a un incrocio, ma il caso ha voluto che fosse rotto.
I signori Greys hanno attraversato quando sarebbe dovuto essere rosso, e un altra macchina gli ha presi in pieno. La signora Greys era in condizioni critiche quando é arrivata all'ospedale, i medici hanno fatto quello che potevano ma..." Neville lasciò la frase in sospeso.
Hugo strinse il banco fra le mani, poi  cedette: si mise seduto di una sedia li vicino.
Medici...se fossero stati dei maghi sarebbe stata ancora viva?
Magari con qualche incantesimo avrebbero potuto salvarla...magari Hugo stesso avrebbe...
Ma ormai era tardi.
Mery Greys era morta, e i se non aiutavano.
Morta.
La parola rimbombò nella mente del ragazzo come un mantra, ripetendosi all'infinito e aumentando di intensità.
Hugo chiuse gli occhi e ebbe l'istinto di tapparsi le orecchie, fin quando la voce nella sua testa non diminuii.
Morta.
Hugo si sentiva incredibilmente triste, eppure non la conosceva nemmeno.
Ma conosceva il significato della morte.
Una persona aveva perso la vita, e questo significava niente più parole, abbracci, conforto, consigli...
Si passava dall'esistente al non essere più niente.
Non eri più niente per nessuno, a parte per le persone che conoscevi da vivo, e che ti rivedevano attraverso i ricordi. A volte sono confortevoli, ma spesso sono arme a doppio taglio.
I rimpianti venivano a galla.
"Hugo?"
Neville lo richiamò dalle sue congetture, e il ragazzi aprii gli occhi.
"Suo padre?"
"Dovrebbe rimettersi."
"Dovrebbe?" La parola uscii come un fioco e rauco sussurrò terrorizzato.
"Ha buone speranza ma Hugo" lo guardò serio, e Hugo di raddrizzò sulla sedia. "É meglio se non ne parli con nessuno, lo dirà Jane quando se la sentirà e a chi se la sentirà, ok?"
Hugo annuii, anche se non sembrava troppo convincente neanche a se stesso.
Rimase un attimo a fissare il professore, poi, quando capii che non aveva più altro da dirgli, si alzò e si diresse alla porta.
"Signor Weasley?" Lo richiamò, quando aveva la mano sulla maniglia.
Hugo si voltò.
"Alla vacanza natalizie...stia accanto alla signorina Greys, d'accordo?"
"Certo" Hugo socchiuse gli occhi e poi uscii.
Tutto il resto continuava a esistere. Nessuno si era fermato per la morte della madre di Jane.
Perché?
I ragazzi del primo anno continuavano a correre spensierati e a pensare come avrebbero passato le vacanze natalizie, quelli del terzo si preparavano per la prima gita a Hosgmede, quello del quinto e quelli del settimo studiavano.
La vita andava avanti.
Hugo sospirò mentre si dirigeva mogio alla sia Sala Comune. Non aveva voglia di fare altro.
Avrebbe consolato Jane, certo, ma lei avrebbe voluto?
Mancavano pochi giorni alle vacanza di natale, e una leggera neve iniziò a scendere su Hogwarts.
Mancavano cinque giorni a Natale.
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Hugo chiuse la porta dietro di lui.
Il treno di Hogwarts stava per partire.
Avrebbe riportato tutti gli studenti a casa, o almeno quelli che avevano acconsentito a tornare.
La scomparsa di Jane non era certo passata inosservata, ma nessuno sembrava troppo propenso a chiedere spiegazioni.
O a darle.
Hugo aveva avvisato Lily, Lucy e Lysander che Jane sarebbe stata con loro a Natale, senza però specificare nulla, cosa che aveva insospettito i tre.
Hugo sospirò e prese il suo baule e lo spinse giù per le scale.
Dentro conservava ancora il giornale del 12 marzo, quello che riportava la notizia della morte di Mike.
Non era ancora riuscito a buttarlo.
Non usò alcuni incantesimo di levitazione, limitandosi a farlo strisciare - e ammaccare - lungo le scale.
Quando era in prossimità della fine lo spinse giù, senza troppe cerimonie.
"Comodo" commentò Lysander quando Hugo fu al suo fianco, mentre con la bacchetta rimetteva giù il suo baule. "Ma io preferisco la magia".
Hugo fece un verso in risposta.
Lysander tentò un sorriso per alleggerire la tensione, ma Hugo non lo ricambiò.
Era dalla domenica dell'incidente che le cose fra loro andavano così.
Lysander alzò gli occhi al cielo, ma si trattenne dallo sbuffare.
"Starai nel vagone con Lily" domandò secco Hugo.
"Bhe..." Lysander arrossì "si, quella era l'idea ,ma se tu-"
"No" lo interruppe Hugo "vai"
Gli lanciò un occhiata e, sebbene non ci fosse neanche l'ombra di un sorriso, Lysander fu sicuro della sua scelta.
I due ragazzi si separarono di lí a poco, mentre Lysander andava nel vagone riservato ai Grifondoro - non era una legge scritta, ma la presenza di così tanto rosso desisteva i più coraggiosi dal mischiarsi - e Hugo si diresse sul fondo del treno.
Spingeva il baule senza guardare nessuno in faccia.
Aveva preparato un discorso per consolare Jane: non si sarebbe fatto trovare impreparato.
Sperava solo che le andasse bene, che si lasciasse consolare e si accontentasse.
Hugo si era impegnato, ma non poteva andare oltre le aspettative.
Dopo cinque minuti di vagabondaggio trovò finalmente uno scompartimento libero, e vi entrò senza fare troppo caso alla sporcizia che c'era.
Sistemò il baule ai suoi piedi, poi si appoggiò al freddo finestrino e chiuse gli occhi.
Passò tanto tempo così, e forse si addormentò anche, ma si distrasse solo quando sentii la porta scorrevole dello scompartimenti aprirsi.
Quando si voltò, si trovò davanti Lorcan Scamander che replicava il suo sguardo apatico.
Senza chiedere niente, il biondo si sedette difronte a lui, sbuffando.
"Ma prego" borbottò Hugo ironico, e non di certo che l'altro l'avesse sentito fin quando non replicò.
"Non hai prenotato il posto: posso sedermi"
Hugo gli lanciò un occhiata, ma non era inventa di rispondere e tornò a guardare fuori dal finestrino.
"Mio fratello?" Chiese a un tratto Lorcan.
"Adesso ti interessa?" Sbuffò Hugo "non vi stavate ignorando?"
"E da Lily vero?"
"Non ho detto questo"
"É da Lily" concluse Lorcan con un sospiro rassegnato.
Il ragazzo poggiò i gomiti sulle ginocchia e affondò le dita nei suoi capelli.
"Fastidioso, eh?" Fece Hugo, lo sguardo fisso sulle campagne.
"Mai quanto quello che provi tu, ho ragione?"
Hugo lo fissò perplesso.
"Magari non siamo sempre insieme io e Lysander" disse Lorcan "ma so osservare, e lui, anche se non vuole, é il mio gemello"
"Che vorresti dire?"
"Che vi siete allontanati, e tu sei invidioso"
Hugo si raddrizzò.
"Non e-"
"Vero?" Lorcan gli lanciò un occhiata eloquente "guarda che anche io sono figlio di una Corvonero"
"Non sono l'unico" disse Hugo incassando il colpo ma alzando il mento.
Lorcan inarcò un soppracciglio.
"Che vorresti dire?"
"Che il fascino Weasley ha colpito anche te"
"Ma non sono in grado di conquistarla, vero?" Fece Lorcan stendendosi sullo schienale "si, lo so"
"Non lo ho mai detto"
Lorcan fece un mezzo sorriso e scosse la testa.
"Non ce ne era bisogno" disse. Poi lo fissò, stavolta senza alcuna gelosia negli occhi "però tu capisci cosa provo."
"Davvero?" Hugo sbuffò, non troppo interessato alla risposta.
"Si" Lorcan pareva risentito "entrambi amiamo una ragazza ma non siamo riusciti a starci insieme, e vediamo nostro fratello che ha conquistato la sua dama"
Hugo fece una faccia sorpresa per quel 'nostro'.
"Credimi" aggiunse Lorcan alzandosi "so cosa si prova"
Sparii oltre la porta dello sconoartinento.
Hugo la fissò per lungo tempo ancora, poi sospirò e appoggiò la testa al finestrino.
Lorcan aveva ragione.
Lui era geloso di Lysander.

Hugo Weasley:sempre in contrasto (Harry Potter New Generation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora