non c'è due, senza tre.

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Potrei scrivere in modo frettoloso

sul tuo sorriso loquace e candido.

Potrei tentare vanamente di descrivere quella sensazione

di sicurezza e sintonia

di quando affondo nel tuo braccio

e sento la sinfonia

composta dalle tue mani come quando sogni

corri sopra i tasti

e a tentoni cerchi risposte su ciò che

sarà

lo sbocciare di una rosa,

forse piena di spine,

forse secca

ma basteranno due lacrime sfogate, strappate

strattona

per fare rinascere la speranza,

accenderò ciò che non è nostro,

poi un accendino per illuminare il tuo viso

e riscaldare le mie mani,

- nel buio di una notte peccaminosa -

che sono sempre gelide.

StempestataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora