Non sono soddisfatta della mia ombra
che corre avanti ed indietro
divorando affamata se medesima
gira stupefatta e assetata di
bere da occhi nuovi.
Voglio cambiare ogni angolo di questo corpo
spigoloso e pungente
di questo volto stanco
deformato come una chiazza di caffè
lasciata a seccare lungo il tavolino
dei miei pensieri negativi che giocano
a braccio di ferro.
Eppure questa solitudine
che mi spinge a lottare da sola
e a cercare un cambiamento irreversibile
mi allontana da ogni misera
scia di felicità.
Non si raggiunge mai essa
quando la si ricerca,
ma si arriva lì solo nel momento insicuro in cui ci si abbandona ad essa.