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Andai a chiamare Malcolm nell'altra stanza e lo portai fino alla cucina.

"Mamma..?" dissi per farla girare.

Appena si accorse di Malcolm fece la solita faccia che usava quando c'erano degli ospiti.

"E chi è questo bel giovanotto?" disse toccandogli il bicipite.

Mi tirai uno schiaffo sulla fronte mentalmente..
"Il mio ragazzo." dissi, il mio tono di voce fece ritrarre la mano di mia madre.

"Ma che carini, mettetetevi vicini che vi faccio una foto" disse mentre cercava il cellulare nella borsa

"È un piacere conoscerla." disse Malcolm un po' imbarazzato

"Oh è un piacere anche per me, vieni siediti." disse prendendo il suo braccio e trascinandolo fino al divano.

"Vuoi Qualcosa da mangiare, ho comprato dei biscotti di burro. Aspetta li vado a prendere" disse mia mamma affrettandosi ad alzarsi.

"Non c'è bisogno signora Jones, sono apposto così grazie.." disse Malcolm.

Mi scappò una piccola risata, era divertente vedere Malcolm imbarazzato e mia madre impazzita..

"Chiamami pure Josephine" disse mia madre facendo una risatina irritante

"Papà a che ora torna?" chiesi sedendomi accanto a Malcolm

"Verso le 13.. Malcolm tu pranzi qui?" chiese mia madre sistemandosi la sua gonna.

Lui mi guardò in cerca di una risposta, "Si rimane." dissi al suo posto.

"Che bello! Ti preparerò tutto quello che vuoi, cosa vuoi mangiare?" disse alzandosi e correndo in cucina.

"Mamma.." dissi ammonendola.

"Mi va bene tutto Josephine" disse Malcolm.

Quando mia mamma si girò e ci diede le spalle Malcolm mi sussurrò nell'orecchio "Non sono mai stato in ansia come adesso, me la pagherai"

Mi scappò una risata e mimai uno "scusa"

"Stasera usciamo?" gli chiesi

"Va bene" disse dandomi un bacio sulla guancia.

Probabilmente della coppia il più dolce era lui sicuro.

Era da tempo ormai che non sognavo più Gwen, non facevo quei pensieri macabri su di lei.

Dovevo ringraziare Malcolm, pensavo costantemente a lui tanto da farmi dimenticare della scomparsa di mia sorella.

Era da tempo che non mi sentivo così felice, ma da una parte mi sentivo in colpa perché non volevo più pensare a mia sorella e ci stavo riuscendo senza il minimo sforzo.

"Mamma ti serve una mano a cucinare?" chiesi

"No, però iniziate ad apparecchiare" disse finendo di tagliare dei pomodori.

Presi la tovaglia e Malcolm mi aiutò a stenderla per bene sul tavolo.

Gli passai poi i tovaglioli e le posate mentre io mettevo i bicchieri e i piatti.

Mentre finevamo di apparecchiare entrò mio padre dalla porta di casa.

"Buongiorno tesoro, com'è andato il lavoro?" chiese mia madre dandogli un bacio sulla guancia

"Molto bene, abbiamo ospiti a quanto pare" disse guardando Malcolm

"Lui è il ragazzo di Avril" disse mia mamma diretta

"Cosa?" disse mio padre scioccato

"Cosa?" dissi confusa

"È veramente il tuo ragazzo?" disse mio padre sedendosi a tavola

"Si" dissi sedendomi accanto a Malcolm

"Ma tu sei il ragazzo dell'altra volta... Quello con l'amica in carcere" disse mio padre

"Si esatto, grazie per tutto signor Jones" disse Malcolm mostrandogli uno dei suoi più sinceri sorrisi

Mio padre non si scompose più di tanto "Allora Malcolm, cosa hai intenzione di fare dopo il liceo?" disse mio padre guardando il piatto che mia madre gli aveva poggiato davanti.

"Studierò medicina." disse sicuro di sé.

Non sapevo che volesse diventare un medico, non parlavamo mai di queste cose.

Forse perché era scontato o forse perché non ci interessava.

"Molto bello, come mai questa scelta?" disse mia madre

"Mi è sempre piaciuto aiutare le persone e mettermi in gioco per loro è ciò che voglio.

Poi voglio anche far felice mia madre, ha sempre desiderato avere un figlio che studiasse medicina." disse nascondendo un sorriso.

"E i tuoi genitori che lavoro fanno?" disse mio padre.

Malcolm si irriggidì un po'
"Mia madre è una psicologa" disse tenendo gli occhi sul piatto.

"Capisco.. La tua amica come si sistemerà?" disse mio padre

"Io e Avril abbiamo trovato una persona che potrebbe ospitarla." disse Malcolm sorridendomi.

"Mi fa piacere." disse schietto mio padre.

Il pranzo proseguì tranquillamente, non ci furono disguidi e la cosa mi rasserenò molto.

Mi arrivò un messaggio da Atena
From  Atena to Avril
"Avril io sono a casa, se vuoi potete venire. Mi porti anche la tua amica così discutiamo sulla camera eccetera "

"Malcolm Atena mi ha mandato un messaggio leggi" dissi passandogli il cellulare.

"Ora glielo dico a Paige" disse componendo il suo numero.

Dopo un paio di squilli rispose e Malcolm mise il vivavoce.
"Dimmi MayMay " disse Paige dall'altro capo del cellulare

"Dove sei? Io ed Avril ti abbiamo trovato un posto in cui puoi restare a vivere...,credo" disse Malcolm un po' incerto

"Sono a casa di un mio amico, non so se ti ricordi di Kay."disse

"Esci subito da casa sua e aspettaci fuori, stiamo venendo." disse chiudendo la chiamata.

"Va tutto bene?" chiesi mettendomi le scarpe

"Kay è l'ultima persona da cui poteva andare. " disse Malcolm frustrato.

"Andiamo, non ci pensare più. Atena la ospiterà ne sono sicura.." dissi uscendo di casa insieme a Malcolm

Nascosti Dalla PioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora