19

18 7 0
                                    

Quella fu una delle poche volte in cui non mi sentii in ansia stando con Malcolm.

Ero abbastanza sorpresa del fatto che avesse accettato, e una piccola parte di me sperava che non l'avesse fatto.

Salimmo nella sua auto, e andammo come sempre in spiaggia.

Un luogo che ci accomunava, che riusciva a rinchiudere i nostri pensieri in quelle onde così belle..

Volevo raccontargli di Gwen, non di cosa fosse successo ma di lei.

Non l'avevo mai fatto con qualcuno, tranne nei temi a scuola: quando mi chiedevano di parlare di una persona molto importante.

Mi domandavo cosa avesse potuto pensare di lei Malcolm, e cosa mi avrebbe raccontato lui stesso.

Non fiatammo per tutto il tragitto, ognuno immerso nei suoi pensieri.

Il cielo era tappezzato di nuvoloni grigi, probabilmente sarebbe venuto a piovere.

Ci accomodammo sulla sabbia ed il primo ad iniziare la conversazione fu Malcolm : 

"Mi fa piacere che tu mi abbia chiamato" 

Beh dire che ero felice è dir poco. Non me lo sarei aspettato, quelle parole mi rallegrarono più del previsto.

"Sai, mi sono pentita di non averti parlato di quella persona importante che avevo, volevo parlarti di lei dato che non riesco ad immaginare un ricordo felice con lei..."

Malcolm non disse nulla, mi guardò, capii che voleva che continuassi.

"Questa persona è mia sorella, si chiama Gwen ed ha 19 anni, sai... io sono la sua copia, ovviamente solo fisica."

"Gwen è la persona più importante per me, se non l'unica... Lei non è qui, mi manca molto ma non posso dirglielo"

"Perché non puoi?"

Non volevo diglielo, ma per quanto avrei potuto nasconderlo?

"Non è qui"
Malcolm distolse subito lo sguardo dal mio, probabilmente aveva capito cosa fosse successo.

Dopo un po' disse: "Siamo uguali Avril, abbiamo entrambi un passato di merda che vorremmo dimenticare ma non ci riusciamo, forse è questa la cosa bella che abbiamo"

"Io avevo una migliore amica, Paige, è in carcere per cose che non ha commesso"

"In che senso...?"

"Paige è nera, i poliziotti razzisti.."

"E per cosa è dentro?"

"Per la polizia è complice di una rapina a mano armata"

Mi dispiaceva per quella povera ragazza, e volevo aiutarla non sapendo nulla di lei.

"Andiamo da lei" dissi molto ma molto convinta

"Avril è a New York, sei sicura?"
Il mio cuore sprofondò nel mio petto.

"Malcolm, andiamo domani. Con la tua auto, non fa niente se ci metteremo tre giorni, devo andare lì "

Malcolm non obiettò, ma sapevo che voleva andarci anche lui.

"Preparati una borsa con le cose che ti servono, passo a prenderti domani alle 5 del mattino"

Finimmo per addormentarci sulla sabbia fresca.

Quando tornai a casa non c'era nessuno, probabilmente entrambi i miei genitori erano ancora a lavoro.

Aprii il frigo e cacciai un contenitore blu, dentro c'era della pasta..
Uff...

Presi il latte e dei cereali e mangiai questi guardando una serie tv.

I miei genitori tornarono verso l'una di notte, non sapevo come dirglielo.

"Mamma, Papà.. mi assenterò per quasi una settimana"
Si certo, proprio così...

Mi addormentai subito.

Mi svegliai alle 4 del mattino, i miei stavano ancora dormendo.

Presi lo zaino che portavo a scuola e misi ciò che ritenevo più necessario.

Strappai un fogliettino di carta e su di questo scrissi: "Mamma, non ci sarò per una settimana. È successa una cosa ad una mia amica, starò da lei per un po'... Non preoccuparti"

Misi il pezzo di carta sull'isola della cucina e poi uscii silenziosamente dell'appartamento.

Malcolm era giù ad aspettarmi, entrai nella sua auto con molta velocità, anche se dentro stavo morendo di sonno.

"Sei sicura?" mi chiese Malcolm stringendo forte il volante.

"Si, dai andiamo"

Erano passate solo cinque ore ma sembrava una vita, avevo dormito tutto il tempo.

Non volevo far guidare solo Malcolm, ma io non avevo ancora la patente, non volevo avere problemi.

Quando mi svegliai lui subito se ne accorse, era stanco e mi dispiaceva per lui.

"Ehy, dormito bene?" mi chiese accennando un sorriso

"Si, un po' scomodo ma meglio di niente"

"Malcolm, se vuoi dopo posso guidare io, ma non ho la patente"

"Non preoccuparti, tra poco andiamo a mangiare"

Annuii con la testa, fissai la radio e mi ricordai di quando ascoltammo xxxtentacion insieme per la prima volta.

Inserì il disco rosso nell'apertura della radio, Malcolm mi guardava a stento dato che doveva tenere gli occhi fissi sulla strada.

"Quale metto?"  chiesi

"Vediamo se conosci questa, è la numero 21"

Schiacciai quel piccolo tastino fin quando la musica non intasò l'abitacolo.

Mi ritrovai subito a battere le mani ed andare a tempo con la testa, cosa che faceva anche Malcolm.

Cantavamo a squarciagola, come se non ci fosse un domani.
Abbassai i finestrini e cacciai un braccio fuori.

Passammo cosi le prossime due ore, ci fermammo per andare a mangiare.
Poi quel nostro piccolo concerto continuò ancora...

Nascosti Dalla PioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora