𝔓𝔯𝔢𝔪𝔢𝔰𝔰𝔞 𝔰𝔱𝔬𝔯𝔦𝔠𝔞

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PER FAVORE LEGGETE QUESTA PARTE DELLA STORIA. E' IMPORTANTE! PERCHE' POI NON SPIEGHERO' IN SEGUITO CIO' CHE VI E' SCRITTO.

Il criminale della Reggia di Caserta

Premessa storica

La reggia di Caserta, costruita nel 1752, è un palazzo reale ora non abitato, ma usato prevalentemente come museo, con annesso un parco, ubicato a Caserta. È la residenza reale più grande al mondo per volume e i proprietari storici sono stati i Borbone di Napoli, oltre a un breve periodo in cui fu abitata dai Murat.

Il Palazzo reale di Caserta fu voluto dal Re di Napoli Carlo di Borbone, il quale, preso da una "competizione" con i reali francesi e desideroso di donare a Napoli strutture tali da poter svolgere un ruolo di città-capitale di livello europeo, decise di inaugurare una reggia che potesse rivaleggiare in magnificenza e imponenza con quella di Versailles. Per motivi di sicurezza, la località prescelta fu Casertavecchia a circa 15 km a nord dalla capitale.

Il sovrano si rivolse all'architetto Luigi Vanvitelli, a quel tempo impegnato nei lavori di restauro della basilica di Loreto per conto dello stato pontificio. Tuttavia egli morì nel 1773, un anno prima dell'inaugurazione della reggia, quindi il primogenito, Carlo Vanvitelli aiutato dal fratello Pietro Vanvitelli completarono un anno dopo l'ultima parte della reggia.

La struttura subì diversi restauri nel corso degli anni, infatti terminarono del tutto nel 1845.

I sovrani che succedettero a Carlo I, furono in un primo momento Gioacchino Murat, che all'abbellimento della reggia diede un certo contributo, Ferdinando IV (divenuto poi sovrano Borbone dopo il congresso di Vienna ( (1º novembre 1814 al 9 giugno 1815) Ferdinando I delle Due Sicilie), Francesco I, Ferdinando II (chiamato anche Re Bomba per la sua corporatura) e Francesco II (battezzato Francesco d'Assisi Maria Leopoldo e soprannominato Franceschiello) , col quale ebbe termine in Italia la dinastia dei Borbone, non condivisero lo stesso entusiasmo di Carlo di Borbone per la realizzazione della Reggia.

I sovrani che succedettero a Carlo I, furono in un primo momento Gioacchino Murat, che all'abbellimento della reggia diede un certo contributo, Ferdinando IV (divenuto poi sovrano Borbone dopo il congresso di Vienna ( (1º novembre 1814 al 9 giugno...

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SIGNIFICATO DEI TATUAGGI DISPARI

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SIGNIFICATO DEI TATUAGGI DISPARI

L' Olandese, la nave fantasma più famosa e temuta nei mari, era così chiamata per le origini del suo capitano, il quale venne condannato a vagare per mare in eterno e senza pace, per aver sfidato il mare stesso. Si racconta che la sua nave fosse la più veloce e quando le acque e i venti infuriavano in tempesta, il capitano spiegava ancor più vele e andava avanti sprezzante del pericolo e della paura. I marinai della sua ciurma che tentarono di fermarlo vennero da lui uccisi.

Sono tante e diverse le versioni della storia di Fokke,(Capitano dell'Olandese) ma in una di queste si racconta che forse l'uomo fece un patto con il diavolo. E da lì nacque la sua maledizione: dopo diversi anni passati a sfidare le acque, l'intera nave e chiunque vi fosse a bordo, affondò per risorgere come nave fantasma, con la condanna di non poter mai più fare ritorno a terra ferma. E non c'è cosa peggiore per un uomo di mare di non poter toccare terra, perché significa non poter riposare mai, non poter dormire, non potersi saziare, dunque non avere mai pace.

Ogni uomo di mare conosceva e temeva di subire la sorte della ciurma dell'Olandese, al punto che si guardavano le spalle con l'ossessione di veder comparire la nave fantasma ed essere condannati alla stessa fine. La paura era così grande, ai tempi in cui nacque questa storia, ovvero verso la metà del 1600, che fu una delle ragioni che condussero marinai e pirati a diventare i primi tatuati del mondo occidentale. Essi copiarono l'usanza dalle popolazioni dei nuovi mondi con cui vennero in contatto, le quali gli insegnarono l'arte magico-religiosa di disegnarsi il corpo. Chiunque partiva a bordo di una nave era solito farsi un primo tatuaggio nel porto di partenza, come buon auspicio e per scongiurare i pericoli del mare. Appena si giungeva nella terra che era la destinazione del viaggio, ci si faceva un altro tatuaggio. Avere un numero di tatuaggi pari significava essere giunti al punto più lontano del viaggio, un vero traguardo, ma la vera sfida era riuscire a tornare a casa. Solo a viaggio terminato si poteva conquistare il diritto ad avere un terzo tatuaggio.

Ed è così che nasce la leggenda secondo la quale avere un numero pari di tatuaggi porti sfortuna: significa non riuscire più a tornare, dispersi per mare come il capitano dell'Olandese volante col suo equipaggio. Avere tre tatuaggi significa essere partiti, arrivati e infine aver fatto ritorno. Avere un numero dispari di tatuaggi superiore a tre è simbolo di molti viaggi, molte terre lontane visitate, molte miglia percorse, e una buona dose di fortuna che ci ha sempre permesso di ritrovare la via di casa... in fondo siamo tutti marinai e pirati e, a intervalli, ci perdiamo e attracchiamo in luoghi sicuri nel mare della nostra vita e ciò che portiamo sulla nostra pelle spesso sono esperienze, porta-fortuna, ricordi di terre lontane e vecchi amori in vecchi porti.

𝐈𝐥 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐬𝐞𝐫𝐭𝐚[𝐍.𝐉𝐱𝐫.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora