ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 9

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Il criminale della Reggia di Caserta

Capitolo 9

Anno: 1778 d.C

Namjoon era seduto su una sedia in pelle, situata poco distante dalla scrivania del fratello. Mentre egli ascoltava con molta attenzione ciò che stava dicendo il servo di una nobile di palazzo, sorseggiava del whisky in tutta tranquillità. Quando Jimin completò il suo racconto, nel volto del criminale comparve un ghigno malefico e sottovoce disse: "Perfetto!"

Jimin guardando l'orologio riposto all'interno del taschino del suo panciotto, si alzò e si diresse verso l'uscita della bottega con passo elegante. Doveva tornare a palazzo prima che le guardie reali chiudessero del tutto i cancelli. Tuttavia prima di varcare la soglia si voltò e parlò: "Bene signori, spero che io e la mia padrona possiamo esservi d'aiuto nella vostra impresa. Vi aspettiamo a corte tra tre giorni. Il fioraio Taehyung vi fornirà in questi dì dei permessi speciali, io vi attenderò ai cancelli alle nove del mattino, che siate puntuali...Soprattutto chi è abituato a svegliarsi tardi per poi andare a rifare a persone innocenti!" Terminò il piccolo discorso il ragazzo guardando con sguardo di rimprovero Jungkook, il quale aveva entrambe la gambe appoggiate alla scrivania, e nel contempo stringeva in una mano un bicchiere in cristallo contenente dello champagne proveniente dal sud della Francia.

T/n fece finta di dormire in modo che le cameriere uscissero dalla stanza, successivamente aspettò all'incirca venti minuti prima di alzarsi. In quell'arco di tempo entrò all'interno della stanza anche Jimin, il quale mentre le passava i coltelli le spiegava tutto ciò che era successo all'interno della bottega.

T/n non rispose, anzi continuò a fare ciò che stava facendo qualche secondo prima. la sua mente era offuscata dalla vendita e anche da ciò che le aveva detto il fratello qualche ora prima. L' aveva promessa in sposa al fratello minore del loro sarto, Jung Hoseok.

Jimin prima di uscire dalla camera da letto prese per una braccio la donna e le domandò a cosa stesse pensando, ma ella non rispose, abbassò solo lo sguardo verso i propri piedi. "T/n...Devi stare concentrata durante l'atto. Se penserai ad altro fallirai!"

"Hai ragione! Andiamo allora!" rispose la ragazza osservando il suo cameriere con un piccolo ghigno stampato sulle labbra.

T/n arrivò davanti alla stanza di uno dei nobili più improntai della reggia, ovviamente non il Re, ma un suo sottoposto. Aprì lentamente la porta ed osservò che le candele erano spente, ciò stava ad indicare che egli stava dormendo. La donna chiuse dietro le sue spalle l'apertura della camera e andò vicino al vecchio, lo osservò e notò che i suoi vestiti erano per metà aperti. Lo osservò per qualche secondo, finché udì dei suoni strani provenire dal balcone della stanza, ella si avvicinò alla finestra e dopo averla aperta aiutò Jimin ad entrare. Il ragazzo estrasse dalla sua sacca delle corde e un oggetto in metallo, nel quale vi era la forma di una luna.

Il cameriere si avvicinò al camino, ma vide che il fuoco ormai si stava estinguendo lo riavviò sventolando la mano vicino a certi pezzi di carbone ancora accesi. Successivamente le fiamme iniziarono a prendere vita e così l'amante esclamò sottovoce. "Si c'è l'ho fatta!"

Fece riscaldare per bene l'oggetto in metallo, per poi voltarsi versi l'assassina, la quale era ancora intenta nel legare il nobile al letto. Quando ebbe terminato, la ragazza gli pose una fascia di cotone bianco grezzo sulla bocca e in una secondo momento gli aprì la camicia da notte, nella parte superiore del corpo.

T/n alzò lo sguardo verso Jimin e disse sottovoce: "Ora!"

Il ragazzo tolse dal fuoco l'oggetto di metallo e velocemente si avvicinò al corpo del nobile, la donna nel contempo estrasse il suo pugnale preferito e dopo aver annuito con la testa Jimin impresse sulla pelle la luna. La vittima si svegliò di soprassalto e cercò di urlare, ma la donna lo bloccò e poco prima di pugnalarlo gli disse: "Così imparate voi viscidi nobili e rovinare le opere d'arte della mia famiglia!...Ahh inoltre questo è ciò che succede se qualcuno si mette contro la sottoscritta!" e nell'arco di qualche nano secondo la fredda lama lacerò le carni del malcapitato. Quest'ultimo emise un piccolo gemito per poi votare gli occhi all'indietro. Il caldo e scuro sangue iniziò ad uscire dal petto del nobile e la pelle assunse un colore pallido, quasi giallastro T/n sorrise soddisfatta e poco dopo pulì l'arma del delitto sulle coperte del letto, successivamente prese Jimin per mano e uscirono dalla finestra senza lasciare nessuna traccia dietro di loro.

I due, dopo esser rientrati nella stanza da letto della donna, nascosero le varie cose usate quella sera per compere il delitto e indossarono le vesti da notte. T/n saltò in braccio a Jimin ne premette le sue labbra su quelle del ragazzo, il quale sorridendo rispose al dolce bacio. Egli la stese nel letto presente e quella notte si diedero al piacere puro, e appena terminarono si rivestirono, però Jimin fece scontrate contro il suo petto la ragazza e le chiese: "Ora stai meglio?"

"Si...MOLTO meglio! Mi sento più libera , ma la lista è ancora molto lunga!"

I due amanti si stesero a letto e si addormentarono in pochissimo tempo, cadendo così, tra le braccia di Morfeo.

𝐈𝐥 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐬𝐞𝐫𝐭𝐚[𝐍.𝐉𝐱𝐫.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora