ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 8

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Il criminale della Reggia di Caserta

Capitolo 8

Anno: 1778 d.C

I due giovani amanti vennero interrotti dal picchiettio di una mano sulla porta principale, si divisero e si affrettarono nel mettere in ordine i propri abiti. T/n si schiarì la voce mentre si sedeva in maniera elegante sul proprio letto, coprendosi le gambe e una parte di busto con le raffinate coperte provenienti da Oriente.

"Avanti!" ordinò la nobile assassina guardando la porta aprirsi rivelando la figura di suo fratello più grande. Carlo Vanvitelli.

In tutta la sua maestosità entrò nella stanza sorridendo e dirigendosi verso la sorella, che con un segno della testa fece segno a Jimin di dirigersi verso le cucine per prenderle la colazione.

"Mia cara sorella come state?"

"Maestosamente fratello mio. Con la vostra inaspettata visita mi avete rasserenato la giornata!" esclamò la donna facendo sedere l'uomo al suo fianco.

"Mi fa piacere udire ciò!" i due si scambiarono un breve bacio sulle guance per poi osservarsi, la donna fissò il maggiore per qualche secondo notando che egli era a disagio, tanto che continuava a passare lo sguardo dal suo volto alle lenzuola sottostanti.

"Carlo cosa mi dovete dire? Vedo che c'è qualcosa che vi tormenta!"

"Sorella mia sapete che io tengo molto sia voi che a noi fratelli, e che farei di tutto pur di far si che viviate una bellissima vita. Perciò vi vorrei parlare di una scelta che ho fatto per poi quest'oggi a pranzo. Sotto il gazebo in marmo bianco, quello circondato dalle rose, va bene?..."
"Okay...Come volete fratello mio!" i due si abbracciarono e l'uomo si alzò più felice che mai e le baciò la fronte per poi esclamare: "Sono sicuro che sarete felicissima della mia scelta. Mi raccomando siate puntuale! Al battere delle campane di mezzogiorno desidererei che voi foste già al mio fianco!"

Il quasi quarantenne se ne andò e T/n, vedendo che Jimin ci stava mettendo più del dovuto a portarle la colazione, si alzò e andò a rinfrescarsi. Successivamente, delle cameriere di rango maggiore, ovvero coloro che servivano il re e la reggia da molti anni, le quali potevano vestire le nobili donne presenti a corte, entrarono senza bussare all'interno della camera da letto della fanciulla e la raggiunsero nel bagno.

La diretta interessata le salutò e loro le sorrisero per poi domandare come stesse, ella ripose con tono molto allegro.

"C'è qualche nobile signore che ha attirato la vostra attenzione, siccome siete così felice?" T/n negò con la testa e rispose: "Sono solo felice che mio fratello maggiore sia felice, perché era da tempo che lo vedevo triste!" rispose la ragazza guardandosi allo specchio.

(Inizio breve lezione di storia: nel 1700 era entrato in vigore una moda, la quale i nobili di qualsiasi stato, principalmente in Francia alla corte Versailles, di Luigi XVI (chiamato "Il Delfino", ovvero erede al trono) i reali e tutti gli accompagnatori, ogni mattina dovevano recarsi nella chiesa e assistere alla messa. Se non lo si faceva si era fuori moda e si potevano ricevere delle sanzioni molto alte, anche la pena di morte. Tutto ciò perché il cristianesimo era messo sempre in primo piano e la chiesa, come sappiamo bene, nei secoli passati ha modificato a suo vantaggio i vangeli e la Bibbia, così che per ogni cosa potesse avere ragione. Fine breve lezione di storia)

Ad un tratto una delle servitrici esclamò: "Per fortuna che anche oggi non abbiamo dovuto assorbire un'ora della sacra messa!" tutte annuirono, invece T/n rimase impassibile, perché se anche andava non ascoltava ciò che diceva il prete, siccome pensava che la chiesa avesse modificato il vangelo di Dio solo a suo vantaggio, così da poter avere più potere temporale. (Inizio breve lezione di storia: il potere temporale è quello che a volte acquisivano, anche se non dovevano, l'imperatore di turno e il papa, ovvero essi prendevano la dominazione sia sulla politica che sulla religione. Fine breve lezione di storia)

"Voi non siete d'accordo signorina?" domandò la donna maggiore osservandola mentre le stringeva il corpetto.

"Eh?...Ohh si...Certo!"

"Siete troppo impegnata nel pensare al vostro cameriere?" domandò un'altra con un ghigno sul volto, ma quest'ultimo scomparve nell'immediato quando incontrò lo sguardo di fuoco di T/n.

Alla mattina l'assassina si recò all'interno di una delle finte rovine ed iniziò a pianificare il suo piano, nel mentre Jimin da fuori controllava che nessuno si avvicinasse alla loro posizione.

Ad un tratto il cameriere entrò nel piccolo tempietto e disse alla sua padrona: "Tra poco è mezzo dì, dovremo andare al gazebo per incontrare vostro fratello!" La diretta interessata si alzò senza dire nulla, per poi consegnare al ragazzo dei fogli e dirgli: "Nascondili, per adesso. Questa sera la morte avverrà!"

Detto ciò la ragazza se ne andò, ma Jimin la rincorse per poi domandarle: "Ma io cosa farò?"

"Oggi pomeriggio ti spiegherò tutto. Poi assicurati che domani i nostri alleati sappiano del nostro piano!" il ragazzo annuì e dopo aver accompagnato la giovane al gazebo di scusò e corse verso le stanze della fanciulla. Osservò i manoscritti e alla fine esclamò: "E' molto più semplice di quanto mi aspettassi!" 

𝐈𝐥 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐬𝐞𝐫𝐭𝐚[𝐍.𝐉𝐱𝐫.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora