ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 13

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Il criminale della Reggia di Caserta

Capitolo 13

Anno: 1778 d.C

Namjoon raggiunse l'altare con passo elegante e sicuro, tutto ciò per evitare sospetti sulla sua persona, siccome nessuno lo aveva ancora riconosciuto. Anzi lo davano per morto.

Egli si mise alla sua postazione e non guardò nemmeno dietro di se, dove erano posizionati i suoi alleati e la sua famiglia adottata, anzi in quel momento stava solo pensando all'assassinio del Monarca. I denti all'interno della bocca di Rm si strinsero e sfrigolavano molto velocemente, le sue mani iniziarono a sudare, l'adrenalina all'interno del suo corpo stava aumentando sempre di più.

Dopo qualche minuto le porte vennero aperte e l'interno della cattedrale di corte fu illuminata per quale secondo dalla luce esterna, dal fondo si potevano delineare due figure una vicino l'altra. Il crimine osservando quella scena sorrise inconsciamente e in pochi secondi pensò ai suoi genitori, i quali desideravano con tutto il loro cuore e anima vedere il loro unico figlio sposato con la donna che amava.

T/n avanzava accompagnata dal fratello più grande, il quale a metà navata si voltò verso la minore e le domandò sottovoce: "Emozionata?"

Ella gli sorrise per poi annuire lievemente, e quando arrivarono al posto prestabilito, Namjoon spostò la sedia per la donna in modo che potesse sedersi senza inciampare nell'ampio abito nuziale. 

Successivamente Ferdinando II si alzò ed iniziò a celebrare il prestigioso matrimonio, ma per i due sposi sembrava non finire mai, perché egli aveva un tono di voce molto monotona e di conseguenza invocava nell'addormentarsi. Infatti molti presenti trattennero degli sbadigli, diciamo che alla corte non erano ammessi, siccome venivano considerasti come mancanza di rispetto verso il sovrano. Conclusione...Prigione.

Comunque dopo quasi un'ora e mezza i due sposi si promisero amore eterno e solenne fedeltà fino alla morte, i fratelli della donna si emozionarono e il più grande disse sottovoce: "Padre...Guardate quanto è cresciuta la piccola di famiglia! E' una donna ora mai!"

Francesco Vanvitelli udendo i sussurri del fratello si voltò verso di lui e aggiunse: "Ora sono sicuro che anche lui sia felice!"

"Hai ragione...scommetto anche nostra madre! Ella teneva più di tutti che noi fratelli proteggessimo la nostra sorellina e che le trovassimo il marito perfetto!"

Il minore in quel momento rise sottovoce per poi terminare con il dire: "E' vero. Ti ricordi che per giorni ci teneva vicino ad ella per spiegarci come cambiare il pannolino ad T/n!?" I due uomini risero sottovoce per poi tornare a porre la loro attenzione sui neo sposi.

Namjoon quando il Re gli diede il permesso di baciare la sposa, ghignò e legò in pochissimi secondi il braccio introno alla vita di lei, la strinse al suo corpo muscoloso e appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle della fanciulla. Tuttavia il magico momento fu interrotto da tre picchietti sulla spada del criminale, i quali fecero creare il caos più totale, il diretto interessato estrasse la sua spada e la puntò verso Ferdinando II, quest'ultimo fece la stessa cosa. In un primo momento rimase stupito dalle azioni del nobile, ma dopo qualche secondo osservò accuratamente i lineamenti dell'uomo. Gli occhi del Re si ingrandirono a dismisura e disse sottovoce: "Voi siete il figlio dei Kim!"

Il ghigno già presente sulle labbra dello sposo si ingrandì ancora di più e successivamente gli rispose: "Finalmente! C'è ne avete messo di tempo per arrivarci! Sono qui per vendicare la morte dei miei genitori!"

"Erano dei ladri!!" Urlò Ferdinando in preda al panico.

Nel mentre delle guardie del Re circondarono la giovane coppia, i fratelli della sposa tentarono di avvicinarsi ma furono respinti dai militari del Regno di Napoli e delle due Sicilie. (Sicilia e Sardegna)

𝐈𝐥 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐬𝐞𝐫𝐭𝐚[𝐍.𝐉𝐱𝐫.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora