ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 3

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Il criminale della Reggia di Caserta

Capitolo 3

Anno: 1778 d.C

Tre anni prima (1773 d.C.)

Namjoon dopo altri tre mesi di viaggio in nave, pian piano arruolò una sua squadriglia, la quale aveva il compito di aiutarlo a trovare un modo per uccidere il Re. Per molto tempo avevano escogitato diversi piani, ma nessuno secondo i calcoli di Rm avrebbe fatto centro.

I banditi seguirono il ragazzo fino a Caserta, per poi alloggiare in case riservati ai viaggiatori e ogni due sere durante la settimana si ritrovavano all'interno di un capannone dove discutevano su ciò che avevano trovato rispetto al conto del sovrano.

Rm una sera decise di andare a trovare la sua vecchia famiglia adottiva, lo doveva fare, sicuramente Hoseok era distrutto dopo tutto quel tempo che non aveva più visto il suo migliore amico, tra altro pensando che egli fosse morto alla colonia penale o durante il viaggio.

Namjoon bussò alla porta della residenza dei Jung e dopo qualche secondo la cameriera maggiore, di ormai cinquant'anni, della casa venne ad aprire, in un primo momento non riconobbe il ragazzo ma quando egli mostrò il suo sorriso e di conseguenza spuntarono fuori le fossette, ella si coprì la bocca con una mano per poi puntare, con l'altra, il dito verso la figura del giovane e chiese sottovoce con le lacrime che iniziarono a scendere dai suoi occhi: "Siete voi signorino? Nam-Namjoon? Siete proprio voi?"

Quest'ultimo annuì con la testa e rispondere: "Si sono io Esmeralda! In carne e in ossa!"

La donna, la quale si era occupata dei due fin da quando erano piccoli, saltò in braccio al giovane e gli pianse sulla spalla per poi dirgli: "Sapevo che eravate ancora vivo!" Il ragazzo percependo nuovamente il calore e la brezza di casa strinse tra le sue forti e muscolose braccia la donna, per poi spostarsi lievemente e toglierle con il pollice le calde lacrime.

"Sono qua! Sono tornato!"

"Siete bellissimo. Guardate che braccia forti e muscolose che avete! Per non parlare dei capelli biondi. State benissimo!" le guance del giovane si colorarono di rosso e a causa dell'imbarazzo si grattò la nuca. Successivamente la donna lo fece entrare e lo portò nel salotto principale dell'abitazione e con delle urla, alquanto stridule a parere di Namjoon, chiamò i proprietari della casa.

I tre udendo quella sorta di richiamo si affrettarono a raggiungere la sala desiderata e Rm si pose di fronte alla finestra che vi era, dando così le spalle al corridoio dove arrivavano i nobili, per creare l'effetto sorpresa.

Quando i proprietari di casa arrivarono videro la figura di Namjoon, ma non lo riconobbero e infatti gli domandarono chi fosse, egli sorridendo si voltò e Hoseok sgranò gli occhi per poi iniziare a piangere.

"Nam...Namjoon-ahh?!"

"Sono io Hoseokie!" esclamò il diretto interessato aprendo le braccia, per farsi dare un abbraccio.

Il maggiore gli corse in contro e lo strinse a se per poi piangerli sulla spalla, infatti dopo qualche secondo iniziò a lacrimare anche il criminale.

I due genitori si unirono poco dopo a fecero un grande abbraccio di gruppo, e il padre accarezzò i capelli dei due figli per poi dire sottovoce: "Sono così felice che siamo nuovamente tutti insieme!"

I quattro cenarono insieme e Namjoon gli raccontò cosa aveva fatto quando era colonia penale e poi quando si era recato nel piccolo villaggio, omettendo dal discorso il fatto che fosse scappato due mesi prima che la sua pena terminasse.

𝐈𝐥 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐬𝐞𝐫𝐭𝐚[𝐍.𝐉𝐱𝐫.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora