Third

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~ 7 Dicembre 1977 ~

Mercoledì.

Il mercoledì era il suo giorno preferito perché capitava nel mezzo della settimana. Era un giorno non troppo vicino al weekend, ma non era nemmeno lunedì o martedì.

Inoltre il mercoledì servivano la crostata al limone di cui Lily era follemente innamorata.

Quella mattina si era svegliata tranquilla e serena, Alice aveva rotto solo due volte le calze e nemmeno quella volta il coperchio del baule si era staccato.

Erano scese in Sala Grande per la colazione e stranamente era riuscita ad accaparrarsi tre bustine di the alla vaniglia.

Erano praticamente un qualcosa di mistico, in sette anni Lily era riuscita a berlo solo tredici volte. Finiva subito e molti ne prendevano quante più possibili così da garantirsi un the alla vaniglia tutte le mattine, fino alla loro successiva comparsa.

Esistevano anche dei giri illeciti di bustine di the che avevano messo su i Malandrini.

Una bustina costava tre galeoni e Lily aveva giurato su Morgana che non avrebbe mai assecondato il suo amore sconfinato per quel sapore dolciastro.

Nemmeno ad Alice era consentito comprare nulla così da non incrementare l'illecita attività di contrabbando che quei quattro avevano messo su con tanto di banchetto in Sala Comune, identici a quelli che più volte Lily e Petunia avevano aperto per vendere le limonate nel quartiere.

Si era sentita così fiera di se stessa quella mattina quando era stata una delle poche persone a poter godere della vittoria di aver trovato quelle maledette bustine.

Ne aveva conservate tre anche ad Alice e, quando era scesa pochi minuti dopo di lei, per poco non aveva cominciato ad urlare per la felicità.

Avevano fatto colazione tranquillamente, si erano dirette poi nell'aula di Incantesimi, avevano seguito le altre lezioni, avevano pranzato e, infine, nel primo pomeriggio si ritrovarono, tra sbadigli e occhi lucidi, nell'aula di Divinazione.

Quando alla fine del secondo anno Lily aveva deciso di frequentare Divinazione, scartando Aritmanzia, non avrebbe mai immaginato che avrebbe avuto a che fare con l'insegnante più logorroico del mondo.

Era il professore più noioso di tutti, dopo Rüf ovviamente, lui non poteva essere superato da nessuno, e aveva un effetto soporifero, peggio della pozione apposita.

Alice nascose l'ennesimo sbadiglio dietro il libro e chiuse per qualche secondo gli occhi. Sperava forse di addormentarsi?

Ad ogni modo il suo breve sonnellino fu interrotto dalla mano battuta sulla cattedra dal professore che guardava corrucciato i suoi alunni.

«Esigo che siate attenti alle mie lezioni.»

"Dopo quattro anni se n'è accorto finalmente."

Lily addirittura si stupì che il professore avesse notato i loro sguardi assonnati. Ci aveva perso le speranze.

«Se avete intenzione di non seguire le mie lezioni», disse con un espressione austera, quasi degna della McGranitt: «La porta è lì e siete liberi di abbandonare l'aula per permettere agli altri di continuare a seguire la lezione della mia nobile disciplina.»

In risposta Alice sbadigliò di nuovo, Black si alzò con un sorriso trionfante e con lui anche Potter, Minus e Davis.

«Sappia che non aspettavamo invito migliore.»

Black mise in spalla la sua borsa e si avviò alla porta. Lily fu certa di aver visto Remus portarsi una mano alla fronte e scuotere anche la testa con rassegnazione.

Letters to LilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora