Eighth

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~ 13 Gennaio 1978 ~

Finalmente il castello era tornato ad essere popolato da tutti i suoi abitanti.

Non c'era più l'eco assordante ma al suo posto era tornato il rumore delle chiacchiere di tutti i ragazzi che stavano continuando, ormai da quasi una settimana, a raccontarsi le loro vacanze di Natale.

Lily era poggiata contro lo stipite dell'ingresso del cortile e guardava con attenzione i fiumi di ragazzi che camminavano avanti e indietro.

Sembrava quasi che nessuno di loro avesse dovuto affrontare una sorella malefica che l'aveva additata, ancora, come un mostro, e probabilmente nessuno viveva quella situazione. Forse solo lei poteva affermare di poter godere di quella piacevolissima aria nella sua stessa casa.

Inoltre, un altro aspetto molto importante che Lily era riuscita a cogliere era la spensieratezza dei suoi compagni. Non c'era aria di paura o di terrore sui loro visi, semplicemente continuavano a condurre la propria vita in pace e tranquillità.

Forse nessuno ricordava che fuori le mura di Hogwarts si stava per combattere una guerra e che la gente moriva un giorno sì e l'altro pure. Nonostante questo però Lily non riusciva a serbare nemmeno un minimo di rancore nei loro confronti.

Erano felici e le andava bene così.

«Raggio di sole!»

La voce inconfondibile di Alice era risuonata poco distante da lei e al suo seguito c'era l'immancabile Frank che da quando aveva avuto accesso al cuore della sua amica, non si distaccava un secondo. Lily la conosceva bene e forse proprio il timore che lei si potesse arrabbiare per un qualche ingiustificato allontanamento lo faceva desistere dal tornare alle sue vecchie abitudini.

Chiunque avrebbe voluto scappare da quella situazione, ma non Frank, quello stesso ragazzo che aveva ormai combattuto con le unghie e con i denti per ritornare nelle grazie della sua ragazza.

Frank amava Alice, l'amava perdutamente e neanche ad un cieco sarebbe passata inosservata quella dedizione che lui metteva in tutto ciò che la riguardava. L'amava e si vedeva, i muri potevano parlare del suo amore e nessuno avrebbe potuto sostenere il contrario.

Era con lei ormai ogni minuto della giornata, forse per recuperare quel tempo perso in cui Alice aveva deciso di incrociare le braccia al petto e guardare dall'altro lato facendo finta che lui non esistesse, letteralmente parlando. Non era questione di dicerie o esagerazioni, perché Alice lo aveva fatto davvero e in vista del risultato probabilmente non si sarebbe neanche mai pentita del suo atteggiamento da stronza insensibile.

Quel povero Frank non sapeva in che guaio si fosse cacciato, anche se forse lo immaginava benissimo ed era semplicemente felice che quel disastro dal caschetto nero fosse tutto suo.

«Pensavamo di andare in Biblioteca per studiare, vuoi venire?»

Quanto avrebbe voluto rispondere di si solo Merlino lo sapeva, invece le era stato chiesto di adempiere ai suoi doveri da studentessa più grande.

«Ali ti ringrazio ma ho appuntamento con due ragazzini del primo anno, ho promesso alla McGranitt che gli avrei dato ripetizioni di Trasfigurazione.»

Era sempre contenta di poter aiutare gli altri alunni e cercava sempre di farlo come meglio poteva, ma quel pomeriggio desiderava davvero chiudersi in camera e studiare nella quiete più assordante che ci potesse essere. Voleva sentire il sangue pomparle nelle orecchie tanto del silenzio nella stanza, invece no, doveva fermarsi in Sala Comune a tentar di far capire a quei due gli incantesimi più semplici. Cosa sarebbe successo invece dopo tre anni quando la McGranitt li avrebbe intrattenuti ore e ore con la parte teorica di ogni incantesimo?

Letters to LilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora