Fourteenth

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~ 25 Febbraio 1978 ~

L'amicizia è uno dei legami più forti che possano mai esistere tra due o più persone.

Amicizia è capirsi, sostenersi, accettarsi, coprirsi e anche essere le spalle dell'altro. L'amico è quella persona di cui generalmente ci si fida senza esitazione, senza la paura che questo possa voltarti le spalle. Amico è la persona che merita di vivere la vita dell'altro ed esserci ad ogni sua vittoria e ad ogni sua sconfitta.

Spesso si parla di amico ed è inevitabile che sia la parte essenziale della vita del soggetto. Può essere visto come un sostegno, come un aiuto, ma sarà sempre un custode.

È il protettore dei segreti, dei pensieri più intimi e profondi, e mai potrebbe renderli pubblici. O almeno non un vero amico.

Non è facile trovare quella persona che porterà sulle spalle il peso di quelle confidenze che sono state sussurrate per non essere ascoltate da nessun altro, che sono state condivise con quello, e che in quel legame dovranno restare. È come un vincolo, un impegno reciproco a cui bisogna necessariamente mantenere fede.

Non c'è tradimento ma solo fiducia, quella stessa che spingerebbe uno a camminare con gli occhi chiusi per tutta la vita sapendo che l'altro non gli permetterebbe mai di cadere o smarrirsi e perdere la strada.

L'amico è luce e spesso anche ombra, ma non può esistere uno senza l'altro. Tutti gli uomini sono luce e oscurità, e così l'amico.

Remus Lupin ricopriva quel ruolo perfettamente, si calava nei panni del vero amico e accoglieva presso la sua persona, il bello e il brutto degli altri, perché ognuno aveva bisogno di essere amato e lui avrebbe fatto sempre in modo che fosse così. Nessuno meglio di lui, probabilmente, sapeva cosa significasse avere luce e oscurità dentro di sé. Erano aspetti che difficilmente venivano mostrati alla stessa maniera, piuttosto era più plausibile scorgere il bello e non il brutto.

Remus sapeva cosa significava nascondere il lato più oscuro di sé, aveva per tanti anni provato a farlo con se stesso ma poi aveva smesso, non completamente, ma lo aveva fatto, perché sulla sua strada aveva incontrato delle persone meravigliose che andavano oltre il mostro che prendeva il suo posto una volta al mese, perché lui era Remus, il piccolo dolce Remus che profumava di limoni e cioccolata.

È difficile trovare un vero amico, eppure il ragazzo era tutto quello che una persona avrebbe mai potuto desiderare. Leale, fedele, serio ma divertente e ogni segreto sarebbe stato protetto dentro di lui fino al suo ultimo respiro.

E Lily sapeva benissimo che era così, sapeva che lui le avrebbe parlato se avesse scoperto una cosa del genere, perciò non poteva più far finta di niente. La curiosità l'aveva indotta a comportarsi in quel modo oltraggioso, secondo lei, anche se Alice credeva che fosse esagerata.

Ma lei li aveva visti, aveva visto quei due e non poteva ignorarlo, aveva già tentennato abbastanza e ormai doveva decidere cosa fare.

Erano giorni che lo vedeva giù di morale, che preferiva passare il suo tempo in biblioteca da solo, e nonostante gli altri tre fossero identificati come causa per disturbo della quieta pubblica, a lui piaceva averli intorno. Studiavano, anche se forse era più opportuno parlare al singolare, in quella stanza sotto lo sguardo vigile di Madama Pince, e invece era da qualche giorno che Remus si rifugiava tra i vecchi tomi e i leggeri strati di polvere non volendo compagnia.

Letters to LilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora