~ 23 Dicembre 1977 ~
Il tempo passa inesorabile, secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora; finché non diventano giorni, mesi e anni.
Nessuno si accorge dello scorrere imperturbabile di questo che seduto sul suo trono d'oro osserva gli uomini vivere le loro vite, che a loro volta non si preoccupano dei piccoli granelli di sabbia che cadono, uno dietro l'altro, in quella grande clessidra che conta gli attimi.
Perché la vita non è altro che un agglomerato di attimi che scandiscono la sua durata.
L'uomo è solo vittima di questa. L'uomo non decide, non è padrone della propria vita perché quando Crono decide di metterle fine, il tempo conclude.
Ogni cosa è effimera poiché il suo momento non è infinto e raramente ritorna.
Tic toc.
L'orologio permette all'uomo di rendersi conto dello scorrere del tempo, eppure spesso ci si accorge che è passato troppo velocemente.
La vita è un grande orologio che costantemente ricorda che tutto passa, panta rei.
L'umano non sa acciuffare i momenti e li lascia correre via come i continui granelli della clessidra.Tic toc.
Il tempo insegna che bisogna godersi ogni momento, bisogna viversi ogni attimo.
Lily ebbe quella certezza quando aperti gli occhi si rese conto che anche il suo ultimo Natale ad Hogwarts era arrivato.
Il castello era addobbato e alcuni studenti, con la professoressa Sprout, avevano allestito un grande abete nel cortile della scuola.
Anche la loro Sala Comune aveva nastri oro e rossi un po' dappertutto, esattamente come le palline che Sybil Vane del secondo anno aveva rotto quella mattina stessa per colpa di Aaron Fitch che le era andato a finire addosso.
Dire addio ad Hogwarts era una delle cose più difficili che dovesse fare perché nonostante sapesse e ricordasse del suo ritorno dopo tre settimane, implicava per lei però un dolore non indifferente ad altezza cuore.
Ricordava ancora quando durante il suo primo anno aveva lasciato il castello per tornare a casa con la consapevolezza che ci sarebbero stati altri sei anni davanti a lei per poter restare e festeggiare. E invece in un battito di ciglia stava salutando la Sala Comune per l'ultima volta prima di un Natale.
Avrebbe tanto voluto restare ad Hogwarts ma i suoi genitori avevano insistito affinché tornasse. Volevano passare il Natale con la loro piccolina e Lily era estremamente felice di questo, nonostante il pensiero di Petunia sgomitasse per essere davanti a tutti.
Già immaginava lo sguardo di puro disgusto che avrebbe messo su non appena l'avesse vista. Oppure sentiva nelle orecchie il suo appellativo preferito: mostro.
Non capiva come potesse essere possibile che sua sorella l'additasse in quel modo. Non c'entrava la gelosia o l'indivia ma credeva che ci fosse qualcosa di molto più profondo, qualcosa che però a lei non era permesso di conoscere.
«Lils, tutto bene?» Chiese Alice mentre versava del caffè nelle loro tazze.
Quell'anno, come già avevano precedentemente deciso insieme, non sarebbe tornata a casa in modo tale da passare il loro ultimo Natale al castello. Alla fine i piani erano cambiati ma nonostante ciò Alice aveva comunque deciso di restare.
La sua speranza, inoltre, era quella di poter passare le festività in tranquillità con Frank, il quale sarebbe rimasto anche lui con gli amici.
Non credeva, certo, che in tre settimane sarebbe riuscita a far crollare quel finto muro di indifferenza che aveva alzato nei suoi confronti, ma tanto valeva la pena provarci.
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Letters to Lily
FanfictionQuindici lettere per innamorarsi. Non avrebbe mai creduto che una cosa del genere potesse capitare a lei, insomma vivere in un film è impossibile. Eppure quindici lettere le saranno recapitate e dovrà fare i conti con un ammiratore segreto che tente...