~ 5 Marzo 1978 ~
Farfalla. Piuma. Nuvola.
Non era in grado di decidere come si sentisse di più, se come una farfalla, una piuma, o addirittura una nuvola.
Una sola cosa accumunava quei tre elementi: la leggerezza.
Si sentiva libera e le sembrava quasi che niente avrebbe potuto riportarla con i piedi per terra. Era solo felice e non riusciva a smettere di guardare l'ultima lettera. L'aveva letta già tre volte, ma sapeva che neanche una quarta, quinta o decima, sarebbe mai stata abbastanza.
Sedeva su una panchina in cortile e nonostante leggeri fiocchi di neve cadessero e si poggiassero sui suoi capelli, lei restava lì con il sorriso sulle labbra.
«Ecco dov'eri finita», l'ammonì Alice arrivata alle sue spalle che l'aveva persa di vista all'inizio dell'ora di Difesa contro le Arti Oscure: «Se non entri subito ti prenderai qual... Cos'è quella?» Chiese non appena vide il foglio tra le mani dell'amica.
Non poteva crederci, dopo dieci giorni finalmente era arrivata.
Lily le fece cenno di sedersi accanto a lei e prese a leggere per entrambe.
Cara Lily,
Mi fa ancora strano pensare che questa sia l'ultima volta che ti scrivo, è l'ultima volta che penso a come fartela recapitare, è l'ultima volta di tante cose, anche quella di Romeo. Perché non sarò più lui ma semplicemente me stesso e questo potrebbe cambiare le tue aspettative, il tuo modo di avermi conosciuto. In questo momento sto provando le sensazioni opposte, contrarie ma anche simili e conformi; sono elettrizzato ma penso a ciò che potrebbe succedere da qui a qualche ora, sono sicuro di quello che ti scrivendo e allo stesso tempo cancellerei tutto perché non credo che siano la parole adatte, ho le mani che mi tremano eppure non vedo l'ora di farti arrivare questa lettera, e ancora sono felice ma ho paura. So che è contraddittorio perché sto aspettando questo momento da mesi, se non da tutta la vita, e io me lo immagino in un modo, però il timore che non sia come vorrei che fosse, si aggrappa a me con forza. Sono mille gli interrogativi che mi sto ponendo, che, anzi, la mia testa mi pone; se restassi delusa? Se non venissi? Se non mi volessi perché sono io? Eppure il lato più razionale di me mi ricorda che tu non sei le altre, tu sei pensiero e profondità. Non sei frivola e nemmeno effimera, non ti fermi alle apparenze, piuttosto adori scavare nell'intimo e raggiungere l'immenso. Probabilmente non scapperesti neanche se volessi perché la curiosità e il desiderio di sapere come sia possibile che io ti abbia scritto quelle cose, ti spingerebbe a restare e a studiarmi, forse ad amare questo mio aspetto nascosto che non mostro quasi a nessuno, se non alle persone che amo e a cui voglio bene. Sento un nodo stringermi lo stomaco e lo farà fin quando non mi dirai ciò che hai da dirmi, e no, non prima, perché so perfettamente che non appena ti vedrò arrivare mi mancherà l'aria, mi si seccherà la gola e non riuscirò a parlare, spero solo che non comincerò anche a balbettare, credo che sarebbe il colmo. Il cuore comincerà a battere fortissimo e quando ti avvicinerai, ne sono consapevole, sentirai il rumore sordo di questo che colpirà violentemente la cassa toracica. Poi ci sarà la paura che si avvinghierà a me, sulle mie spalle, facendomi sembrare la distanza tra noi incolmabile, mi sussurrerà le cose più spaventose, con forza maneggerà le mie insicurezze più recondite e lo farà con cattiveria, morderà e strapperà e io non potrò fare nulla perché mi sembrerà di essere bloccato in quel punto. Non mi sorprenderei neanche se mi ritrovassi con le braccia attaccate lungo i miei fianchi e le gambe tra loro, mi sentirei come imprigionato in un corpo non mio. Tutte queste sensazioni però saranno scacciate via, nel caso in cui dovesse succedere altrimenti sono spacciato, quando mi guarderai negli occhi e io ritroverò in quel mare verde speranza tutta la tranquillità del mondo, tutto ciò di cui ho bisogno, quella pace che scotterà la paura fino a che non diventerà altro che cenere. Sarà quella polvere grigia che facilmente verrà allontanata, basterà un soffio e io non sentirò più il cuore quanto un macigno. Con il passare del tempo ogni cosa assumerebbe le sfumature di tutti i colori che ti appartengono, così le mura della nostra casa; in alcun modo la paura e il mostro della gelosia comparirebbero ma anzi sarebbero mantenuti lontani da quel recinto di fede e lealtà che ci unisce e ci rende ciò che siamo, ciò che spero diventeremo. Ci immagino stesi in giardino a guardare le stelle e ad ascoltare le nostre preghiere sussurrate, ti proteggerei, ti scalderei con un abbraccio e sono certo che farei di tutto per te, ti porterei tutti i mazzi di euryops del mondo, e se volessi continuerei a scriverti lettere d'amore anche ogni sera. Con te al mio fianco qualsiasi cosa perderebbe di valore, non ci sarebbe più significato per le cose ma solo tu; esisteresti solo tu e, credimi Lily, io potrei fare le valigie anche subito se solo tu mi dessi un cenno, se solo tu mi volessi nel tuo mondo, allo stesso modo non esiterei neanche un secondo a farti entrare nel mio. Ti porterei ad esplorare ogni più piccolo antro, angolo o fessura perché ciò che è mio diventerebbe anche tuo. Non avrei paura a mostrarti le mie debolezze o le mie paure perché so che ne avresti cura e io non potrei mai desiderare di meglio; dal canto mio farei lo stesso, trattandole come la cosa più preziosa del mondo. Ormai siamo giunti al termine e con il cuore che mi batte velocissimo ho pensato di incontrarti in cortile più tardi al calar del sole, con un po' di fortuna potrò ammirare da vicino i fiocchi di neve poggiarsi delicati sui tuoi capelli rosso passione e vedere come il cielo rosato perderebbe la sua tipica bellezza messa a paragone con i tuoi occhi verdi in grado di rendermi più vivo di quanto già non sia.
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Letters to Lily
FanfictionQuindici lettere per innamorarsi. Non avrebbe mai creduto che una cosa del genere potesse capitare a lei, insomma vivere in un film è impossibile. Eppure quindici lettere le saranno recapitate e dovrà fare i conti con un ammiratore segreto che tente...