Fourth

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~ 18 Dicembre 1977 ~

La neve cadeva copiosa quella domenica mattina ed era accompagnata dai respiri profondi degli studenti che dormivano nei loro dormitori cercando ristoro contro il freddo avvolti nelle coperte pesanti.

Era effettivamente una giornata fredda ma di certo non avrebbe impedito a nessuno dei ragazzi di abbandonare le confortanti mura del castello per concedersi una rilassante passeggiata ad Hogsmeade dopo una settimana di studio.

Era il momento che tutti preferivano di più perché finalmente potevano potevano allentare la presa e potevano pensare solo a ciò che potesse essere divertente.

Non esistevano compiti, impegni o punizioni la domenica, c'era solo la colazione tardi con il cornetto caldo, c'era il caffè, la passeggiata, la burrobirra o idromele e infine le risate degli studenti.

Erano quelle che rendevano ancora più belle le gita alla cittadella, perché quel suono armonioso di risate e chiacchiere colmava il tutto e lo rendeva piacevole.

Chiunque ad Hogwarts amava il fine settimana perché significava partite di Quidditch e Hogsmeade, e loro non avrebbero potuto chiedere di meglio.

Inoltre mancavano meno di dieci giorni a Natale e gli abitanti avevano addobbato il paesino con luci colorate e decorazioni di vario genere. La piazza centrale aveva una piccola fontana da cui sgorgavano zampilli d'acqua fresca. I locali attiravano gli studenti con cartelli colorati e offerte sui prodotti con gli sconti natalizi. Ogni insegna era circondata da led colorati che con la loro intermittenza rendevano tutto ancora più vicino a quel clima. Lo stradone principale era stato liberato dalla neve grazie ad un incantesimo, anche se presentava ugualmente in alcuni punti delle lastre di ghiaccio più spesse che facevano scivolare gli studenti. Ai lati invece era stata raggruppata tutta la neve, la quale veniva usata da alcuni ragazzi per creare le loro palle di neve e cominciare una nuova battaglia.

I locali erano gremiti di studenti che cercavano in ogni modo di recuperare il calore grazie ad una bevanda calda e al fuoco del camino che serviva per riscaldare l'ambiente. I Tre Manici di Scopa offrivano addirittura una burrobirra a due galeoni piuttosto che a cinque come era solito che fosse.
Mielandia aveva organizzato perfino una svendita di dolciumi e un concorso a premi. Il primo posto prevedeva la vincita di dieci tavolette di cioccolato e un buono mensile da spendere nel negozio. Tutti avevano praticamente comprato il biglietto per l'estrazione del vincitore.

Tra gli studenti, Lily era certa di aver visto anche la chioma chiara di Remus. Conosceva bene il suo amore sconfinato per il cioccolato e non dubitava che anche lui volesse provare a vincere.

Durante gli ultimi due Natali, da quando erano diventati Prefetti e si erano avvicinati di più, aveva regalato al ragazzo cinque tavolette di cioccolato fondente e una confezione di cioccorane. E lo avrebbe fatto anche quell'anno. Le sarebbe piaciuto poter ultimare i regali se solo l'intero negozio non fosse sembrato un campo di guerra.

Passeggiò ancora a braccetto con Alice e arricciò il naso quando un fiocco di neve le cadde proprio su questo.

Vide inoltre tanti bambini ridere divertiti quando il loro papà ebbe animato il pupazzo di neve appena ultimato. Correvano di qua e di là mentre qualcuno inciampava e altri riuscivano a nascondersi.

Anche lei da bambina adorava fare i pupazzi di neve nel cortile di casa con l'aiuto di Petunia. Aveva sempre bisogno del suo aiuto per mettergli sulla testa l'ennesimo cappello rubato dalla cassa della soffitta.
Era quasi un rito, un abitudine, rubare qualcosa dalla cassa della soffitta.

Era un nascondiglio che avevano scoperto per caso da piccoline. La mamma aveva vietato loro di aprire la porta della soffitta perché piena di polvere ma dopo giorni a contemplare il legno leggermente consumato, avevano abbassato la maniglia e avevano trovato una cassa piena di oggetti vintage. Ne avevano rubati alcuni e li avevano nascosti sotto i loro letti.

Letters to LilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora