«Nervoso?»
Lucas sobbalzò e fece cadere le bacchette che ballarono a ritmo appena toccarono il pavimento.
«Lo prendo come un sì» Reyna ridacchiò raccogliendole. Gliele puntò contro il petto, fissandolo bene nei suoi occhi bicolore. «Fai batteria da quando eri bambino, sei più bravo di quell'adulto sbruffone che hai affrontato l'altro giorno. Puoi farcela, Lucas. Devi solo rilassarti»
Le punte delle sue orecchie si tinsero di rosso. «Lo so, ma non ci riesco comunque» Si sedette sul bordo del palco. Era pomeriggio ma c'erano già un gran via vai di ragazzi talentuosi e membri dello staff che si stavano preparando alla serata.
Ammirò le trecce di Reyna. L'aveva vista prepararsele con cura quella mattina quando era venuta a casa sua per pranzare insieme. Ci veniva così spesso che ormai i genitori di Lucas si erano abituati alla sua presenza e non ci facevano più molto caso.
O almeno era quello che pensava Lucas.
In realtà sceglievano apposta di stare in disparte per lasciarli da soli a fare i compiti e discutere di musica e della band, anche se di tanto in tanto davano una sbirciatina ai due ridacchiando fra di loro.«Ehi, voi due, basta flirtare» li ammonì scherzosamente Brody, il tastierista della band.
Quella mattina aveva sorpreso tutto il gruppo arrivando con un taglio nuovo di capelli. I riccioli indomabili che fino a un giorno prima lo facevano assomigliare ad una versione nordafricana di Bob Ross erano ormai ridotti a un taglio militare con i lati della testa rasati su cui vi era una piccola saetta nella parte destra fatta col rasoio.
Brody sosteneva che quel taglio lo rendesse più "rock" e valorizzasse i suoi bellissimi occhi verdi.
La carnagione brunastra del volto di Reyna si tinse leggermente di rosso per l'imbarazzo e si allontanò da Lucas. «Non stavamo flirtando» ribatté scocciata. «Lo stavo aiutando»
Brody fece spallucce. «È la stessa cosa»
«NON È-!»«Reyna» la chiamò Mathias, il chitarrista, catturando l'attenzione dei presenti. «Lascialo stare. È un idiota, lo conosci»
«Ehi!» Brody sembrava offeso, ma in fondo doveva aspettarselo se si comportava così.Mathias si sedette accanto a Lucas incominciando ad accordare la sua chitarra elettrica.
Chinando il capo i capelli tinti di blu ercolano gli andavano negli occhi e quindi se li era legati in uno strano ma efficace cipollotto che a quanto pare piaceva alle ragazze dello staff che lo osservavano estasiate.La pelle del ragazzo era più pallida del solito e a tratti quasi blu, anche lui era ansioso, forse persino più di Lucas, ma essendo il leader della band nonché il più grande dato che aveva da poco compiuto diciannove anni, doveva rassicurare i suoi amici.
Era una gara musicale come tante altre, organizzata in una piccola cittadina vicino a dove abitavano i ragazzi, ma era stato detto loro che ci sarebbero stati alcuni discografici tra la folla e dovevano dare il meglio per impressionarli.
Il loro futuro da musicisti dipendeva da quello.Un ragazzo vestito con giacca di pelle rossa e pantaloni larghi del medesimo colore su cui era attaccata una catenella saltò sul palco pieno di cavi e diede un bacio sulla guancia a Brody che gli sorrise contento e sollevato da quel gesto d'affetto.
«Jules, sei riuscito a trovare parcheggio qui vicino?» gli chiese Reyna cercando di non incrociate lo sguardo di Lucas che aveva un evidente bisogno di parlarle ancora.
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I Grandi 7
Fantasy•Secondo volume della serie Le cronache dei Prescelti Celestiali• «Giulia, lui ti vuole morta» sibilò Shirley. Feci spallucce stiracchiando un sorriso. «Allora può prendere un numerino e mettersi in fila» La vita da prescelta non è affatto come se...