Adagiai Nicholas su un lettino dell'infermeria.
Le voci sul nuovo arrivato si diffusero in fretta, specialmente quelle sulla foglia dorata che avevo usato per riportarlo in vita, e arrivarono proprio alle orecchie della persona sbagliata: Athariel.Furioso con me perché avevo sprecato uno degli oggetti più sacri e potenti del Mondo Nascosto, mi convocò nella Domus di Gregorio con grande urgenza, alle tre di notte.
Rimasi in piedi nonostante la stanchezza, con il giubbotto che sembrava farsi sempre più pesante e il mio corpo che mi pregava di andare a letto tormentandomi con continui sbadigli e capogiri.
Ma quella volta nello studio c'era solo Athariel, seduto al posto di Gregorio sulla sua scrivania e mi fissava deluso e arrabbiato, come se avessi ucciso qualcuno.
«Ti rendi conto dell'importanza delle foglie d'oro?» aveva detto quasi gridando, sbattendo le mani sul legno. «Ti è stato concesso il dono di averne tre e lo stai sprecando per riportare in vita qualunque morto ti capita davanti. Drake l'ho lasciato passare, era il suo destino diventare il guardiano dell'Albero Dorato, ma quel giovane non posso perdonartelo. Hai solo un'ultima possibilità e ti proibisco di usarla fino alla fine della Grande Guerra»
«Cioè fino a quando morirò?» sentivo le lacrime addensarsi ai bordi dei miei occhi. Ricordare che il proprio destino era di morire prima di poter raggiungere la maggiore età non era una delle cose che preferivo fare.
«Sì» rispose insensibile. «Non puoi giocare a riportare in vita chi vuoi, nemmeno se è importante per te. Non farlo mai più»
«O cosa? Mi ucciderai? Ci stanno già pensando un mucchio di persone, vuoi aggiungerti anche tu?»
«Non ti ucciderò ma alla Città Aurea c'è una prigione che non vedrebbe l'ora di ospitarti. Rimarresti a digiuno per giorni, credo sia una punizione più che sufficiente per un reato come questo»
Indietreggiai scuotendo la testa incredula. «Tu lo faresti davvero?» Mi asciugai una lacrima con la manica del cappotto. Lui rimase impassibile, la risposta era chiara. «È una caratteristica di voi guerrieri, immagino. Prima Gadreel, poi tu... Vi divertite proprio a farmi del male...»
Athariel si alzò dalla sedia e si avvicinò con la stessa velocità di un toro che corre verso la sua preda. Indietreggiai lanciando un urlo terrorizzato.
Senza trovare nessun muro a sostenermi caddi pateticamente a terra e strisciai verso l'uscita.
Il volto del guerriero era terrificante. Nel buio della stanza potevo vedere solo i suoi occhi dorati illuminarsi di una luce colma d'ira.Per un momento dubitai persino che fosse lui.
Mi sembrava un mostro, un nemico potente che voleva liberarsi di me e non vedeva l'ora di gettare il mio cadavere in pasto ad altri mostri come lui.Non trovando la porta mi rannicchiai nel primo angolo che riuscii a raggiungere e iniziai a scalciare per allontanarlo, lanciando gridolini spaventati ad ogni colpo che non andava a segno.
La porta si aprì di scatto e la luce entrò nella stanza. Gregorio aggrottò la fronte furioso e agitò il suo bastone da passeggio creando una barriera per allontanare il guerriero. Subito dopo lo vidi affrettarsi nella mia direzione e inginocchiarsi accanto a me.
«Stai bene?» mi chiese. Gli occhiali dalla montatura piccola erano leggermente storti e lo facevano sembrare una versione più buffa e scarna di un simpatico Babbo Natale.
Mi abbracciò, permettendomi di sentire il suo tipico e rilassante odore di tè, e mi abbandonai a quell'affetto inaspettato ma ben voluto.
Athariel si nascose nell'ombra, il più lontano possibile da me. «Cosa ti salta in mente?!» gridò Gregorio al guerriero. «È solo una ragazzina! Quante volte devo ripetertelo?» Mi aiutò a rialzarmi e mi tenne premurosamente dietro di sé voltandosi verso l'altro. «Non volevo arrivare a questo ma non mi lasci scelta» Sbatté il bastone per terra. «Non sei più autorizzato ad allenare questa ragazzina e nemmeno a parlarci. Hai superato ogni limite. Spero per te che metterai la testa a posto altrimenti sarò costretto a fare rapporto alla Città Aurea e sai bene che genere di provvedimenti prenderanno»

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I Grandi 7
Fantasy•Secondo volume della serie Le cronache dei Prescelti Celestiali• «Giulia, lui ti vuole morta» sibilò Shirley. Feci spallucce stiracchiando un sorriso. «Allora può prendere un numerino e mettersi in fila» La vita da prescelta non è affatto come se...