Capitolo 29 - Segreto svelato

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Victor's Pov

<<Shawn!>> varco le porte d'entrata dell'ospedale, correndo verso di lui non appena lo vedo in piedi nel corridoio praticamente deserto a torturarsi le mani per l'ansia <<Victor...>> riprendo fiato a causa della corsa mentre ci guardiamo negli occhi, e nei suoi leggo preoccupazione <<Cosa è successo?>> <<Vieni, andiamo nel suo reparto>> più ci avviciniamo e più vedo un via-vai di infermieri e dottori andare nella nostra stessa direzione, il che mi allarma ancor di più <<Shawn?...>> lui non risponde e continua a guardare davanti a sé, deglutendo a forza ogni tanto.

Quando poco dopo passiamo il cartello che indica il reparto nascite e gravidanze mi sento gelare il sangue nelle vene, i pezzi del puzzle che si uniscono insieme in una soluzione più che inaspettata e che non comprendo <<Cosa->> un urlo mi interrompe, facendomi rimanere di sasso <<Njord!>> comincio a correre verso la voce di mio fratello, sono sicuro fosse suo il grido.

Alcune infermiere mi fermano a pochi passi dalla grande porta su cui lampeggia la scritta “Operazione in corso” <<Lei chi è? Non può entrare qui, si sta svolgendo un parto>> <<Come si chiama il paziente?>> balbetto come impazzito, il desiderio di protezione nei confronti di Njord che non accenna a diminuire <<Sono informazioni riservate>> le due donne si scambiano delle occhiate <<Per caso è il ragazzo con i capelli blu?>> <<Sì...>> <<Sono suo fratello>> <<Venga da questa parte, allora>> mi scortano fino alla soglia delle ante verdognole <<Aspetti qui, chiediamo della situazione>>

Nel frattempo anche Shawn mi ha raggiunto <<Mi dispiace...>> <<Non voglio sentire nulla da te.>> <<Scusa...>> <<Stai zitto e basta, okay?!>> sbotto girandomi verso di lui. Sono sconvolto, sorpreso, confuso e preoccupato a morte per la salute di mio fratello; sono anche decisamente deluso e ferito dal fatto che abbia deciso di nascondermi tutto fino a questo momento. Se non ci fosse stato bisogno di me adesso, quando mi avrebbe rivelato di aspettare un bambino?

Non riesco a credere che il mio fratellino sedicenne sia cresciuto così in fretta sotto il mio naso, senza che io me ne accorgessi. Certo, non abbiamo perso per nulla i contatti, ma le visite a casa sono diminuite ed ora ne capisco il motivo.

<<Può entrare ad assistere, se lo desidera>> <<Va bene...>> varco con mani tremanti la porta che mi separa da mio fratello mentre le sue urla mi riempiono le orecchie con dolore <<Respiri e continui, avanti!>> in un attimo davanti a me prende vita una scena che non pensavo avrei mai visto con i miei occhi <<Njord...>> con il cuore gola lo vedo girarsi verso di me con aria sorpresa, le lacrime di dolore intensificarsi di commozione nel riconoscere che sono davvero lì <<Victor...>> scoppia in un pianto fragoroso <<Mi dispiace tantissimo...>> mi siedo in fretta nella sedia accanto a lui per tenergli la mano <<Non fa niente>> sento qualche lacrima rigare anche il mio volto <<Ora concentrati, devi dare vita a questo bambino>> con un ultimo sorriso mi ringrazia.

Passano diversi minuti prima che la testa del neonato spunti, le grida di Njord che diminuiscono piano piano <<Ancora qualche spinta!>> le ostetriche si apprestano a raccogliere il bambino ed aiutare mio fratello nella parte finale del parto, e quando finalmente tutto termina stringo forte la sua mano, commosso da quello che è appena successo.

Njord crolla esausto contro i cuscini impilati dietro la sua testa, il viso imperlato di sudore, gli occhi chiusi e il respiro pesante <<Victor...>> <<Grazie per essere qui>> gli accarezzo la guancia con dolcezza <<Riposati, ci penseranno loro>> <<È una bambina, sai?>> <<Ti voglio bene fratellino>> gli bacio la fronte prima di alzarmi quando lo vedo completamente addormentato.

Lascio la stanza in silenzio, i sentimenti che si ingarbugliano nel mio stomaco e i residui delle emozioni appena provati che non mi abbandonano. Shawn è fuori ad aspettarmi, un sorriso tirato in faccia <<Sta bene, non preoccuparti.>> torno serio e composto di fronte a lui, il tono di voce duro e gelido per colpirlo e farlo sentire in colpa <<Avrei dovuto dirtelo prima, o almeno lo avrebbe dovuto fare Njord>> <<Quando è successo?>> <<Njord non aveva preso le medicine quel giorno, insisteva ed io->> <<Ho capito, basta.>> mi allontano per raggiungere la zona bar prima di litigare con Shawn.

È ovvio che io sia felice per la nascita di questa bambina, ma dentro di me sento anche la colpa per non essermi accorto di niente in questi mesi e di non essergli quindi potuto essere di supporto. Forse se me lo avesse detto prima ora non sarei inquieto e nervoso come lo sono adesso.

Bevo d'un sorso il caffè che ho ordinato nell'attesa di poter parlare un po' con mio fratello, e anche se so che dovrei essere arrabbiato di più con lui non riesco nemmeno a perdonare il comportamento complice di Shawn.

[Kyouten/Shawn x Njord/Simeon x Arion] Per casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora