OS ambientata nel presente*
Era un afoso pomeriggio estivo. Faceva davvero un gran caldo ad Avonlea, il ché era strano. Anna reputava l'estate piuttosto gradevole, ma la stagione che più di tutte amava era l'autunno. I colori caldi che riempivano viali e boschi, le temperature moderate, l'inizio della scuola.. Anna adorava la scuola. Era la più brava della classe, non che avesse qualcuno da superare. A volte desiderava una persona con cui entrare in competizione; vincere sarebbe stato più soddisfacente.
La giovane aveva il volto costellato da una miriade di lentiggini e gli occhi azzurri come il cielo limpido di una primavera. Ah, e non scordiamoci dei capelli! Un particolare che la caratterizzava è da sempre stata la sua chioma rossa come le fiamme.
"Bene ragazze.. Io dovrei andare, mia madre mi vuole a casa fra 20 minuti" annunció una fanciulla dai capelli castano scuro e gli occhi nocciola. La sua era una famiglia molto possessiva, le lasciavano fare davvero poco da sola. Se poteva uscire di casa con le amiche era solo merito di Anna. Da quando la sua migliore amica era arrivata a Green Gables ed era stata adottata dai Cuthbert la sua vita aveva preso una svolta.
"Quando ci siete per un'altra uscita?" chiese Jane mentre infilava le braccia nel suo giacchetto di jeans. Tutte le ragazze controllarono il calendario del telefono per controllare se non avessero impegni. Tutte diedero l'ok. Solo Ruby e Josie si ritiranrono. La prima perché doveva partire per Mi Ami, l'altra più per orgoglio: non poteva farsi vedere troppo in giro con quelle lì, cosa avrebbe pensato la gente? Joisie Phy trovava Anna, Diana, Tillie e le altre davvero una buona compagnia, si sentiva bene con loro... Ma insomma, aveva una reputazione da mantenere!
Una ad una si dileguarono. Solo Anna rimase al parco per circa un quarto d'ora in più. Era rimasta ammalata da un'albero di ciliegio. La donzella godeva di una fervida immaginazione. Immaginava come quel semplice arbusto potesse sembrare una sposa. Ogni bocciolo era una parte che componeva il suo abito meraviglioso. Mentre fantasticava sulla principessa Cordelia e la 'sposa di luglio', come aveva definito la pianta, le cadde distrattamente lo sguardo sull'orologio. Segnava le 19:00.
Il coprifuoco di Marilla sarebbe scattato entro pochi minuti. Doveva sbrigarsi.
Inizó a camminare nella direzione della casa dei suoi genitori adottivi. Arrivata ad una bivio si guardó intorno e si accorse che non molto lontano da lei si trovavamo 3 ragazzi di qualche anno più di lei. Due erano morì, il terzo aveva i capelli color carota, simili ai suoi.
Non gli diede molta importanza e proseguì.
Attraversò la strada sulle strisce pedonali, si fermò un paio di volte a cogliere dei fiori..il trio era sempre dietro a lei. Coincidenze, pensò lei.
Dopo una decina di minuti la rossa prese il telefono e compose il numero di Marilla per metterla al corrente del suo ritardo, spiegandole la causa. Finito di parlare buttò giù.
Dopo pochi istanti però se ne pentí. I giovani continuavano a camminarle alle calcagna.
Estrasse dinuovo l'iphone dalla tasca dei jeans e chiamò Diana.
"Hey Di! Come stai?"
"Anna non posso parare. Devi dirmi qualcosa di importante?" rispose la corvina.
"Nono è che.."
"Scuasami mi chiama mia mamma!" riattacca.
Anna decise si continuare a parlare allo schermo nero. Nessuno l'avrebbe mai intuito.
"Si sto arrivando? A sei vicina? Bene"
"ahahah davvero?" si sentiva una stupida ma era l'unica cosa che poteva fare.
Continuó a conversare da sola per circa 2 minuti ma poi il suo stesso telefono le remó contro.
Una musica allegra echeggió nell'aria.
Ripose il telefono nella tasca dei pantaloni e aumentò il passo. I ragazzi la stavano ancora seguendo.
L'ansia e la paura cominciarono ad invadere l'esile corpo delle giovane donna.
Cosa sarebbe successo? Era ancora lontana da Green Gables. Cosa le avrebbero fatto?
Anna era già stata maltrattata e aveva subito abusi in età infantile. Per guadagnarsi del cibo doveva fare la bambinaia. Ma era scappata da quella misera vita, adesso aveva delle amiche, una famiglia, una casa. No, non poteva finire tutto.
Inizó a camminare sempre più veloce.
Un fischio emesso dal rossiccio la fece rabbrividire.
"Hey bona!" raggeló.
"Rossa fermati!"
Anna proseguì, sempre più spaventa.
Girò una curva e lo vide.
Un ragazzo corvino e ricciokuto stava camminando proprio davanti a lei. È un miracolo!
Pensò lei.
Alla sua vista fece la prima cosa che le venne in mente: Corse.
Raggiunse il giovane e urlò.
"Andrea aspettami! Fratellone mi hai lasciata da sola!" lo riproverò.
Il riccio si girò e corrugó le sopracciglia in un'espressione confusa.
Ammiró l'immagine della bella fanciulla e poi, spostando leggermente lo sguardo dietro di lei, scorse un gruppetto di ragazzi. Subito capì cosa stava succedendo e prese in mano la situazione.
"Oh hey Anna, vieni. La prossima volta sii più veloce! Dai ora andiamo mamma ci sta aspettando" la chiamò cingendole un braccio intorno alle spalle come a proteggerla.
Anna a quel contatto arrossí violentemente.
Si guardò alle spalle e vide il trio allontanarsi con i volti delusi.
Sosprió. Finalmente era finita.
Solo in quel momento analizzó la situazione.
Come faceva il ragazzo che le stava accanto a sapere il suo nome?
"Tutto bene? Sono dei mostri!" le chiese il corvino preoccupato. La stava ancora stringendo a sé.
"Si, grazie" i loro occhi si incontrarono. Dopo pochi istanti lei spostò lo sguardo.
"Come sai il mio nome?"
"Anna? È il tuo nome? Sai significa graziosa, è la prima cosa che ho pensato quando ti ho vista e ho scelto il nome di conseguenza" si grattó la nuca con la mano libera.
"Oh.. Beh, grazie?" rispose la ragazza.
"Piacere Gilbert" le disse accarezzandole I capelli.
Anna normalmente si sarebbe staccata. Lei odiava i maschi e non avrebbe mai permesso a nessuno di toccarla. Eppure stava bene fra le braccia di quel ragazzo. Si sentiva al sicuro.
"Sei di qui? Quanti anni hai?"
"Mi sono trasferito ad Avonela da poco. Ho 15 anni. Tu?"
"Sono un orfana. Cioè sono stata adottata, ma sono pur sempre un orfana. Vivo qui da quasi un'anno. Ho un anno in meno di- non si chiede l'età ad una ragazza!" lo rimprovera divertita lei.
"Ah mi scusi signorina. Dove abiti? Ti accompagno a casa?"
"per di qua" lo informò puntando il dito verso una stradina.
Arrivati alla fine della via interrata i due si staccarono. Gilbert puntò i suoi occhi in quelli della bella fanciulla.
"Ci rivedremo?" chiese la ragazza.
"tu vuoi rivedermi?"
Anna rimase in silenzio a pensare.
"Si"
"Allora ci rivedremo" la rassicuró.
"Quindi è un arrivederci?" gli domandò.
"Quindi è un arrivederci. Alla prossima Carotina. E non farti trovare dinuovo in brutta compagnia!"
Si congedó il ricciolo. Poi sparí nel tramonto di quel sabato sera.
Anna pensó a lui tutta la notte, e lui la sognó.
Quell'incontro non voluto, che nessuno dei due avrebbe mai potuto immaginare segnò l'inizio di una tragica e romantica storia d'amore; la più bella, tragica, romantica storia d'amore.Space me
Hey ragazzi! Spero che anche questa OS vi sia piaciuta. Che ne dite delle storie ambientate nel presente? Cercherò di essere più attiva e portare più contenuti.
Sull'altra storia sulla Shirbert sto un po' mollando. Penso che modificheró qualcosa, ma non mi piace ocme ho scritto gli ultimi capitoli...
Vabbè tanto nessuno legge gli spazi dell'autore ahaah vi saluto.
SCIAUUU. 🙃
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𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝓃𝑒𝒾 𝓂𝒾𝑒𝒾 𝓅𝑒𝓃𝓈𝒾𝓇𝑒𝒾-Shirbert🌼🌊
RomanceDopo aver letto "Oltre ogni aspettativa di Anna" (Vi consiglio di andarla a leggere!) ho deciso di provare anche io a scrivere una raccolta di OS. Non sarò brava quanto l'autrice della storia sopracitata ma ci proverò. Spero vi piaccia:-) Buona let...