Il Natale era alle porte, e poche ore separavano Anna dalla vigilia della festa che più amava.
Nonostante fosse tarda notte non riusciva a dormire. Continuava a ripetere nella sua testa i programmi per i giorni successivi.
Aveva organizzato tutto alla perfezione: Gilbert sarebbe passata a prenderla la mattina e avrebbero preso il treno per poi andare a fare un giro a Charlottetown. Dopo il pranzo si sarebbero aggiunti a loro la pro-zia Josephine e Cole. Non vedeva l'ora di incontrarli, le erano mancati un sacco durante il periodo scolastico.
Tutti insieme sarebbero arrivati a Green Gables e avrebbero festeggiato allegramente. Sperava solo che tutto andasse secondo i piani, senza inceppi e contrattempi.Una mano calda e grande le accarezzó il viso dolcemente poi, passati due minuti circa si sentí scuotere. Aprì gli occhi di malavoglia.
"Hey Carotina! Non dovevi farti trovare pronta per le 8?"
"Gil..ciao..che ore sono?" chiese assonnata.
"le 9. Dobbiamo muoverci se volgiamo arrivare in tempo a Charlottetown!" Detto ció le prese una mano e la tirò su.
"Ma io ho sonno!" dichiaró la rossa stendensosi dinuovo.
"Vieni bella addormentata nel letto!" si sporse su di lei e la prese in collo.
Scesero le scale insieme e la poggió su una sedia.
"Tieni metti il cappotto e andiamo. Ti compreró qualcosa da mangiare in città" disse passandole l'indumento."Carotina ti disturba ancora che ti faccia da scorta?" domandò lui ridendo.
"Se mi abbracci no. Fa freddo e tu sei caldo. Facciamo un compromesso e non ti grideró in faccia" contrattó la fanciulla con tono serio, concludendo il discorso però con un sorriso affettuoso.
Il ricciolo come gli era stato chiesto, anzi ordinato, la strinse a sé con delicatezza.
Anna adorava essere abbracciata dal corvino. Si sentiva sempre protetta e al sicuro, come se niente e nessuno la potesse danneggiare.
"Ti amo Gil"
"Anche io Anna con la A".
La coppia comprò due cornetti e un po' di marmellata dal carrello che passava per i corridoi della locomotiva. Se c'era una cosa che Anna apprezzava particolarmente di Gilbert era che rispettava sempre, e dico sempre, le promesse fatte.
Quando scesero dal vagone con sorpresa trovarono due peroncine vestite con abiti molto eleganti sedute su una panchina in acciaio.
"Salve signori" salutó La zia accennando ad un sorriso.
"Eccoli! La mia rossa preferita accompagnata dal suo principe azzurro!" detto ció saltó in collo alla migliore amica. La abbracció, ricambiato dalla donzella, e poi come era consuetudine fare fra loro, le bació prima la fronte, poi il naso e in seguito entrambe le guance. Lei ripeté i suoi stessi movimenti. Gilbert, dietro di loro, era diventato un peperone e festeggió in silenzio appena quella cerimonia finí.
"Ciao Gilbert" "Ciao Cole" dissero semplicemente i due maschi stringendosi la mano.
"Dai! Siete i due ragazzi più importanti della mia vita, insieme a Jerry.. Dovete andare d'accordo!"
"Devo preparami a sferrare pugni se qualcuno tocca la mia bella rossa!" scherzó Cole, facendo comunque intendere che sarebbe stato pronto a farlo.
La mia bella rossa. Questa frase continuava a ripetersi nella testa del giovane medico.
I progetti di Anna cambiarono. Infatti sarebbero andati tutti insieme a fare un giro in centro.
Il biondo si giró e prese a braccetto zia Josephine, che intanto se la rideva.
Ugualmente fece Gilbert con la sua donna.
"La sua rossa?"
"Si, mi chiama così.. Non farci caso" rispose la giovane arrossendo visibilmente.
"nono, non posso non farci caso. Tu sei la MIA rossa. Chiaro?" esclamò sgignazzando e stampandosi sulla faccia un sorriso sghembo.
"Sei geloso Blythe?"
"Di te? Sempre."
Le labbra dei due compagni di classe si incontrarono. Nel bacio che si dettero c'era tutto il romancisimo di Anna e tutto il desiderio di Gilbert.
Le mani del ragazzo finirono presto sui fianchi della bella. Quelle di lei invece iniziarono ad accarezzare dolcemente i riccioli dello spirito affine. Un colpo di tosse interruppe quel momento magico.
"Sono serio, mi piace vedervi insieme, ma due ore di bacio mi sembra un po' esagerato!" li informó il fanciullo dai capelli ramati.
La rossa e il corvino si staccarono, seppur lui non mosse le sue mani dai fianchi della donna che tanto amava.
Ripresero a camminare.
"Anna guarda che bello quel vestito. Ti starebbe DA. DI. O" Esclamò estasiato Cole, attirando l'attenzione di Anna, che subito si diresse verso la vetrina che osservava l'amico.
"Non è bello. È meraviglioso Cole!" lo corresse.
"Ma io non posso permetter-"
"Ma io si cara. Dai forza entriamo" la interruppe l'anziana Barry. Anna con un sorriso a 32 denti si voltò in direzione di Gilbert.
"Possiamo entrare?"
"Sono d'accordo con Cole. Ti starebbe meravigliosamente bene carotina".
I 4 entrarono nella boutique.
Chiesero alla sarta se il vestito fosse in vendita e se si potesse comprare. Dopo aver ottenuto una risposta positiva ad entrambe le domande si direessero inisme verso i camerini, lasciando zia Josephine ad ammirare dei bellissimi capi d'abbigliamento.
Le cabine erano largissime, tanto da contenere un cavallo forse. La rossa si chiese il perché del tanto spazio messo a disposizione, ma presa dal vestito abbandonò tutti i dubbi.
Anna entrò, seguita a ruota da Cole.
Porprio mentre il ragazzo dagli occhi di miele stava per varcare la soglia dell'entrata un braccio lo bloccò.
"Anna dovrà spogliarsi.. Non indossa il corsetto quindi sarà praticamente nuda.. Non mi sembra il caso di farti entrare. Ammeno che voi non lo abbiate già fatto..." disse con un sorriso malizioso.
Entrambi i giovani arrosisrono.
"Si Gil. Resta fuori." decise infine lei.
"E perché Cole ti può vedere n-nuda?" balbettó imbarazzato.
"Perché lui mi ha già vista. E poi di lui non mi vergogno." colculse Anna entrando e chiudendo definitivamente fuori un Gilbert confuso.
Dopo anni la tenda si aprì e Gilbert venne ammaliato da una dea.
Anna indossava un abito giallo con le maniche a sbuffo. I polsini erano pizzettati, il collo era a V e si riusciva a intravedere la linea del seno, senza però apparire volgare. Il vestito presentava una cintura di cuoio che le stiengeva la vita, accentuando le forme della bella ragazza. I capelli erano sciolti e le ricadevano sulle spalle. Poche erano state le occasioni in cui Gilbert l'aveva vista senza trecce. Era capitato forse 2 volte.
"Sei stupenda" sussurrò Cole interrompendo il silenzio.
"Gilbert? Non ti piace?"
"I-io..T-u sei magnifica. Starei ore ad ammirarti carotina". Le guance di Anna presero fuoco.
"Credo che lo indosserò questa sera" affermò la rossa.
Pagato l'indumento si recarono tutti fuori.
In treno si sedettero nella prima classe. La zia Jo non gli faceva mancare proprio nulla.
"Anna puoi venire un'attimo con me? " le chiese Gilbert. Troppi dubbi riguardanti quella giornata gli stavano riempendo la testa.
La ragazza capí subito cosa intendeva fare
"No. Non credo sia il caso."
"Dai Anna vieni."
"Ha detto di no!" urlò Cole.
"Cole stai calmo per cortesia." cercò di calmarlo la giovane.
"Si ragazzi calmatevi" intervenne Josephine.
"Bene. Spero non vi dispiacerà se andrò un attimo di là" si congedó il ricciolo.
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𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝓃𝑒𝒾 𝓂𝒾𝑒𝒾 𝓅𝑒𝓃𝓈𝒾𝓇𝑒𝒾-Shirbert🌼🌊
Lãng mạnDopo aver letto "Oltre ogni aspettativa di Anna" (Vi consiglio di andarla a leggere!) ho deciso di provare anche io a scrivere una raccolta di OS. Non sarò brava quanto l'autrice della storia sopracitata ma ci proverò. Spero vi piaccia:-) Buona let...