I want to disappear.

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Gilbert.

La neve cadeva lenta. Il cielo era fermo, il terreno era fermo. Tutti i suoni erano lontani.
Tutti in paese mi si avvicinarono, tutti mi fecero le condoglianze ma nessuno, nemmeno uno, mi parve vero.
'condoglianze'. Che parola inutile.
Senza rendermene conto mi ritrovai davanti casa mia. La guardai è feci per entrare ma non c'è la feci. Ero ancora troppo fragile e non trovai nemmeno un briciolo di coraggio.
La intravidi alla finestra, una esile figura dalle trecce rosse. Mi guardava. Sapevo che sarebbe venuta ma speravo con tutto me stesso che avesse preferito restarsene al caldo. Non doveva venire da me. Non doveva. L'avrei ferita in qualche modo ed era l'ultima cosa che volevo in quel momento.
Sentii il cigolio della porta, poi una grande botta.

Oh no.

Era uscita.
Continuai a camminare a passo svelto, per quel che potessi, cercando di non inciampare nella neve. Guardai avanti, non potevo permettermi di incrociare il suo sguardo. Non potevo farle questo.
"Gilbert" mi sentii richiamare.

No.

Continuai a procedere a grandi falcate con gli occhi puntati sul terreno innevato.
Appena ebbe finito di coprirsi con l'enorme giacca nera mi si avvicinò.
"splendida cerimonia, davvero azzeccata, se così si può dire! Tutto bianco e immobile"
Si, tutto bianco e immobile. Tutto così triste ed effimero.
Rimase un'attimo in silenzio poi riprese a parlare.
"ho sempre pensato che il pastore preghi lamentandosi.. In questo caso era giusto...pensa quando lo fa ai battesimi.."

Perché è ancora qui? Perché parla? Perché non torna indietro?
È qui di fianco a me e prova a rassicurarmi ma io non la sto ascoltando.. Non ce la faccio.

"Essere orfani è una sfida ma h-hai già molti vantaggi rispetto a quelli che ho avuto io in realtà. .."
Stava prendendo una brutta piega.
"io non ho conosciuto i miei .. Sono morti quando ero piccola.. E-e non sapevo cavarmela.. Tu si.. E-e io non mi ricordo niente di loro.. Tu invece ti ricorderai per sempre di tuo padre"
Sentivo che da lì a poco sarei scoppiato..

Non lo dire.

"se ci pensi alla fine sei davvero fortunato"

Questo non dovevi dirlo.

Mi sentii esplodere dentro. Non c'è la feci e mi lasciai trascinare dall'Ira.
"credi sia fortunato?" le chiesi acido.
"beeh rispetto a me.." ribatté imbarazzata.
"E che cosa centri tu?" le sputai quelle parole cariche di rancore e tristezza che mai avrei osato pronunciare davanti ad Anna.
"No.. Io intendevo che.." provò a rimediare timidamente.
"Ciao" conclusi stufo.
Me ne andai più velocemente possibile.
Mi girai verso di lei per assicurarmi che fosse rientrata in casa, al sicuro, accolta da Marilla o Diana.
E invece no. Era lì, a terra che fissava la neve candida che la sottostava.
Con tutta la mia forza mi voltai e ripresi la mia passeggiata. Feci solo 2 passi. 2 passi pesanti, davvero pesanti.
Un singhiozzo proveniente dalla bella rossa mi fece raggelare il sangue.

Sei uno stupido. Guarda che le hai fatto.

Tornai indietro.
Ero ancora arrabbiato ma vederla così mi distruggeva.
"Dai alzati" la incitai distaccato.
Lei si limitò a tirare su col naso.
"Alzati ho detto!" urlai.

Oh no. Che ho fatto!

A quelle parole subito ubbidí.
La vidi tremare.
"Perché sei così Gilbert?!" gridò esasperata.
"Così come scusa"
"Perché sei così?! Perché sembri buono? Perché sembri buono ma non lo sei!"
"I-io sono b-buono Anna!"
"No invece! I-io volevo solo a-aiutarti.. T-tu"
"Dicendomi che sono fortunato?!" esclamai duro, duro come non lo ero mai stato in vita mia. Rimase immobile.

𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝓃𝑒𝒾 𝓂𝒾𝑒𝒾 𝓅𝑒𝓃𝓈𝒾𝓇𝑒𝒾-Shirbert🌼🌊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora