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«QUANTO PUOI ESSERE IDIOTA?» Era da più di 5 minuti che Pansy mi urlava frasi di quel genere e il perché era semplice, le avevo raccontato l'appuntamento -finito molto male- con George.

«lo so Sysy, sono un idiota, ma purtroppo non posso tornare indietro ed ora mi odierà e sicuramente potrò dire addio a tutto.» Dissi leggermente disperata buttandomi nel letto a guardare il soffitto.

«Iris ora tu dimmi una cosa però, perché sei scappata? Cioè potevo capire se ti rifiutava o se ti baciava lui mentre tu non volevi ma, per Godric, l'hai baciato tu e lui ha ricambiato! Cosa c'era che non andava?» Mi chiese molto spazientita.

Sinceramente non ne avevo idea. Tutto stava andando alla meraviglia, ma la mia testa mi suggerii di scappare, forse per paura della sua reazione o forse per cosa sarebbe potuto succedere dopo.

«non lo so. Davvero Pansy non lo so. È stato un gesto impulsivo e se ci penso mi viene anche un po' da piangere.» Dissi alzandomi a sedere e mettendomi le mani nei capelli per l'agitazione. In quel momento volevo soltanto prendermi a schiaffi e maledirmi per aver mandato all'aria un momento stupendo.

«senti, potresti sistemare le cose se-» cominciò a dire Sysy fin quando non la interruppi.

«no no, non se ne parla. Io non torno a parlargli. Potrei morire dalla vergogna! No Pansy, assolutamente bocciata come idea.» Le dissi seria guardandola negli occhi.

La mia amica era disperata quasi quanto me. Non la smetteva di sbuffare e camminare avanti e indietro per la nostra camera.

«Iris, tesoro mio, sei consapevole che le cose non si risolvono da sole e che quindi se non vai a parlargli molto probabilmente il rapporto che avete avuto fino a poche ora fa cesserà di esistere?» Mi disse tutto d'un fiato con un sorrisetto finto in volto.

«senti, ora noi facciamo una bella cosa. Intanto io mi cambio per mettermi degli abiti normali, e poi andiamo a cena. Alla faccenda "George" ci pensiamo domani a mente lucida.» Dissi mentre mi dirigevo verso il bagno per mettermi qualcosa di più comodo. Avevo i nervi a fior di pelle sia per cosa era successo e sia per cosa sarebbe potuto succedere.

Quando fummo arrivate nella sala grande il primo sguardo che incrociai fu il suo, che abbassò non appena mi vide. Inutile dire che mi sentivo una grande stronza.

Per tutta la durata della cena non mangiai quasi nulla, e so che non avrei dovuto, ma mi ritrovai ad immaginare una situazione che poteva sembrare normale, se oggi non fosse successo quel che è successo. Mi immaginai George, che come al solito mi salutava con il suo sorrisetto da schiaffi, e me, che lo snobbavo ironicamente. Purtroppo quella fu solo una scenetta frutto della mia immaginazione.

L'unica cosa utile di quella sera fu l'annuncio di Silente con la data della prima prova, che sarebbe avvenuta tra due settimane.

Mi alzai dal tavolo palesemente nervosa e solcai a grandi passi la sala grande frettolosa d'arrivare in camera per sprofondare la faccia nel cuscino e piangere.

Quanto vorrei non essere corsa via dopo quel bacio, che nonostante non lo ammettessi nemmeno a me stessa, mi era piaciuto tantissimo. 

𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙢𝙖𝙞 𝙙𝙞 𝙘𝙚𝙧𝙘𝙖𝙧𝙢𝙞-𝙂𝙚𝙤𝙧𝙜𝙚 𝙒𝙚𝙖𝙨𝙡𝙚𝙮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora