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Tutti si aspettano che la notte prima di un esame si vada a dormire molto presto per evitare di fare tardi, beh non era il mio caso. Era già arrivato giugno e l'indomani avrei avuto i G.U.F.O. L'ansia mi stava mangiando viva non facendomi chiudere occhio. Guardavo il soffitto mentre pensavo a come sarebbe andato il tutto. E se avessi fallito? Involontariamente mi trovai a pensare anche ai mesi prima e riguardare la mia mano destra. Alla cicatrice "non devo rispondere male" se ne erano aggiunte molte altre, come "devo rispettare le regole", procurata facendo parte dell'esercito di Silente. Da quando la Umbridge diventò preside di Hogwarts la scuola cambiò in peggio. Parlavi con un ragazzo da vicino? Punizione. Avevi la cravatta allacciata male? Punizione. Alzavi lo sguardo dal foglio durante un compito? Punizione. In pratica non potevamo vivere più. Io e George? Potevamo vederci negli orari più improbabili e nei posti più impensabili, tutti ovviamente dentro la scuola poiché Hogsmeade ci era stata definita Off-limits.

meow!

Felix balzò sopra il mio letto finendo accanto alla mia testa. Mi alzai a sedere per cercare di spostarlo dal mio cuscino, ma con mio stupore il gatto si spostò da solo mettendosi davanti a me. Solo quando lo presi in braccio per capire cosa gli fosse preso notai qualcosa. Un ragnetto con una piccola pergamena attaccata si trovava a penzoloni nel collare di Felix. Presi delicatamente il pezzo di pergamena ed il ragno si tramutò in fumo. Un piccolo sorriso mi spuntò sul volto ipotizzando chi fosse stato l'artefice di quell'incantesimo.

"vieni al più presto sulla torre d'astronomia. Non farti beccare principessa. Tuo rosso."

Mi alzai frettolosamente ed uscii con i pantaloni del pigiama, una felpa e le mie vecchie Vans. Avevo un leggero sorriso sulle labbra, ma una domanda costante in testa "perchè mi ha chiamata a quest'ora senza avvisarmi prima?" Arrivata il cima alla torre d'astronomia vidi il mio Weasley appoggiato alle ringhiere e guardare il cielo.

«ehi.» Si girò, ma avrei preferito non lo facesse. Il piccolo sorriso sul mio volto scomparì immediatamente vedendo il mio rosso serio. Mi avvicinai a lui con faccia confusa, ma George mi invitò soltanto a guardare il cielo. Dopo una ventina di secondi passati a "guardare le stelle" il ragazzo accanto a me sospirò rumorosamente girandosi verso di me.

«domani me ne vado.» Non disse nient'altro. Rimase con lo sguardo dritto di fronte a se aspettando una mia reazione. Ad essere sincera non capivo cosa volesse dire, infatti ci misi un po' a rispondergli.

«in che senso te ne vai?» Mi girai verso di lui cercando il suo sguardo. Quando piantò i suoi occhi con i miei capii tutto. Mi aveva già detto che la scuola non era il suo posto, ma non pensavo volesse lasciarla davvero. La testa mi girò facendomi barcollare e inciampare più volte nei miei piedi. George mi prese per i fianchi per evitare che cadessi ed io non potei trattenermi dall'abbracciarlo forte lasciandomi scappare qualche lacrima. Il rosso ricambiò l'abbraccio e quando si staccò mi asciugò le lacrime. Ci appoggiammo nuovamente alla ringhiera restando vicini e dopo qualche attimo di silenzio George prese la parola.

«io e Fred ci abbiamo pensato a lungo, ma la decisione è rimasta questa. Nessuno lo sa a parte te e non oso immaginare la faccia di mia madre quando lo saprà.» Si fermò ridacchiando, contagiando anche me. «lo sai, la scuola non fa per me, non lo è mai stata. In più Harry l'anno scorso ci ha donato i soldi vinti al torneo per il negozio che avevamo in testa io e Fred.» Gli circondai il busto con le braccia appoggiando la testa sul suo petto e sorridendo malinconica. Sapevo bene il suo sogno di aprire il negozio di scherzi con suo fratello e volevo essere felice per lui. Mentirei però se dicessi che in quel momento fossi stata felice. Come se mi avesse letto nel pensiero George mi chiamò per nome facendomi alzare la testa per guardarlo negli occhi.

«io ti amo da morire e non ti sto assolutamente lasciando. Io però non riesco a stare più in questa scuola.» Annuii cercando di sembrare calma, ma lui lo notò. «ehi, io sarò fuori ad aspettarti e quando avrai finito gli studi io ti voglio sposare, sappilo. Tu vorrai sposarmi, vero?» Non potei fare a meno di sorridere a quel faccino malandrino. Mi misi sulle punte per potergli dare un bacio e quando mi staccai poggiai la mia fronte sulla sua facendo toccare i nostri nasi.

«si che vorrò sposarti rosso.» 

𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙢𝙖𝙞 𝙙𝙞 𝙘𝙚𝙧𝙘𝙖𝙧𝙢𝙞-𝙂𝙚𝙤𝙧𝙜𝙚 𝙒𝙚𝙖𝙨𝙡𝙚𝙮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora