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«Stupeficium!»

Era una delle tante lezioni di difesa con Harry e quest'ultimo ci aveva avvisato che quel pomeriggio avremmo lavorato sugli schiantesimi. Come prima coppia aveva scelto Hermione e Ron e, come ben immaginavamo tutti, il ragazzo rosso fu il primo ad essere schiantato. Mi girai sentendo mormorare due voci, e alle mie spalle trovai i gemelli scambiarsi dei galeoni, George però non sembrava affatto contento. Mi avvicinai a loro e gli sussurrai: «hai davvero scommesso su tuo fratello?» Adoravo Ron davvero, ma quel duello l'avrebbe palesemente vinto Hermione.

«a quanto pare.» Mi disse Fred ridacchiando e posando i galeoni dentro la tasca dei pantaloni.

Harry cominciò a chiamare varie coppie per fare pratica, finché non arrivò il mio turno. Il moro mi accoppiò, per fortuna, con George, e dopo un rapido sguardo con quest'ultimo ci incamminammo ai due estremi della sala.

«pronta principessa?» Mi urlò George mettendosi in posizione.

«sempre, rosso.» Gli dissi io imitandolo e sorridendogli. Passarono pochi secondi prima che potessi dire «stupeficium!» E che il rosso davanti a me balzò all'indietro finendo a terra. Ci furono tanti mormorii e risate nella stanza, e nel mentre mi avvicinavo al mio Weasley per aiutarlo ad alzarsi.

«ti ho lasciata vincere...» mi disse George prendendo la mano che gli porsi per aiutarlo a rimettersi in piedi.

«certo rosso, hai ragione tu.» Gli risposi dandogli un buffetto sul naso. La lezione procedette abbastanza bene e quando la finimmo mi sentii in dovere di avvisare i ragazzi della proposta che fece la Umbridge ai Serpeverde la settimana prima. Harry era un po' nervoso ma non lo diede a vedere molto, l'unica cosa che ci disse fu quella di camminare in gruppi di massimo cinque persone per venire a lezione. Pian piano lasciammo tutti la stanza delle necessità e mentre andavo dritta per tornare nella mia sala comune sentii una mano prendere la mia. Non mi serviva girarmi per capire di chi fosse quella stretta.

«che c'è rosso?» Gli dissi girandomi di colpo ritrovandomi il suo viso a pochi centimetri di distanza dal mio. George mi sorrise e senza dire nulla mi trascinò verso le scale.

«posso sapere almeno dove stiamo andando?» Gli dissi ridendo cercando di mantenere i suo passo.

«nella mia stanza.» Io sbiancai di colpo. Sentii il rosso ridacchiare e mormorare «hai una faccia principessa...»

«tu sei fuori di testa! Se scoprono che io sono nella tua sala comune toglieranno punti sia alla tua che alla mia di casa, e non oso immaginare che faranno con-AH!» Non potei finire la frase che ci mancò poco non finissi a terra se non fosse stato per George che mi prese al volo. Mi dimenticai un piccolo particolare di Hogwarts, alle scale piace cambiare.

«principessa tranquilla, a quest'ora non c'è nessuno in sala comune, e poi non hanno mai detto che persone delle altre case non possono entrare nelle altre sale comuni, l'importante è non sapere la parola d'ordine.» Non mi lasciò il tempo per rispondere che corse subito verso la cima delle scale e fermandosi davanti ad un quadro. Notai subito la contrarietà della signora del dipinto quando mi vide. George mi sussurrò «tappati le orecchie.» E quando lo feci egli potè dire la parola d'ordine per far aprire il quadro mostrando la sala comune dei Grifondoro.

«tranquilla principessa tanto non c'è mai nessuno a quest'ora.» George aveva ragione, c'erano solo poche persone ai tavoli da studio, ma nessuno fece caso a me. La sala dei Grifondoro era molto diversa da quella dei Serpeverde, sia per i colori, che in questo caso erano molto più caldi, che per l'entrata ai dormitori, infatti per entrare in quest'ultimi si dovevano salire delle scale che ti portavano ad un corridoio dov'erano collocati tutte le camere. George attraversò per non molto il corridoio fino ad aprire una porta ed invitarmi ad entrare. Le stanze erano proprio come quelle della mia casa, soltanto con colori sul rosso e l'oro. 

«quello è il mio letto.» Mi disse il rosso indicandomi un letto collocato a sinistra. Mi sedetti su di esso mentre egli si toglieva la cravatta e si arrotolava le maniche della camicia fino ai gomiti.

«allora?» Dissi io impaziente di sapere cosa aveva da dirmi.

«allora-» George si sedette davanti a me e poi continuò a parlare «a natale sei dai tuoi o rimani qui?» Mi disse alla fine.

«penso di rimanere qui. I miei partono per l'America per andare a trovare mia nonna e non mi va di allontanarmi troppo dall'Inghilterra. Perché?» Gli chiesi non capendo le intenzioni della sua domanda. Il rosso si avvicinò a me e mi baciò la guancia continuando a scendere fino al collo e poi mi disse:

«a Natale sei da me.» Gli presi il viso tra le mani facendogli guardare i miei occhi.

«sei matto?» Gli dissi sorridendo leggermente. Non mi dispiaceva conoscere la sua famiglia, ma sicuramente mi aveva preso alla sprovvista. Il rosso sorrise e mi baciò le labbra.

«ho già avvisato mia madre, non puoi tirarti indietro.» Io gli sorrisi di rimando e gli baciai a mia volta le labbra mormorando un «d'accordo.» Cominciammo a baciarci con più foga quando la porta della stanza si aprì di botto facendo sobbalzare entrambi. Fred ed un altro ragazzo entrarono nella stanza e quando mi videro indicarono con il dito me e George leggermente imbarazzati.

«noi usciamo, ok?» Disse Fred tirando con sé l'altro ragazzo. George sorrise leggermente divertito mentre diceva «si forse è meglio.»  Quando i due ragazzi furono fuori io e il mio rosso ci guardammo scoppiando a ridere prima di riprendere quello che avevamo interrotto.    Quanto potevo amare quel ragazzo solo Salazar poteva saperlo...

-Spazio Autrice-

Buongiorno guys, allora informazione di servizio da domani comincerò a pubblicare 2 capitoli alla volta, sia per la lunghezza dei capitoli sia per comodità. Detto ciò sapete che potete dirmi sempre tutto quello che pensate sulla storia. Un baciones, a domani<3

𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙢𝙖𝙞 𝙙𝙞 𝙘𝙚𝙧𝙘𝙖𝙧𝙢𝙞-𝙂𝙚𝙤𝙧𝙜𝙚 𝙒𝙚𝙖𝙨𝙡𝙚𝙮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora