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Era passato poco più di un mese dall'inizio dell'anno scolastico e Dolores-rospo-Umbridge continuava ad "insegnare" difesa contro le arti oscure e infliggere punizioni a chiunque facesse un accenno a incantesimi. La parola "bacchetta" era proibita nelle sue lezioni. Dal giorno della mia punizione non osai risponderle nemmeno una volta, nonostante la forte tentazione di lanciarle la bacchetta dentro un occhio. In quel momento mi trovavo in biblioteca a cercare un libro che mi facesse capire una volta per tutte l'unico argomento di astronomia per me incomprensibile, Plutone.

«Iris posso parlarti?» Hermione Granger spuntò alle mie spalle facendomi sussultare. Non avevo mai parlato con quella ragazza, a parte sul treno al primo anno, quindi fui un po' smarrita al sentir dire che voleva parlarmi, e di cosa soprattutto.

«ehm...si, certo.» Posai i libri che avevo scelto sul tavolo accanto a me e mi avvicinai alla ragazza.

«questo pomeriggio vieni alla testa di porco. Alle 16:30. Non tardare, ti spiegherò tutto lì.» Disse tutto molto velocemente e feci quasi fatica capirla. Dopo avermi detto quello si girò e si diresse in fretta verso un'altra ragazza Tassorosso.

«d'accordo...?» Mormorai cercando di convincere me stessa ad andarci senza farmi ulteriori domande. Presi i miei libri e i miei occhi caddero nella mia mano destra. La frase non era più leggibile ma era rimasta una cicatrice molto grande. Mi promisi che quando fosse finito l'anno scolastico l'avrei uccisa.

«ma l'hai sentito che George Weasley si è messo con quella Serpeverde del quinto anno?» Un gruppo di ragazze di Grifondoro e Corvonero stavano spettegolando sulla mia relazione con il rosso. La sera dopo la mia punizione infatti ci siamo messi un po' troppo a vista e da quel giorno le voci su di noi erano aumentate fin tanto da far parlare chiunque. Una cosa positiva però era che da quella volta potevamo anche esporci alla luce del giorno, voci o non voci eravamo stanchi di doverci "nascondere". La parte divertente delle voci sul proprio conto era quando sentivi parlarne, ma quando passavi davanti a quelle persone si ammutolivano all'instante.

«io l'ho sentito.» Dissi alle ragazzine sbucando dagli scaffali che mi nascondevano. Ghignai divertita e inarcando un sopracciglio vedendo le loro facce sbiancare. Posai due libri nel loro tavolo e me ne andai portando con me il volume che ritenevo più adatto al mio studio.

Mancavano esattamente 5 minuti all'incontro con Hermione ed io stavo correndo a più non posso verso l'uscita. Avevo passato tutta la mattinata e il primo pomeriggio a studiare quel libro ed avevo completamente perso la cognizione del tempo. Arrivai davanti al pub alle 16:30 spaccate e quando entrai vidi tantissimi studenti girarsi verso di me. Dedotti essere l'unica Serpeverde in mezzo a tutti quei ragazzi di età diversa fra loro.

«Iris aspettavamo solo te.» Hermione, che si trovava in piedi davanti a tutti insieme ad Harry e Ron, mi sorrise indicandomi uno dei posti "in prima fila". Per fortuna mi ritrovai George accanto che mi sorrise per rassicurarmi. Quando mi sedetti Hermione cominciò a parlare dell'idea che aveva avuto in quei giorni. La Umbridge non ci avrebbe mai fatto usare gli incantesimi, ma purtroppo la guerra era vicina e noi avevamo bisogno di difenderci in qualche modo. L'idea di Hermione era quella di formare una classe illegale di difesa contro le arti oscure. L'insegnante sarebbe stato Harry e saremmo stati riconosciuti come "l'esercito di Silente". Il luogo per radunarci doveva ancora essere trovato, ma il modo per sapere l'orario e il giorno delle lezioni lo avevamo eccome.

«daremo ad ognuno di voi questo galeone incantato. Quando programmeremo una lezione il galeone comincerà a riscaldarsi e a far comparire in una delle sue facce il giorno e l'ora dell'incontro. Sarete con noi?» Hermione finì il suo discorso fiera di se e speranzosa che nessuno si sarebbe tirato indietro. Tutti annuimmo in senso d'approvazione, ma a quanto pare qualcuno non mi voleva lì.

«perché lei è qui?» Cho Chang mi indicò indignata. Io e lei abbiamo sempre avuto un rapporto di solo astio, la colpa però non era mia. Io non le ho mai dato corda, ma lei si divertiva a fare uscire la parte peggiore di me.

«che c'è Chang, non mi vuoi?» Le dissi sporgendomi verso di lei. Sentii una mano tenermi i fianchi e quando mi girai trovai la faccia del mio rosso che mi mimò con le labbra "lascia stare". Io mi rimisi dritta e sospirai cercando di calmare i nervi.

«in effetti Cho ha ragione. È una Serpeverde, ci potrebbe tradire da un momento all'altro.» Un grifone prese la parola mettendo a dura prova la poca pazienza che avevo in corpo. Ero pronta a rispondergli a tono ma Harry mi precedette.

«Lei è qui perché è stata l'unica ad appoggiarmi quando la Umbridge mi accusava di aver mentito sulla rinascita di Voldemort.» Sorrisi riconoscente al moro e quando tutti fummo in silenzio Ron ci fece mettere in fila davanti ad una tavolino con sopra un foglio di pergamena. Quando arrivò il mio turno firmai fiera di poter fare la mia parte.

Ero ufficialmente un membro dell'esercito di Silente.

𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙢𝙖𝙞 𝙙𝙞 𝙘𝙚𝙧𝙘𝙖𝙧𝙢𝙞-𝙂𝙚𝙤𝙧𝙜𝙚 𝙒𝙚𝙖𝙨𝙡𝙚𝙮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora