13) I'm here with you🌕✨

27 1 2
                                    

IN OSPEDALE....
POV GIRORO
Era sveglio... posizionato davanti la finestra di quella stanza d'ospedale chiusa e buia mentre la sua amata era persa in un sonno profondo.
Quella notte le stelle e la luna erano ancora più belle e mostravano la terra come un luogo ancora più meraviglioso di quanto fosse.
Su Keron però, sapeva che tutta quella calma non c'era, infatti non ne era affatto abituato.
Fin da piccolo il suo sogno era quello di entrare nell'esercito militare del suo pianeta e stupire il padre e il fratello che pure loro ne erano a far parte.
Ogni notte invece di riposare, studiava o si allenava e prima di entrare ufficialmente nelle forze del suo pianeta, veniva allenato più duramente dei suoi stessi compagni di squadra, molto spesso infatti si vedeva il motivo del perché lui e Dororo erano dei soldati molto più allenati e forti dei suoi stessi commilitoni.
Lentamente dopo aver formulato quei pensieri girò la testa verso la figura della rossa che se ne stava distesa nel letto a riposare.
Il suo respiro era regolare e stanotte stranamente era tranquilla, la vedeva leggermente pallida ma questo lo preoccupava un bel pò avendo capito le condizioni attuali, l'unica cosa che lo faceva rimanere calmo era il fatto che non facesse sogni negativi.... il giorno prima dopo aver parlato con la ninja, lui era rimasto sempre lì affianco a lei non volendo tornare a casa con gli altri.
Lei era ignara della sua presenza, Giroro infatti non la aveva lasciata sola un attimo nascondendosi agli occhi degli altri pekoponiani tramite l'anti barriera.
Aveva visto ogni movimento e frase della rossa durante quel sogno strano e non capiva che cosa fosse successo.
Avrebbe tanto desiderato essere insieme a lei e proteggerla, difenderla da chiunque le stesse facendo del male.. anche se dentro di lui ribolliva di una certa rabbia e dolore per chi la stesse facendo soffrire.
Ad ogni minimo movimento che la ragazza faceva, l'alieno si agitava e voleva soltanto stringerla a sé per dirle che sarebbe andato tutto bene.
A quei pensieri però sapeva bene che non potevano mai essersi coronati del tutto... amava Natsumi più della sua stessa vita e desiderava solo proteggerla e vederla felice.
Però c'era da dire che Odiava a morte quel pekoponiano di Saburo anche se sapeva che insieme a lei, la sua guerriera stava bene ed era felice.
Non riusciva a smettere di guardarla, anche se era in brutte condizioni, la trovava semplicemente lo stesso stupenda e una guerriera molto più forte di prima.
"Non..lasciarmi" questa era la frase che nella mente del caporale rimbombava quando sentì  la sua Natsumi mentre era persa in quell'incubo profondo.
A chi poteva essere associata? Di sicuro... non a lui, questo lo sapeva bene.
Avrebbe tanto desiderato poterne parlare con lei, ma conosceva bene il carattere della rossa e una parola detta male avrebbe solo acceso un putiferio.
Lentamente scese dalla finestrella che si trovava nella stanza, anche l'unica lì presente che filtrava i raggi solari e lunari, si avvicinò al lettino della giovane mentre quest'ultima continuativa a fare un riposo piuttosto tranquillo.
Dolcemente salì nel letto facendo attenzione a non svegliarla e iniziò ad accarezzarle i capelli, iniziando lentamente ad intrecciarli.
Da quando si era preso tutta questa confidenza? Non lo sapeva nemmeno lui tranne che ad ogni gesto che poneva verso di lei, si sentiva andare in tilt, i suoi capelli erano morbidi e lisci con le diverse ciocche ribelli che le ricadevano nel viso la rendevano ancora più bella, quanto avrebbe desiderato possederla.
Improvvisamente notò che il viso della rossa da tranquillo stava formulando un sorriso, e senza rendersene conto si accoccolò di più verso la mano rossa del caporale, cosa che a quest'ultimo fece salire il sangue al cervello, li faceva piacere che il suo tocco la tranquillizzasse di più, si sentiva utile e amato solo il perché lui era insieme a lei.
Era sempre bellissima, in qualsiasi situazione e questa ne era la prova assoluta.
Lui era un guerriero, uno dei più forti e tenaci del suo pianeta.. ma non si sarebbe mai immaginato di farsi battere da una giovane ragazzina ancora ai primi anni di liceo, era rimasto sorpreso quando si fece finalmente una ragione del fatto che era stato battuto da una pekoponiana, più precisamente da una "donna soldato" come le definiva lui.
Aveva combattuto con onore e ogni volta che pensava a lei il ricordo del loro primo incontro gli si proiettava sempre per la mente:
"Ho fatto un errore gravissimo, ho sottovalutato le sue potenzialità ma mi rifarò"
Narratore: "Parole del caporale" rispose il narratore entrando nel momento "magico" tra l'alieno e la pekoponiana.
Giroro: "La vuoi piantare?!" rispose la rannicchia nel modo più silenzioso possibile guardando male il narratore.
Narratore: "Calmati Giroro... non serve agitarsi" rispose quest'ultimo
piuttosto impaurito della reazione del ranocchio rosso alzando leggermente la voce.
Giroro: "Abbassa quel tono di voce, sta dormendo non vedi?" rispose la rana rossa ritornando a guardare la rossa che fortunatamente dormiva ancora beata nel letto.
Aveva uno sguardo così Pacifico... in confronto a diverse ore prima che era in una continua agitazione.
Non riusciva a smettere di fissarla, sembrava di aver davanti un angelo che però aveva perso le ali per volare, e lui doveva riparagliele.
Doveva ammetterlo... in quel momento si sentiva lontano da lei anche se le era vicino, non sapeva però cosa nella mente della rossa stesse balenando o la causa di tutto quel dolore che la giovane aveva iniziato a provare.
Aveva tanto desiderato ogni notte poterla guardare e toccare in ogni modo e anche se il suo grande sogno era quello di possederla, ora a lui semplicemente bastava questo, per lui era un salto in paradiso poterle stare vicino, figuriamoci stare affianco a lei in un letto.
Se fosse stato umano non avrebbe pensato due volte per farla sua in quell'istante.
Desiderava solo renderla più felice di quanto quel Saburo avesse potuto farlo, e infatti sapeva che lui ne sarebbe stato altamente in grado se gli fosse stato ben permesso.
Sarebbe stato pure capace di prendere a pugni quel ragazzo, ma l'unico motivo che non lo spingeva a farlo era solo per non vedere il volto di lei perso dalle lacrime o dalla rabbia.
Desiderava solo la sua felicità perché l'unica cosa che lo facesse sentire finalmente completo era soltanto lei.
Finito aver formulato questi pensieri il ranocchio si sistemò meglio nel lettino della rosa, vicino la pekoponiana e si rimise a guardare la bellezza della luna.

Ready to fight? 🪐⚔️❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora