POV NASTUMI
POV GIRORO
Seguiva quella strana scia.. Continuava a sentire quella strana voce che la chiamava e richiamava, dopo giorni e giorni calmi aveva ricominciato quella notte a sognare e fare strani "incubi" come una volta.
Era vestita come le solite volte: Abito bianco, capelli sciolti.. e scalza, sapeva di non poter smettere di ripetersi di sentirsi un angelo, con lo sguardo basso e gli occhi curiosi seguiva impazientemente la lunga scia di petali rosa, identici a quelli che a scuola avevano formato nel giardino quel meraviglioso cuore.
Anche qui i petali sembravano cadere dal nulla, niente sembrava combaciare in quel momento.
Si sentiva come Alice, la ragazzina piena di vitalità e pazzia che molto spesso prima di andare a dormire sua madre gli raccontava spesso nelle storie della buonanotte, se non sbagliava scivolò in una buca per seguire un coniglio bianco con uno strano orologio da taschino finendo catapultata poi in un mondo magico e pieno di cose alquanto assurde che ovviamente si trovavano solo nel mondo delle fiabe di cui lei non aveva mai creduto per la giovane età.
Ora si sentiva lei la protagonista di quella strana storia, non sapeva anzi non si continuava a render conto da quanto stesse camminando per seguire quei strani petali che le indicavano come una magica via fatta di luce in un corridoio buio.
Si trovava ancora una volta in un nuovo posto, una piccola stradina senza fiori o chissà qualsiasi altro oggetto di decorazione che rendesse il posto quasi più naturale di quanto lo fosse.
Dopo un lungo momento di riflessione, alzò così la testa non notando più dei petali davanti a sè che le indirizzavano il cammino.
Un grande albero di ciliegio sembrava apparso come dal nulla per magia, come se qualcuno lo avesse fatto apparire li apposta come se quest'ultimo volesse che lei lo trovasse o comunque cercasse qualcosa li.
Era bellissimo, aveva subito pensato che quell'albero sarebbe stato perfetto per la festa di primavera che nel giro di qualche giorno si sarebbe svolta.
Senza pensarci 2 volte posò una mano contro la grande corteccia che quel maestoso tronco sembrava donarle: calma, serenità, amore ma sopratutto libertà, si sentiva come se qualcuno le avesse fatto tirare una grossa boccata d'aria frasca che le aiutasse a respirare e finalmente dalle impurità.
"Finalmente sei qui.." disse una voce roca e flebile lo stesso tempo maschile all'orecchio della rossa, la stessa che continuava a insistere di cercarla.
La ragazza confusa, staccò subito la mano quasi come se scottata o infastida ma sopratutto stranita dalla voce iniziando poco dopo ad alzare lo sguardo incredula per capirne il proprietario.
Natsumi: "Chi sei..?" Chiese la rossa leggermente impaurita ma mostrando un tono di voce deciso e testardo con lo sguardo sempre verso l'alto dell'albero.
Quasi come una risposta, un leggero venticello gelido le innondò il volto facendola sentire un ghiacciolo umano portandola a rabbrividire.
Haru: "Non avere paura.. io sono qui" disse una voce troppo conosciuta alla ragazza portandola a voltarsi immediatamente e guardare la figura più che Semplicememte famigliare davanti i suoi occhi.
Natsumi: "...Papà? Sei tu?!" Rispose lei formulando le prime parole che la sua mente avevano elaborato in quell'istante.
Era felice.. anzi entusiasta e allora perché aveva quella morsa dolorosa, quella sensazione che assomigliava ad una strana vocina che vacillava che le diceva che le sorprese non erano finite qui.
Haru: "Piccola mia.." rispose lui aprendo le braccia in un caloroso abbraccio che la giovane non aspettò 2 volte per bearsi di quel gesto.
Natsumi: "Mi manchi tanto papà, non vedo l'ora tu torna casa" esclamò lei con le lacrime agli occhi ancora abbracciata al padre che non aveva morso la presa tra di loro.
Haru: "Anche tu ma ora....non abbiamo tempo per questo.. ascoltami bene" disse subito dopo l'uomo staccandosi dalla ragazza che osservò i movimenti dell'uomo attenta.
Natsumi: "Che succede?!" Chiese lei non distogliendo lo sguardo dal padre che sembrava nervoso e alterato sul da farsi.
Haru: "Sta per accadere una guerra.. qualcosa di brutto accadrà alla terra, promettimi che ti metterai al sicuro Na-chan insieme a tuo fratello" rispose lui osservando la figlia che aveva assunto un volto bianco e quasi inespressivo.
Natsumi: "Papà non sono più una bambina.." rispose lei in modo un po' arrabbiato guardando l'uomo che teneva lo sguardo preoccupato e allo stesso tempo calmo e beato.
Haru: "Ti prego.. ascoltami, non voglio perderti.... non voglio che tu commetta il mio stesso errore.." disse l'uomo mettendo una mano sulla spalla della ragazza che a sua volta rabbrividì.
Non sapeva cosa rispondere, ormai le parole nella sua mente le scomparivano mentre altre cose irrisolte lasciate da tempo si riformavano nella mente.
Natsumi: "Non mi lasciare sola..non d'inuovo" disse in un impeto di tristezza la ragazza riferendosi all'ultimo sogno guardando l'uomo negli occhi che mostravano tranquillità e nessun timore.
Haru: "Non ti lascerò mai sola, ti proteggerò sempre ovunque sarò, lo stesso per tuo fratello e tua madre.. resterò sempre nei vostri cuori.. li vivrò per sempre" rispose lui facendo diversi passi indietro dove vi era nata una grande luce che splendeva come i raggi solari.
Natsumi: "Papá che cos'è quello?!" disse la ragazza con le lacrime agli occhi mentre l'uomo si incamminava verso la grande luce.
Haru: "Un giorno capirai anche tu, ma ora è il momento che io vada definitivamente, ma sopratutto che tu apra finalmente gli occhi ed impari anche senza di me a capire che tu sei speciale.. e che hai veramente bisogno di scoprire te stessa" disse l'uomo riavvicinandosi alla figlia ponendole un dolce bacio sulla fronte della ragazza, girandosi e percorrendo la stessa strada che poco prima aveva svolto per entrare in quello strano portale fatto di luce.
Al gesto la ragazza non rispose semplicemente sbarrò gli occhi verso la luce notando che prima che lui entrasse vi era posta una donna che aveva già visto in precedenza...
Una donna sulla 70 di anni vi era dentro questa grande luce, era identica a sua nonna Akina solo con una piccola differenza ovvero gli occhiali da vista, possibile lei fosse "la nonna della nonna?" come un flashback tutto le ritornò nella mente, quel giorno di qualche anno fa.. quando lei e suo fratello chiesero alla loro nonna chi fosse la signora anziana posta in una fotografia dell'album famigliare.
Ma lei era morta.. quindi cosa ci faceva lì.. voleva sbagliarsi, il suo peggior incubo si stava realmente avverando?! Stava realmente accadendo questo?! L'incubo di ogni adolescente o comunque essere umano?!
Perdere definitivamente un membro della sua famiglia..?!
Si ripetè che era solo uno stupido sogno, un sogno come gli altri per colpa della sua fottutissima mancanza.
Nastumi: "Quindi tu sei..." Chiese la ragazza in lacrime in fin di voce aspettando una risposta dall'uomo che non tardò ad arrivare, era quasi al culmine della luce.. a breve sarebbe tutto finito lo sapeva.
Si fermò a guardarla ancora una volta notando tutto il dolore che la figlia stava provando in quel momento cercando di non mostrare l'attimo di debolezza in sua presenza.
Haru: "Ora gli hai definitivamente aperti" disse come ultima frase girandosi entrando nella luce che si chiuse definitivamente portando con sè quest'ultimo.
Natsumi: "No.. papà, non puoi.... PAPÀ! È solo un incubo tutto questo..... Mi avevi promesso che mi saresti restato accanto, che non mi avresti mai abbandonata.." rispose lei alzandosi da terra urlando con tutte le sue forze come per farsi sentire in risposta però con un vuoto completamente totale iniziando poco dopo a singhiozzare a terra sfinita come all'inizio del primo sogno.
Aveva paura, aveva veramente paura.. aveva perso il suo punto di riferimento, aveva perso il suo eroe, l'unica persona che la avrebbe potuta veramente amare, il suo unico uomo.... suo padre.
Urlò per la prima volta in vita sua a pieni polmoni riversando le calde lacrime nel prato pieno di vita che per i suoi occhi stava diventando definitivamente arido.
Si risvegliò tutta sudata con il cuore che a momenti le sarebbe uscito dal petto o peggio le si sarebbe fermato, non riusciva a credere più a niente.. possibile fosse veramente così?!.
Fuyuki: "Natsumi stai bene?!" Chiese preoccupatissimo il fratello in pigiama preoccupato per la ragazza, seguito dalla madre anche essa spaventata dall'avviso e reazione della ragazza.
Aki: "Che ti è successo cara?!" Disse subito dopo la donna guardando preoccupata la figlia che sembrava letteralmente senza emozioni quasi sconvolta.
La ragazza non rispose semplicemente si limitò a toccarsi con la mano destra la fronte dove il
Padre poco prima le aveva dolcemente posto un caldo bacio pieno d'amore, sentendone come la morsa..non era possibile.....allora era tutto vero?! Come poteva sentire il bacio del padre?! Come diavolo era possibile.
Natsumi: "Allora.. non era un sogno.." disse semplicemente sussurrando togliendo la mano guardandola poco dopo nel punto dove con le dita aveva toccato il casto bacio.
In quel momento si sentirono altri passi rivelati poi da Keroro, Giroro e Kururu seguiti poco dopo dalla Angol preoccupati su quel che fosse successo.
Giroro: "Natsumi che è successo?!" Disse il caporale entrando nella stanza armato guardandosi in giro.
Keroro: "Insomma cosa è successo?! Non si può dormire in santa pace, Abbiamo sentito un urlo e siamo corsi qui signornò!." Disse il ragazzo dai capelli color speranza guardando il corvino e la madre per poi rivolgere lo sguardo sulla rossa con la faccia ancora sconvolta e in trans.
Kururu: "Stavo facendo un bel sogno..kukuku" disse per ultimo il biondo guardando i pekoponiani e poi la rossa che sembrava piuttosto spaventata chiedendosi mentalmente del perché stesse così.
Il caporale per primo le si avvicinò lentamente e si chinò fino ad arrivare verso di lei scontrando i suoi occhi nocciola letteralmente persi.
Giroro: "Natsumi.. stai bene..?" Disse il caporale preoccupato in modo dolce toccandole una guancia che sembrava fin troppo Bianca .
Lei non disse niente, si limitò ad abbracciarlo sotto lo sguardo attento del gruppo e stupito del diretto interessato.
Si avvicinò all'orecchio del ragazzo lentamente così che solo lui stavolta potesse sentirla, era confuso ma il suo lato da soltanto lo aiutava parecchio e questa era una cosa più che buona.
Natsumi: "Ho paura Giroro.." rispose lei sottovoce crollando poi definitamente sfinita nelle sue braccia iniziando a singhiozzare sotto lo sguardo attento di tutti.
Il caporale non disse nulla, semplicemente si limitò a stringerla più forte a sè capendo il dolore che la giovane guerriera stesse passando.
Non le importava se piangeva davanti a loro, ora aveva veramente bisogno di lui.
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Ready to fight? 🪐⚔️❤️
Fanfiction"Sei un angelo?" Chiese il bambino avvicinandosi alla ragazza. "No piccolo..gli angeli si trovano nel cielo a proteggerci.." rispose lei chinandosi a guardarlo dolcemente indicando le nuvole che alla vista del piccolo somigliavano a zucchero filato...