Capitolo 12

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Quella sera avrei voluto trovarmi ovunque, meno che a casa di mio fratello.
Mirko fu anche troppo dolce ad accettare l'invito e rimasi piacevolmente colpita da quanto ci tenesse.
Forse fu anche per il timore di deluderlo passando per un'insensibile che trovai il coraggio di recarmi a quella dannata cena.
"Entrate pure, da questa parte", disse Luca accogliendoci calorosamente.
Ebbi l'impressione di star vivendo una parte di quella normalità che mi scivolò tra le dita due anni fa e provai a sentirmi meno costretta godendomi l'attimo.
"Potevi specificarmelo prima chi fosse il tuo ragazzo. Mi sono ritrovato Rkomi a casa, grazie sorellina" aggiunse sottovoce.
Lo colpii leggermente mimando un 'cretino' con le labbra.
"Sara arriverà con un po' di ritardo per colpa del lavoro. Non esitate ad accomodarvi, io preparo le ultime cose ah e, è un piacere incontrati Mirko. Spacchi!"
"Ti ringrazio molto, è un piacere anche per me" rispose sorridente.
Avrei voluto che mio fratello smettesse di fare l'ipocrita dato che probabilmente manco aveva sentito una sua canzone, ma come mi promisi poco prima mantenni la calma e mi limitati ad ignorarlo.
"Carina come casa, hanno buon gusto" commentò Mirko vagando per la sala.
"Si, apprezzabile", risposi senza un filo di emozione.
"Amore, so che non stai impazzendo di gioia, ma non rovinarti la serata per niente. Almeno aspetta di arrivare al brindisi durante il dolce per attaccare qualcuno. In vino veritas"
Sorrisi ingenuamente a quell'affermazione per quanto fosse veritiera alla fine, sarebbe stato da me e Mirko lo sapeva benissimo.
Decisi di dirigermi in cucina per affrontare il nocciolo della questione con mio fratello.
"Ehi Luca"
"Ehi"
"Per caso hai preso in considerazione ciò
che ti ho detto stamattina? Hai una vaga idea di cosa fare?"
"Si, accetto"
Rimasi sorpresa senza proferire parola.
"Che faccia fai?" disse ridacchiando
"No niente, solo che non me lo sarei aspettata"
"Quando sono tornato ho spiegato a Sara la situazione e mi ha aiutato parecchio a ragionare sul da farsi"
"Questa ragazza ha dei poteri che non deve sottovalutare. Ti ha proprio cambiato"
"Bhe si sai, insomma, anche lei ha tante fragilità. Te pensa che è nata proprio dove è cresciuto il tuo Mirko. Che zona, poveretta.
Stava quasi per rimanerci secca, lo sai? Mi ha raccontato che una sera un gruppo di idioti l'ha spintonata per rubarle i soldi e ha sbattuto la testa finendo in ospedale. All'epoca era pure fidanzata e quello stronzo del suo ex manco l'ha aiutata, assurdo"
Mi bloccai all'improvviso ripensando alle parole di Mirko in macchina una delle nostre prime sere.
Collegai rapidamente in automatico tutte le informazioni che avevo e diventai bianca in viso.
"Stai bene? Hai una faccia strana, vuoi un po' d'acqua?"
"No no, io, scusami dovrei andare al bagno"
"Certo, è di sopra. La prima stanza a sinistra"
Corsi su per le scale lasciando Luca e Mirko perplessi in sala.
Non era possibile, sperai fino all'ultimo secondo che fosse tutto una coincidenza di pessimo gusto e che non fosse come immaginavo, ma una volta scesa lo scenario che mi si palesò davanti fece crollare ogni mia speranza.
La Sara di Luca è proprio quello che fu la Sara di Mirko tempo fa.
"Certo che ci conosciamo, ci consociamo molto bene" sentii dire dalla bionda
"Si in effetti Calvairate è piccola" rispose Mirko portando un braccio dietro alla testa imbarazzato.
Luca non sapeva niente e la bionda, probabilmente, pensava (o sperava) che fossi all'oscuro di quella storia pure io.
Scesi le scale lentamente, quasi tentennando.
"Eccola, lei è mia sorella Alice! Alice, questa è la mia ragazza Sara"
"Molto piacere" disse la ragazza allungando la mano.
La guardai un attimo, misi a fuoco la sua figura e mi accorsi di quanto fosse falso e fin troppo furbo il sorrisetto dipinto sul suo volto.
Ero curiosa di sapere quali prossime mosse avesse in mente.
Ricambiai velocemente quel saluto per poi avvicinarmi a Mirko.
"Dimmi che lei non è quella Sara", sussurrai.
Lui rimase in silenzio, mi strinse leggermente a sè e mi sussurrò a sua volta la risposta.
"È quella Sara"
Quella sarebbe stata una delle cene più lunghe della mia vita, ne ero certa.
"Dimmi un po' Mirko, da quanto sei fidanzato?"
Disse d'un tratto la bionda tra una portata e l'altra.
"Quasi 4 mesi", rispose il moro guardandomi soddisfatto.
"Wow, non ricordavo questo tuo lato romantico. Di solito duravi molto poco con le ragazze se non ricordo male"
Luca sorrise divertito
"Questo è un dissing"
Idioti.
Mi girai verso Mirko in attesa di una risposta a quell'uscita di pessimo gusto della ragazza.
Lui mi guardò un attimo per poi rivolgersi a lei.
"Le cose cambiano e con queste spesso anche le persone"
Regnò il silenzio per qualche minuto, fino a quando Luca non si alzò per portare il dolce
"Non volevo insinuare nulla prima, mi spiace esserti sembrata scortese"
disse Sara rivolta verso Mirko.
Quella ragazza aveva una gran bella faccia tosta, senza ombra di dubbio.
Saremo stati seduti circa due ore e non mi aveva mai rivolto mezzo sguardo, a differenza di quelli lanciati a Mirko e della libertà che si prese nell'investigare sulla sua vita privata.
"Bhe è stato davvero un piacere potervi avere come ospiti questa sera, spero possa ricapitare al più presto un'ulteriore occasione per stare tutti insieme", commentò Luca alla nostra uscita.
"Non vedo proprio l'ora di rivedervi, è stata una piacevole sorpresa", aggiunse Sara lanciando una rapida occhiata a Mirko.
Questo ricambiò con un mezzo sorriso forzato per poi aspettare che i due chiudessero la porta, tirare un sospiro e accendere la sigaretta.
Uscimmo da quella cena piegati, sia moralmente che fisicamente.
"La prossima volta che mi viene in mente di accettare una cosa del genere spaccami una sedia in testa, almeno soffro meno"
Mirko si mise a sorridere intimidito tra un tiro e l'altro.
Notai un atteggiamento piuttosto insolito, così mi accertai fosse tutto nella norma.
"Stai bene? Sembri più distrutto di me ed è tutto dire"
"Si certo sto bene, solo che non mi aspettavo di rivederla. Non così, per lo meno"
"Se lo avessi saputo te lo avrei evitato volentieri"
"Lo so, non è mica colpa tua.
Sono solo un po' perplesso ecco"
Lo vidi fissare la strada davanti a noi mentre camminavamo.
C'era qualcosa che avrebbe voluto dirmi, ma non ne aveva il coraggio e me lo sentivo.
Inizialmente rimasi delusa da quella reazione, pensavo avesse superato la storia con Sara o almeno pensavo non gli facesse ancora quell'effetto.
Mi sbagliavo però, mi sbagliavo alla grande.
Limitai la mia impulsività e lasciai che fosse lui per una volta a fare il primo passo, magari solo sfogandosi.
"Ti riaccompagno a casa dai, si è fatto tardi" disse all'improvviso.
"Ma come? Non avevamo deciso che avremmo passato un po' di tempo insieme dopo il patibolo di prima?"
"È vero, ma sono parecchio stanco oggi. Scusami"
"Non fa niente" dissi abbozzando un sorriso.
"Piccola, davvero scusami. Vorrei tanto stare con te, ma non sono proprio in vena"
"Non preoccuparti, davvero" dissi con più fermezza di prima.
Mi riaccompagnò a casa salutandomi con un bacio e augurandomi la buona notte.
Non prendiamoci in giro, quella non sarebbe stata affatto una buona notte e lo sapevamo entrambi.
Mi infastidii il fatto che non riuscì a dirmi chiaramente che l'incontro con Sara lo avesse turbato, il che sarebbe stato comprensibile se lo avesse trattato nello stesso modo in cui lei aveva trattato me.
Non mi capacitavo di come quella tizia potesse ancora avere qualche potere su di lui e più ci pensavo, più mi scoppiava la testa.
Avrei tanto voluto entrare nella sua testa, volevo conoscere una volta per tutte quel Mirko dai mille pensieri e dalle infinite paranoie.
"Che faccia. Era un funerale o una cena?"
"Lia niente battute, è andata anche peggio di quanto mi aspettassi" dissi lanciando la giacca da qualche parte sul divano.
"Spara"
"La vuoi sapere l'ultima? Luca è fidanzato"
"Già me lo avevi detto"
"Ma non sai con chi"
"Con chi?"
"La ex di Mirko"
Lia scoppiò improvvisamente a ridere per poi farsi subito seria.
"Stai dicendo veramente? Non scherzare Ali"
"Ti sembra la faccia di una che scherza?"
"In effetti. È incredibile. E lui?"
"Lui è rimasto intontito come un pesce lesso perché lei lo ha messo chiaramente di proposito in imbarazzo davanti a Luca e soprattutto davanti a me"
"Ti ha detto nulla?"
"Chi? L'uomo dalle mille corazze?"
"Ti preoccupa averla tra i piedi?"
"Mi da solo sui nervi il suo atteggiamento. Se penso che tra due giorni torno a Genova con mio fratello e questi saranno qui da soli mi bolle già il sangue"
"Te lo tengo io d'occhio"
"Non serve. Spero di potermi fidare di lui"
"Occhio non vede però..."
"Lia"
"Scusa"
La guardai un attimo per poi realizzare ciò che mi aspettava davvero: mio padre e il mio ragazzo da solo nelle grinfie della sua ex.
Avrei voluto sprofondare nel letto insieme a tutte le mie insicurezze.
Mi vibrò il cellulare

'Scusami ancora per stasera. Domani mi faccio perdonare, prometto.
Ti amo da impazzire'

Sorrisi mentre leggevo il messaggio immaginando la sua voce
Dovevo fidarmi di lui, senza alcun dubbio.

Mirko o Rkomi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora