Una volta che Akaashi ebbe lasciato l'ospedale, non si voltò più indietro.
Quel giorno tornò a casa con una coperta appallottolata tra le braccia, una sciarpa bordeaux al collo e niente più dall'ospedale. Li teneva contro la sua cornice con il tempo di venti gradi, e sebbene molte persone gli lanciassero sguardi strani e lo guardassero di traverso, niente di tutto ciò lo colpì minimamente. Il freddo non era più un fattore determinante per Akaashi. Non poteva sentirlo. La sua mente non glielo avrebbe permesso.
È tornato a casa senza nemmeno un saluto ai suoi genitori che erano seduti in soggiorno. Gli hanno fatto domande. Ha risposto sfacciatamente. Hanno chiesto della coperta e della sciarpa, ma non hanno mai chiesto di Bokuto.
Akaashi era contento. Dopotutto, era una buona idea non avergli mai parlato di lui.
Salì i gradini della sua stanza, appallottolò la sua - no - coperta di Bokuto in un grumo, e la lasciò cadere sul letto insieme alla sciarpa. Si frugò in tasca per estrarre il telefono e chiamò uno dei suoi contatti. Se lo portò all'orecchio e aspettò che l'altra linea rispondesse. Una volta fatto, Akaashi è stato accolto con un "Pronto?"
Akaashi esitò. Deglutì a fatica e guardò fuori dalla finestra.
"Ciao. Kuroo? Sono Akaashi. Sei impegnato?"
La voce di Kuroo era riservata e riluttante.
"No non sono."
"Se non è troppo disturbo, posso venire?"
Kuroo era silenzioso dall'altra parte. Lo sapeva già. Inspirò in modo udibile e Akaashi poté sentire un suono graffiante. Dopo un momento, finalmente parlò. La sua voce era solenne.
"Sicuro."
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{in another life...} versione in italiano
FanfictionHo notato che tante persone desiderano leggere "in another life" ma non c'è una traduzione perciò mi sono messa a tradurla... spero vi piaccia💕