Joe, il marito di Grace, era su tutte le furie. E fin qui niente di nuovo. Passava la sua vita ad essere arrabbiato con il prossimo. Incolpava gli altri dei propri fallimenti sempre e comunque e l'assumersi colpe per il proprio comportamento indolente e tremendamente votato all'aggressività non faceva per lui. Che Joe non fosse destinato a diventare un luminare era chiaro fin dall'inizio, a suo padre. Il signor Bernard Grossers, un uomo tutto d'un pezzo che fin da giovanissimo era stato mosso da intenti e valori politici, si era accorto subito della rudezza e della poca capacità intellettiva di Joe, identica a quella di sua madre Roberta. Bernard aveva conosciuto Roberta durante la sua esperienza come consigliere comunale nell'amministrazione Trommers di anni e anni prima. Roberta seguiva suo padre Miles ai comizi nonostante non avesse interesse per la politica, ma agendo in questo modo poteva quantomeno passare del tempo con lui, sempre fuori per lavoro durante la settimana e super attivo politicamente nel weekend. In uno di quegli incontri Roberta, vent'anni, incontrò Bernard che ne aveva trenta. Fu una storia d'amore al fulmicotone: un anno dopo convolarono a nozze nel piccolo monastero di Horace Blue Orange, a circa centoventi chilometri da Cove Bay; due anni dopo nacque Joe, che però ereditò con gli anni gran parte delle ansie e delle paranoie di Roberta.
Le paranoie di Roberta erano il passatempo preferito dei cittadini di Cove Bay dell'epoca. La donna, bella e disincantata come una fanciulla dei cartoni animati, era dolce e serena all'apparenza, ma fra le mura di casa – quando le porte si chiudevano e le tende calavano sulle finestre – Roberta si trasformava. Il suo comportamento spaziava dalla depressione cronica (c'erano giorni in cui neanche si sollevava dal divano ed evitava persino di prendersi cura di sé stessa rinunciando all'igiene personale, annegando nel cibo spazzatura davanti alla tv) alla semplice aggressività sfrenata. Innumerevoli erano le voci in città che la vedevano protagonista: si parlava di quanto avesse gridato le sere precedenti durante i soliti litigi e di come l'appartamento che condivideva con Bernard, nel frattempo diventato figura di spicco nella scena politica cittadina, fosse stato devastato dalla sua furia ceca. Il collasso mentale di Roberta avvenne quando Joe iniziò a lavorare presso il cantiere navale in cui suo padre esercitava un buon controllo. Joe non aveva brillato a scuola, si era distinto per le risse e per la sua rabbia identica a quella di Roberta e Bernard non aveva potuto considerarlo all'altezza di compiti delicati o comunque basati sul dialogare con le persone. Di conseguenza aveva accantonato tutte le aspettative politiche che aveva creato da sé per il figlio e lo aveva inserito in posti in cui non doveva pensar molto e poteva lavorare in modo scanzonato, anche superficiale, visto che era figlio del politico più importante della città. Con gli anni Bernard divenne il sindaco e fu eletto più volte dai cittadini, che lo consideravano un uomo brillante con una famiglia inadeguata attaccata alla caviglia. Una famiglia formata da una moglie del tutto folle e da un figlio poco intelligente e incline alla violenza. Quando Bernard aveva conosciuto Pauline, una ragazza vent'anni più giovane, se n'era innamorato a prima vista e aveva rivissuto le sensazioni di anni e anni prima. Donna dalla bellezza etera, dai lunghi capelli biondi, Pauline aveva un mento appena squadrato e occhi da gatta di un azzurro vivido che avevano come obbiettivo quello di ammaliare uomini facoltosi avanti con l'età. Le sue innumerevoli relazioni, tutte con personalità di alto spicco della società, non erano passate inosservate agli occhi dei cittadini di Cove Bay, di conseguenza quando la voce che lei e Bernard fossero una coppia iniziò a circolare insinuandosi fra le mura dei vicoli e posandosi sulle labbra delle vecchie di paese, nessuno se ne stupì. La loro relazione clandestina durò un anno, trecentosessantacinque giorni in cui Bernard fingeva, almeno tre volte a settimana, di dover raggiungere il municipio per lavoro dopo cena, mentre invece ciò che faceva realmente era pernottare stanze di motel fuori città e recarvisi con Pauline. Dopo un anno Bernard confessò tutto a Roberta, ormai insospettita. La donna devastò l'appartamento in cui vivevano e andò via come una furia la notte stessa. Il mattino dopo fu ritrovata sui binari della stazione centrale di Cove Bay. Sdraiata al centro degli stessi, aveva atteso finché un treno non l'aveva colpita in pieno non riuscendo a intravederne le fattezze nella semi oscurità del primo mattino.
Joe aveva fatto qualche ricerca alla centrale di polizia. Lì gli avevano detto che l'ultima mania di sua moglie Margareth era la doppia scomparsa di Noah Powerick, un ragazzino che frequentava le superiori, e Phil Burch, un medico di fama nazionale. Secondo i colleghi di Margareth, quest'ultima era così ossessionata da voler risolvere il caso e dimostrare a tutti il suo valore che sicuramente era finita per impantanarsi in esso. Molti credevano che il cattivo fosse proprio Burch: la scomparsa avvenuta in contemporanea con Noah non faceva che alimentare i sospetti sul medico. Phil non poteva certo saperlo, rinchiuso in Villa Jushet. Con Noah e Margareth al seguito, fra l'altro. Joe, invece, non voleva sentire ragioni. Lui aveva sempre ragione e basta. Lui voleva sua moglie e le avrebbe dato una lezione appena ritrovata. Joe non voleva trovare sua moglie per una questione di affetto, bensì solo per dimostrarle chi è che comandava. La sua vita ruotava attorno allo scopo di fargliela pagare, di farla pentire amaramente di quello che aveva fatto. Prima l'avrebbe picchiata, poi avrebbe fatto l'amore con lei per riprendere da dove avevano lasciato e infine l'avrebbe picchiata di nuovo. Infine, per umiliarla, avrebbe preso le sue cose e gliele avrebbe gettate addosso cacciandola di casa. Ecco, questo forse lo avrebbe placato. Prima però occorreva ritrovarla.
«Si sarà sicuramente avvicinata troppo a qualche posto pericoloso» gli disse uno degli agenti di polizia distrattamente. «Stiamo facendo di tutto per trovarla» confessò mentre giochicchiava con il cellulare.
Joe andò a casa e rovistò negli effetti personali della moglie. Agende, taccuini, documenti: tutto ciò che poteva condurre ad una pista. Trovò qualcosa solo dopo circa mezz'ora di ricerche. Un piccolo foglio giallo spiegazzato ai bordi e accartocciato fra i fogli puliti. Lo aprì e al centro scorse i nomi di Noah Powerick e Phil Burch. Alcuni appunti sul caso, poi una freccia che arrivava ad un nome: VILLA JUSHET. Per intuito scelse di andare lì. Sapeva bene le leggende che circolavano su quel posto, ma cosa mai avrebbe potuto succedergli? Non aveva paura di un fantomatico mostro che anni prima aveva massacrato dei bambini. Lui era un uomo forte e determinato e avrebbe tagliato le gambe a chiunque si fosse frapposto fra lui e sua moglie. Non avrebbe permesso a nessuno di evitargli la sua vendetta. E avrebbe colpito chiunque gli si fosse parato dinanzi dimostrando a tutti quanto fosse coraggioso, forte, invidiabile da qualunque donna al mondo. E se lo tradisse? Quella lurida puttana! Forse lo tradiva! Forse addirittura con quel dottorino di Phil Burch! E se tutto fosse stato architettato a menadito? Se quella lurida sciacquetta avesse avuto da anni una relazione con Phil? Forse i due erano scappati. Schiumante di rabbia prese l'auto e partì in quarta verso Villa Jushet. Non solo avrebbe smontato quella ridicola leggenda, avrebbe anche scoperto il filo invisibile che teneva uniti gli eventi che la tenevano unita.
STAI LEGGENDO
Il Segreto di Villa Jushet
Mystery / ThrillerVINCITORE WATTY AWARD 2020 Cove Bay, in California, è la classica città in cui nulla può accadere. Silente, luminosa e apparentemente tranquilla, anni prima fu teatro di un cruento massacro avvenuto nell'abitazione più remota e misteriosa della cit...