1. Incubi

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Rose è bella, è un dato di fatto.
In realtà lo è sempre stata, fin da quando era una bambina che si aggirava per casa in vestiti troppo grandi per lei.
Rose che ora sta guardando Tommy con la coda dell'occhio, aspettando una sua qualsiasi mossa, mentre cerca di rispondere con meno informazioni possibili alle insistenti domande degli amici e della sua famiglia - adottiva, ma pur sempre famiglia. Seduta di fianco a John la donna sta ridendo mentre fuma, i capelli intrecciati e uno scialle a coprirle le spalle. Non c'è traccia della donna distrutta del locale, ora che è in pubblico, e la mano fasciata è abilmente celata dalle maniche lunghe dell'abito.
Ma Rose si sente inquieta, perché Tommy la sta fissando da diverso tempo, sin da quando è scesa dal piano superiore con indosso uno dei suoi abiti migliori. Sa bene che quell'abito, così simile al suo preferito da ragazza, evoca tanti ricordi nello Shelby.

Rose arrotola una ciocca di capelli sul dito e si morde il labbro, sporgendosi verso Tommy e lasciando chiaramente intravedere i seni liberi attraverso la scollatura profonda. È qualche mese che sono più vicini che mai, che non riescono a stare lontani. L'hanno notato pressoché tutti in famiglia, ma non è un problema: non sono cugini di sangue e non c'è alcun documento ufficiale che li renda veri cugini acquisiti. Rose si è informata bene, prima di infilarsi quel vestito e provocare allo sfinimento Thomas.
Tommy che ora la sta osservando con uno sguardo molto più profondo e preso del solito, Tommy che non si è mai spinto così vicino a lei, Tommy che non l'ha mai baciata seriamente ma che ora ha appena appoggiato le labbra sulle sue. Rose forse dovrebbe scostarsi, ma non ci riesce, la voglia che ha di Tommy è troppo grande.
Lascia che il ragazzo la tocchi, faccia vagare le mani sul corpo, approfondisca il bacio. Rose gli affonda le mani nei capelli e glieli tira, mentre risponde con enfasi.
Quando si allontanano sono entrambi imbarazzati e l'unica cosa che Tommy riesce a fare è dirle che l'abito che ha messo la rende fottutamente bella.

Rose ha sempre riscosso successo, nonostante la sua bellezza non esattamente tradizionale. È stata bramata da molti, tutti i fratelli Shelby in giovane età hanno avuto una cotta passeggera per l'allora ragazza.
I due si stanno guardando, persi in quel mare di ricordi, quando si sente il rumore di uno sparo e balzano tutti in piedi, portando le mani alle armi più vicine.
Un'altra pallottola buca la porta in legno, la attraversa e si conficca nel muro nel giro di pochi secondi.
"Rivoglio i miei soldi, zingaro di merda!" Urla qualcuno, palesemente su di giri. Forse drogato, forse ubriaco.
Nella sala scommesse cala il silenzio. Poi un'altra pallottola, un altro foro. Rose sobbalza: le è passata di fianco, stracciandole la manica dell'abito.
La donna strabuzza gli occhi, carica il fucile che John le passa con un sorrisetto e corre alla finestra più vicina, senza preoccuparsi di trovare riparo.
Tommy fa per fermarla, ma dopo l'ennesimo botto si espande una macchia di sangue sulla camicia bianca di Finn. Si scatena il panico, mentre il ragazzino si accascia a terra in stato di shock. Non urla nemmeno.
Rose sgrana gli occhi, l'immagine di Lucas che si accascia insieme a Angie contro il muro le invade la mente per qualche millisecondo, e l'uomo non fa nemmeno in tempo a urlare "vi ucciderò tutti!" che una pallottola l'ha centrato in pieno volto. Il povero stolto non si è nemmeno accorto della finestra che si apriva e della donna che lo puntava. Tommy guarda la canna fumante del fucile di Rose, poi corre da Finn che sta tremando in un angolo.
Nel trambusto generale, Tommy vede Rose tirare un pugno contro al muro e salire al piano superiore con passo veloce.

"Rose, Rose guardami. So che é stato automatico, ma non puoi ammazzare la gente esattamente davanti a casa. Perché l'hai fatto? Perché in pieno viso?"
Lei fa una smorfia, seduta sul letto della camera che le hanno dato, e si sfrega le mani sulle braccia, come se dovesse scaldarsi.
"Non lo so. Lui ha parlato, ha insultato tutti noi. Ha minacciato voi e io ho perso la testa, capisci? Avrei potuto colpire chiunque altro, quell'angolazione faceva schifo per sparare con sicurezza, Tommy. Perdonami."
Le tremano le mani, di nuovo.
Rose vorrebbe solo riuscire a tornare lucida, ma nella sua testa sente ancora la minaccia dell'uomo, quel 'vi ucciderò tutti'. Probabilmente nemmeno c'ha pensato sul serio, quando l'ha detto. Ma Rose riesce a focalizzassi solo su quella minaccia e sulla reazione immediata che ha avuto: neutralizzare il minimo segno di pericolo per proteggere se stessa e la sua 'famiglia'.
"Volevo solo- non so, proteggervi" cerca di spiegare Rose, mentre tenta di calmarsi.
Cala il silenzio.
Nessuno dei due fiata per minuti.
"Rose, cosa sogni la notte?" chiede Tommy rompendo quella falsa quiete, lo sguardo fisso al muro. Tipico di Thomas Shelby fare domande che sembrano avere un senso solo nella sua testa.
Rose emette un sospiro e si butta sul letto, guardando il soffitto, un braccio a coprirsi gli occhi e l'altro che sfiora l'uomo.
"La loro morte, Tom. Sempre. Sogno le loro urla, sogno il loro dolore, sogno la mia colpevolezza. Sai, ho saputo che Angie è stata in agonia per tre ore, prima di spirare definitivamente - " Rose si odia, si odia da morire "- Tre dannate ore in cui non faceva altro che urlare, svenire, rinsavire e disperarsi per Lucas, che è morto sul colpo. Io non ero lì con lei, a tenerle la mano mentre se ne andava in un modo troppo violento per un'anima come la sua. Era così buona la mia Angie, troppo per un mondo così."
Rose stringe i pugni, le unghie che si conficcano nei tagli delle mani non ancora guariti. Non le interessa.
"Sento gli spari, vedo il sangue che mi sporca le mani, non so dirti se del mio. Vedo l'espressione agonizzante di Angie mentre il cervello di Lucas schizza sulla parete. Sento la risata di quell'uomo e sento il pianto del mio bambino interrompersi, poi il nulla. È stata Annabelle, la mia vicina, a chiamare i soccorsi. Forse, se non l'avesse fatto, Angie avrebbe sofferto di meno, senza nessun tentativo ultimo e doloroso di salvarla, e saremmo morte insieme."
Tommy guarda di sfuggita la donna, non sa cosa fare. È sempre stato affettuoso con Rose, la vorrebbe abbracciare, forse, ma non sono più quelli di una volta. Quei tempi sono finiti.
"Volevi davvero morire, Rose?" chiede in un sussurro, passandole una sigaretta.
Rose si porta la sigaretta alle labbra , non piange ma ha gli occhi lucidi.
"Sul momento si, forse sarebbe stato meglio-" decreta glaciale "- ma sarei morta temendo la morte. Ora non la temo più."
Tommy si schiarisce la voce, allunga una mano verso di lei e le accarezza il viso. Rose non è andata in guerra, non contro i nemici, non in Francia. La sua guerra lei l'ha combattuta tra le strade, quando per un pezzo di pane si uccideva e uscire di casa per comprare il latte poteva significare non fare più ritorno.

Whiskey e Sigarette - La chiamavano Rose [Tommy Shelby Ff]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora