11. Agatha Rose Shelby

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L'aria che entra dalla finestra è fresca e fa rabbrividire Rose, che seduta alla scrivania ha appena finito di contare i guadagni della settimana. Firma il registro di quella giornata con l'ormai abituale e fastidioso 'Agatha Evans' e consegna il tutto a Michael, che nemmeno la ringrazia e si limita a grugnire. Non è tanto stanca, ma ha decisamente bisogno di un goccetto, giusto per schiarire le idee, così si avvia al Garrison sperando di trovarci anche Thomas e gli altri. Rose entra nel bar a testa alta, l'immancabile sigaretta in bocca, e schiarisce la voce rumorosamente per attirare l'attenzione del barista, che subito si precipita da lei e le comunica che Tommy e gli altri sono nella sala privata. Rose ringrazia con un cenno del capo e sorride agli altri avventori, che hanno smesso di parlare appena lei ha fatto il suo glorioso ingresso. Ama quella sensazione di potere, la ama da morire.

Tommy la accoglie a braccia aperte, con un sorrisetto sul viso, e la fa accomodare vicino a lui, per poi circondarle le spalle con un braccio e versarle da bere.
"Sta sera, come vi stavo dicendo-" riprende il discorso interrotto "- andremo a quel fottuto ricevimento e mostreremo a tutti che non abbiamo paura di cosa pensano quei dannati borghesi di sto cazzo!"
A Rose Tommy sembra fin troppo su di giri, ma ride con lui, brinda e si lascia trasportare dall'euforia del momento, chiudendo i suoi altri pensieri in un cassetto. Rose si accende un'altra sigaretta, restando in silenzio a osservare a ascoltare i ragazzi, che sembrano proprio dei bambini in quel momento di pausa. Dei bambini che sparano alla gente.
Lei e Thomas tornano a casa insieme, in auto, rischiando di sbandare più volte a furia di farsi i dispetti a vicenda.
Quando finalmente si chiudono il portone alle spalle, Tommy abbraccia Rose da dietro e inizia a lasciarle una serie di languidi baci sul collo. Rose rabbrividisce, sa esattamente dove vuole andare a parare Tommy e le piacerebbe moltissimo assecondarlo, ma sa bene che non arriveranno mai in tempo al ricevimento se si perdono in attività alternative.
Rose scoppia a ridere alle lamentele di Tommy e tenta una fuga giocosa dalla grinfie del suo uomo, che però la stringe ancora più forte e la alza da terra, caricandosela sulla spalla e iniziando a salire le scale. Rose ride cristallina, sbattendo i pugni sulla schiena di Tommy, mentre la sua mente si rilassa dalle ansie del giorno e tutto sembra andare bene. Rari e prezioni momenti di tranquillità, idilliaci nell'oscuro oblio della sua vita.
Quando Tommy la lascia davanti alla soglia della loro camera da letto, Rose prontamente gli chiude la porta in faccia e si dirige con un respiro di incoraggiamento davanti all'armadio, sentendo il cuore schizzarle in gola quando realizza che nessuno de i suoi abiti femminili copre a dovere tutte le cicatrici. Chiude gli occhi e alza il viso verso l'alto, cercando la forza di andare avanti e dimostrare che non si fa fermare da così poco. Con mani tremanti, cerca quello stupendo vestito che era appertenuto a Angie nei periodi d'oro e che Zia Polly l'ha aiutata a modificare, poi lo indossa guardandosi allo specchio col tormento negli occhi: ci mette più di uno sguardo a smettere di vedere l'immagine di Angie riflessa, coi suoi capelli biondi e il sorriso buono, che le sussurra quanto è felice di vederla vestita così.
Quando Tommy apre la porta, Rose sobbalza venendo strappata ai suoi pensieri e abbassa la testa insicura, cercando i guanti per riempire le due dita mancanti di ovattata in modo che al ricevimento si noti il meno possibile: più gli episodi che la coinvolgono aumentano, più la gente si interessa alla sua vita e rischia di incappare nei suoi altarini. Se mai qualcuno dovesse scorpire qualcosa anche per puro caso, la forca sarebbe la sua destinazione finale senza alcuna esitazione.
"Sei davvero stupenda" mormora Tommy, avvicinandosi e sfiorando la stoffa. Ma Tommy Shelby conosce bene la sua Rose, quindi le alza di scatto la gonna, rivelando la striscia di cuoio legata alla gamba. Gliela sfila con calma, inginocchiandosi e lasciandole un bacio sulla pelle marchiata, come se potesse cancellare via quel segno, dimostrazione fisica dei numerosi crimini di Rose.
"Non ti servirà" le sussurra, alzandosi poi da terra e aiutando Rose a allacciare del tutto l'abito e mettere i guanti, approfittandone per baciarle il dorso della mano sinistra.
Rose annuisce, ma infila comunque una piccola pistola in borsa prima di uscire: essere totalmente disarmata è per lei impensabile.

Whiskey e Sigarette - La chiamavano Rose [Tommy Shelby Ff]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora