2. Whisky e Sigarette

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Rose sente il letto sbattere ritmicamente contro la parete, si gira nel letto mugugnando e stringendo il cuscino sulla testa per tapparsi le orecchie. Dannato Tommy Shelby.
Una serie di gemiti palesemente troppo acuti si propagano per la sua stanza, sembra quasi le stiano scopando di fianco.
Il piano di Rose era andare a dormire presto, fumarsi qualcosa per prendere sonno e alzarsi altrettanto presto il mattino seguente. Invece no, no, quel maledetto glielo sta rendendo impossibile. Fanculo.
Quindi Rose, arrabbiata, si alza quasi ringhiando e inizia a vestirsi con movimenti nervosi. Raccoglie i capelli di fretta come meglio riesce e, prima di uscire di casa, tira due energici pugni di protesta sulla porta della stanza di Thomas e gli lascia anche un pugnale conficcato nello stipite come avvertimento per il futuro.

Il Garrison non è mai sembrato così accogliente e invitante, con la sua scorta di whisky e la sua atmosfera.
Entra nel bar, pieno zeppo di uomini. La maggior parte di loro stanno ridendo, ubriachi, senza la minima intenzione di staccarsi da quei dannato tavoli. Ma Rose non può giudicarli, perché ha l'intenzione di fare la stessa identica fine il più in fretta possibile. Necessita dell'alcol o potrebbe essere accusata anche del tentato omicidio di Tommy, il che nuocerebbe gravemente alla sua già precaria situazione.
"Una bottiglia di Whiskey, per favore" chiede la donna, appoggiando i soldi sul bancone, mentre si accascia sullo sgabello sbuffando.
Non vede Polly e i ragazzi da nessuna parte, ma va bene così, farà a meno della compagnia e si godrà la sua serata in solitudine e disperazione.
"Offre la casa, Rose" le sorride Harry, ma lei indica con un cenno del capo i soldi e glieli allunga con un sorriso. Tommy le ha sempre detto di fare così e lei non ha intenzione di trasgredire alla regola.

Max era diverso. Max pretendeva di essere trattato da superiore sempre, persino dalla sua gente, persino da chi lo aveva cresciuto con sacrificio e fatica.
Si arrabbiava subito, Max, ma non lo daca a vedere immediatamente. La sua rabbia si palesava di colpo, anche ore dopo, esplosiva. E se non era in vena di sporcarsi le mani, prendeva da parte qualcuno dei suoi e gli ordinava di fare qualcosa. Qualcosa poteva significare tante cose.
Una volta aveva obbligato Rose a ballare con un uomo per ore, senza protestare o allontanare mani vaganti. Quando l'uomo aveva provato a baciarla, lì davanti a Max, lui l'aveva preso come un affronto. Era stata sempre Rose a uccidere quell'uomo con un colpo in testa di benevolenza, dopo averlo trovato con le labbra cucite tra loro e le mani rotte, picchiato quasi fino alla morte, non troppe ore dopo. Quando lei aveva sparato, Max si era già cambiato la camicia insanguinata.

"Hai per caso visto gli altri, Harry? John e Art- " Rose non fa in tempo a finire la domanda che qualcuno le mette una mano sul fondoschiena e le si appoggia addosso. Un fiato fetido, impegnato di alcool, la raggiunge e un'erezione le spinge contro le natiche. Per un secondo, un solo secondo, il più puro e disperato terrore la colpisce scuotendola nell'anima. Poi qualcosa scatta in lei, una rabbia esorbitante che le fa bruciare lo stomaco e tremare le mani.
Rose alza la testa con lentezza, senza voltarsi, e stringe forte il bicchiere tra le dita. Respira piano, cercando di mantenere un apparente stato di calma.
"Toglimi le mani di dosso" ordina scandendo le parole più che può, i denti stretti. Cerca di ricordare che è in un locale pieno di gente e un cadavere è difficile da nascondere, soprattuto se ha un buco in fronte da cui zampillano sangue e materia celebrale.
"Puttana, quanto prendi?" insiste l'uomo, allungando l'altra mano per tentare di voltare il viso di Rose verso di lui.
Harry ingoia un groppo di saliva, fa un passo indietro. Non fa in tempo ad avvertire l'uomo che Rose si alza di scatto, rompendo il bicchiere in fronte al tizio con un urlo furioso.
"Ho detto-" esclama, i muscoli in tensione "- di togliermi le tue luride mani di dosso!"
L'uomo si tira in piedi, frastornato, aiutato da due amici, che iniziano a arrotolarsi le maniche della camicia. 
Rose scuote la testa, estate la pistola e la appoggia in bella vista sul banco.
"Vuoi farti male, tesoro?" schernisce l'uomo, che si sta ripulendo dal vetro. Ha un brutto taglio appena sotto il sopracciglio e Rose ne è molto soddisfatta.
Uno dei due amiconi cerca di afferrare la pistola con uno scatto, ma Rose è più vicina e veloce. Nel giro di un secondo gliela sta puntando alla testa, carica e col proiettile in canna.
È in quel momento che John, allertato da Harry, esce dal retro con un fucile sulla spalla e lo sguardo stralunato. I tre uomini fanno qualche passo indietro, riconoscendolo.
Rose, approfittando dello sbigottimento generale, carica il gancio destro e lo molla sul naso dell'uomo che l'ha palpata. Il sangue inizia a uscire a fiotti ma ora i suoi amici non osano nemmeno aiutarlo.
Arthur compare alle spalle di Rose e le circonda la vita con un braccio, ghignando. 
"Sparisci dal nostro fottuto locale e non farti più vedere, pezzo di merda. Lei è una Shelby, una Peaky Blinders."
Rose sorride, si accende una sigaretta e si gira verso il bancone pronta per il suo nuovo bicchierino.
"Forza Harry, servimi da bere."

Whiskey e Sigarette - La chiamavano Rose [Tommy Shelby Ff]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora