10. Libertà

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Rose è seduta sul divano, sorseggia il tea con lo sguardo perso tra le lingue di fuoco del caminetto. La relazione tra lei e Tommy, dopo quell'orribile litigata che coi suoi silenzi li ha logorati, ha lentamente preso una piega inaspettata, come se May, Grace e John siano stati cancellati dal vento.
La lettera di Grace è arrivata in una piovosa mattinata e Thomas in risposta si è semplicemente lasciato assorbire completamente dal lavoro. Niente urla, niente sedie ribaltate o simili. Solo silenzio scandito da sporadici ordini e telefonate. Polly ha cercato di approfittarsi dell'isolamento di Tommy per dissuadere Rose dal continuare la pseudo relazione con lui, almeno fino a quando Esme è entrata una decina di giorni dopo nella sala scommesse quasi ringhiando e ha tirato un violento schiaffo in faccia a Rose, che è rimasta impassibile. Polly ha compreso cosa fosse accaduto solo quando Rose ha lasciato che Esme le sputasse in faccia senza rispondere o picchiarla a sangue. Da quel momento tutti sono venuti a conoscenza della scopata tra John e Rose, ma nessuno ha più osato parlarne.
In realtà, Polly e consapevole in cuor suo che anche se avesse insistito il risultato sarebbe stato lo stesso: Rose proprio non ci riesce a separarsi da Tommy. Torna sempre da lui, in qualche modo, così come lui torna sempre da lei, tutte le sere, nella casa in cui abitano insieme.
Hanno una bella camera matrimoniale, con un letto largo e le coperte profumate e morbide, un grosso armadio con tanto di specchio e persino il bagno annesso. Chissà cosa ne penserebbe Angie di tutta quella storia, si chiede spesso Rose. Forse le direbbe che sta sbagliando, che sta diventando troppo diversa, troppo fragile, davanti a una persona come Thomas.
Ma Angie è morta.

Rose si accende una sigaretta, la tazza di tea l'ha stancata, e guarda di sfuggita l'orologio: Tommy dovrebbe rincasare a momenti.
Difatti ecco il rumore della porta di ingresso che si apre, le chiavi che la chiudono e i passi di Tommy lungo il corridoio. Qualche secondo e l'uomo le è davanti mentre si toglie la giacca con uno sbuffo.
"Come è andata oggi? Sembri stanco-" mormora Rose, senza guardare in viso l'uomo "- vuoi una sigaretta, prima di andare a cenare?"
Tommy annuisce, le si siede accanto, lei gli si avvicina appena per porgergli i fiammiferi e lui le circonda la vita con un braccio. Tommy prende una boccata di fumo con eleganza, bello come al solito, e poi si volta a baciarla.
"Allora, ceniamo insieme stasera? Sempre che tu non abbia già mangiato" domanda Tommy, alzandosi e porgendole la mano, lasciando stupefatta Rose, che di certo non si aspettava un simile comportamento: fino al giorno prima era già tanto se Tommy rispondeva alle sue domande.
E forse la giornata deve essere andata decisamente bene, perché la sera sono seduti insieme a bere whisky, a parlare del più e del meno, a ridere e scherzare e prendere in giro quel cretino di John che ne inventa sempre una più del diavolo.
Veder Thomas Shelby ridere toglie sempre il fiato a Rose, le brillano gli occhi quando guarda Tommy. Fino a un paio di anni prima se qualcuno le avesse detto che si sarebbe ridotta così nuovamente probabilmente gli avrebbe piantato una pallottola da qualche parte, scoppiando poi a ridere come una iena e sputandogli addosso.
"Domani vestiti bene, Rose, andiamo a cena fuori e non accetto un no come risposta!" le sussurra Thomas in un orecchio, causandole una serie di brividi lungo la schiena. Rose non sa se dare la colpa all'alcol o sperare che davvero Tommy si senta meglio.

"Allora, quando vi sposerete?"
Rose chiude gli occhi e sospira pesantemente quando la signora che Tommy le ha appena presentato porge quella scomoda e inopportuna domanda. Vorrebbe davvero girare i tacchi e tornarsene il più velocemente possibile a casa, per buttarsi a letto e dormire sopra i suoi pensieri, ma è bloccata a quel ricevimento come l'accompagnatrice ufficiale di Thomas.
Ormai sono insieme a qualsiasi evento pubblico, tanto che molti hanno già iniziato a riferirsi a lei come Signora Shelby, ma Rose continua a rimane Rose Evans. Agatha Evans, in realtà. Da quando la nuova attività onesta ha preso piede sugli affari, usare il suo nome falso è stato considerato controproducente e pericoloso, quindi Rose sta cercando di adattarsi al suo nome di battesimo.
Rose tossicchia appena, si stringe a Thomas, cercando aiuto nel suo viso tranquillo, mentre il fumo della sigaretta quasi la strozza. Aiuto che, ovviamente, non arriva.
"In realtà non ci abbiamo ancora pensato-" risponde quindi Rose, cercando di restare il più possibile distaccata "- è stato un periodo difficile, con le nuove attività. Prima gli affari, poi il resto. Un matrimonio sarebbe troppo impegnativo per entrambi, gestire l'attività è dispendioso per tutta la famiglia, me compresa, sapete?"
La donna annuisce, ma sembra dubbiosa, forse anche perché il Signor Shelby non si è ancora espresso riguardo. Mentre un sorriso malevolo le si forma sul viso, la signora si  avvicina all'orecchio di Rose e le sussurra qualcosa sotto lo sguardo indagatore di Tommy, che nota l'espressione di Rose cambiare e irrigidirsi, andando ad assomigliare sempre di più a quella perennemente sul viso della ragazza durante le operazioni sul campo. Tommy stringe la vita di Rose, come cercando di avvertirla di non essere impulsiva, e lei recepisce il messaggio con fastidio. Sorride cortesemente, falsa, poi getta la sigaretta a terra e la schiaccia con forza con la punta della scapa davanti alla signora, sbigottita dalla maleducazione di quel gesto.
"Sparite dalla mia vista, per favore, prima che perda la pazienza" mormora Rose, espirando l'ultima boccata di fumo e fissando senza ritegno negli occhi l'altra, che borbotta qualcosa e si allontana, in fretta.
Rose poggia una mano sul petto di Thomas e piega il capo sulla sua spalla, sconsolata e arrabbiata al contempo, mentre lui la esorta a parlare.
"Gira voce che tu non mi voglia sposare perché non posso avere figli per qualcosa successo quando facevo la prostituta-" sussurra Rose, tirando su col naso, il cuore stretto in una morsa "- Ha osato consigliarmi amichevolmente di lasciare il posto a qualcuna più adatta a te."
La gente parla, parla senza sapere, in qualche modo si è saputo in giro che il suo bambino è morto e tanti l'hanno vista entrare in quel bordello quando andava a prendere Angie al lavoro. Ma va bene così.
Tommy stringe i denti, furioso. Vorrebbe trovare chi ha messo in giro quelle voci e farlo pentire fino alla fine dei suoi giorni: nessuno sembra davvero portare rispetto a Rose nel nuovo ambiente più borghese. Pare quasi che a lei, più che a chiunque altro, sia rimasto attaccato il puzzo della strada e lo sporco della vita dannata.
Thomas ci ha riflettuto più volte, con sempre più frequenza, riguardo al chiedere a Rose di sposarlo. Non sta andando tutto rose e fiori tra loro, ma gli sembra la scelta più giusta da fare, eppure sa che ci sarebbero anche tanti lati negativi nel loro matrimonio. Il primo ed il più importante di tutti sarebbe che lasciar agire sul campo la Signora Shelby sarebbe da folli, Rose diventerebbe un bersaglio per qualsiasi operazione. E Rose non è pronta per allontanarsi da quella vita spericolata su cui ha basato la sua intera esistenza, nonostante sia la stessa vita che gli ha portato più dolore e sofferenza che felicità.
"Tommy, ci sei?" mormora Rose, vendendo Thomas perso nei suoi pensieri.
Tommy annuisce, le sorride.
"Si Agatha, non preoccuparti." le risponde soprappensiero, per poi lasciarle un tenero bacio sulle labbra truccate e accarezzarle dolcemente una guancia, facendola arrossire appena.

Whiskey e Sigarette - La chiamavano Rose [Tommy Shelby Ff]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora