14. Resta, buco in testa

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La sagoma scura di Rose si staglia contro i muri mentre lei cammina veloce, furtiva e mortale verso il luogo dove le hanno detto di andare. Sa che è stupido, che non sarà equo, ma sa anche che nessuno avrebbe il coraggio di uccidere il figlio di Thomas Shelby e che l'unica cosa che quei bastardi vogliono è lei morta. E lei può concederglielo, questo, se è in nome della vita di suo figlio.
Forse dovrebbe avere paura, ma l'unica cosa che sente è la rabbia, la rabbia che le fa pulsare il sangue nelle orecchie e la carica. Cristo, si farà ammazzare di sicuro.
Rose si ferma nel magazzino, perfettamente al centro, rigida e all'allerta, la testa troppo caotica e il sangue troppo poco freddo. Un rumore sordo alle sue spalle la fa sobbalzare internamente, ma fuori resta impassibile.
"Eccola qua, la famosa Rose!-" la deride una voce "- Anche conosciuta come Agatha Evans o persino Agatha Shelby! Capito, signori? Abbiamo davanti la fantomatica Signora Shelby!"
C'é uno scoppio di risa tra i presenti, mentre Rose stringe i denti e non riesce a tenere a freno la lingua. Sta sbagliando, ha sbagliato anche solo al andare lì da sola e senza un piano, sa come funzionano queste cose, ma non le interessa. Lei vuole solo che Lucas stia bene e sia vivo.
"Cosa vuoi, bastardo?" domanda, la voce ferma, il corpo in completa tensione.
La voce ride ed esce allo scoperto un uomo elegantemente vestito di beige, seguito dai suoi rozzi scagnozzi, tutti armati visibilmente.
Rose cerca di pensare velocemente, fa una stima degli uomini presenti, si sente per la prima volta più Agatha che Rose. È confusa, come se quella vita per cui sta per pagare non sia sua, come se ci fosse un buco di anni e anni nella sua misera esistenza.
Ha raggiunto a capitombolo il punto di rottura massimo, coi traumi che le scavano dentro e le persone che la corrodono da fuori. Si sente nuda, esposta, lontana da se stessa, tristemente consapevole che non è e mai sarà ancora quella Rose che tutti ricordano con affetto. Lei è solo l'involucro.
L'unica cosa certa, in questo momento, è che morirà, anche se non le è dato sapere come.
Lei, Rose Evans, Agatha Shelby, morirà, e non avrà la grazia, perché non se l'è mai meritata. E forse è per questo che resta zitta e immobile mentre quell'uomo le parla con calma disarmante.
"Hai ucciso mio figlio, sei sopravvissuta a uno sparo e hai ucciso alcuni miei uomini fidati. Poi sei arrivata qua, disperata e impaurita come una ragazzina, e ti sei distrutta da sola ancora di più. Gli omicidi, la crudeltà, il dolore, l'incidente che ti ho organizzato alla perfezione. Due dita e la perdita parziale della vista da un occhio. Brutta roba eh? Oltre al terribile imbarazzo per tutte quelle cicatrici. I miei piccoli gesti ti sono piaciuti? Le pallottole, il pugnale, il whisky. La paranoia ti ha assalita. E poi tu, tu mia cara ti sei data il colpo di grazia. Hai sposato Thomas Shelby e ti sei lasciata distruggere da lui. E poi hai fatto anche quell'adorabile bambino, che probabilmente ti ha solo rovinato ancora di più la vita. Allora, Rose, sei pronta a morire dopo tutto ciò?" la domanda è così tanto intrisa di scherno e amarezza che a Rose sembra di soffocare. Tocca la pistola che tiene sotto la giacca, la sfiora, le parole dell'uomo che la trafiggono.
Non sa se vuole morire, non ora che ha un figlio, un marito, una famiglia che farebbe di tutto per lei. Sarebbe così egoista morire, lasciarsi dietro tutto ciò.
Odia la sua vita, eppure ora ha un senso, col suo Lucas che le dà un motivo per vivere.
Il volto di Polly, la donna che l'ha cresciuta come una madre, le passa davanti e Rose rabbrividisce: non è pronta per andare all'inferno. No. Forse ci è già. Non lo sa.
"Capisci, Agatha o Rose o come diavolo vuoi essere chiamata, ho aspettato che ti rifacessi una vita. So che sei qua da prima che tu arrivassi, tesoro" insiste l'uomo, il capo, vedendo come l'espressione di Rose sia rimasta la stessa, imperturbabile.
Rose deglutisce, consapevole di quella verità da sempre. Quella pallottola, al Garrison, era un chiaro avvertimento e lei l'ha voluto ignorare. Ha voluto sfidare il fato. Ha voluto sperarci. Ha voluto provare a rifarsi, diventando forse peggio di prima.
Prega che Lucas col tempo senta meno la sua mancanza, prega che Angie vegli su di lui, su Tommy, su Polly, su tutti.

Che qualcuno da lassù sia buono con me, che la morte arrivi in fretta, senza giorni e settimane di agonia. Che la mia anima riesca ad andarsene e che le vite che ha strappato siano libere di riposare in pace.

Whiskey e Sigarette - La chiamavano Rose [Tommy Shelby Ff]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora