II Diagon Alley

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"Caro Harry,
So che ci siamo sentiti poco fa, ma ci tenevo a dirti che mia madre insiste perché tu venga a Diagon Alley con noi. Ci vediamo dopo pranzo alla Tana se vuoi. A presto.
Ron"

Diagon Alley...Harry era entusiasto all'idea di tornarci. In quel periodo gli faceva bene distrarsi in mezzo alla folta folla e ai ricchi negozi.

Zia Petunia servì il dessert, creme brulèe, che sancì la fine del pranzo. Harry allora salì in camera per preparare il baule. Fece una lista per assicurarsi di non dimenticare nulla:

- Abiti

- Bilancia d'ottone

- Calderone in peltro

- Libri

Dimenticava qualcosa?

La rilesse più volte e ribattè tra se e se: 《 Ma io non ho più nulla di queste cose! Mi toccherà ricomprare tutto! 》

Prese intanto un pezzo di carta e scrisse a Ron che si sarebbero incontrati direttamente a Diagon Alley e fece per chiamare "Edvi...."

In quel momento nella piccola camera del vicoletto di Privet Drive cadde il silenzio. Harry si era completamente dimenticato della morte della sua civetta. 《Baule locomotor》 esclamò, sollevandolo e indirizzandolo verso l'ingresso e con un gran boato chiuse la porta. 《Mio caro Harry》 esclamò zia Petunia 《Ci vedremo a Natale?》

Mio caro Harry? Pensò...mi ha davvero chiamato così? Ho davanti la stessa persona che conosco??

Soffocò i suoi pensieri e rispose 《 Oh si certo》 strappando un sorriso. 《Fai buon viaggio》 ribattè zia Petunia 《lo zio Vernon e Dudley ti augurano un buon anno scolastico》.

D'un tratto l'accogliente soggiorno dei Dursley era svanito. Davanti ai suoi occhi Harry aveva solo gente che correva e si disperdeva negli infiniti negozi di Diagon Alley. Non poté di certo trattenere un sorriso. Era tornata. La Diagon Alley che conosceva era tornata, dopo la tempesta sollevata dal Signore Oscuro e i suoi seguaci. 《 Come prima cosa andrò alla Gringott》pensò tra sé.

L'imponente banca dei maghi sorgeva al di sopra dei negozi circostanti. Harry entrò. L'immaginava in pessime condizioni, dato che era stato egli stesso a distruggerla l'anno prima. E invece appariva come se nulla fosse successo. Attraversò prima le porte di bronzo e poi quelle d'argento. I banconi si estendevano per tutta la sua lunghezza sorretti da una pavimentazione in marmo. Avanzò fino ad arrivare al bancone principale. Il folletto era di spalle allora Harry si schiarì la voce e disse 《camera blindata 687, grazie》. 《Camera blindata 687?》ridacchiò il folletto. 《Che piacere rivederla signor Potter》disse ad un tratto girandosi. 《Unci Unci》gridò Harry. Era proprio lui, in carne ed ossa. NO! Non era possibile, Unci Unci era morto! MORTO!

《Ti starai chiedendo come ho fatto a sopravvivere immagino》. Harry lo guardava con una faccia intontita.《Beh si, sono qui...davvero credavate che bastava così poco per uccidere un folletto?! Comunque, non perdiamoci in chiacchiere, dicevamo, camera blindata numero 687. Giovanotto fortunato eh?

Harry non disse una parola durante il viaggio. Aveva lo stomaco sotto sopra. Era come se viaggiassi su una montagna russa dove però non ti stai per niente divertendo...anzi.

Rimase impassibile fino all'arrivo. 《La chiave, grazie》. Harry entrasse una piccola chiave d'oro che il folletto inserì nell'apposita fessura. Quando la camera venne aperta Harry rimase sbalordito. Gli occhi venivano abbaglianti da un luccichio. Oro. Ricordava di essere ricco, ma non cosi tanto.《Cos...cosa...》 balbettò...

《Cosa ci fa qui tutto questo oro vorrai sapere giusto?

Beh, sei l'erede di Sirius Black.

Avevo detto che eri un giovanotto fortunato》.Ancora non riusciva a parlare e a crederci quando fu sollecitato dal folletto a sbrigarsi, così prese un pugno di monete e ripartirono.

All'ingresso della banca vide una numerosa famiglia dai capelli rossi. I Weasley.

IL RITORNO AD HOGWARTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora