chapter eighteen

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Tyler si sveglia nella sua camera, sua mamma addormentata nella sedia accanto il suo letto, stringendo la sua mano in una morsa preoccupata.

Guarda fuori dalla finestra, al sole lontano, e sbatte gli occhi.

"Ricordami," sussurra.

Sua mamma si rizza vicino a lui, i suoi occhi semi-aperti.

"Hey, piccolo," mormora.

"Ciao," risponde lui, guardando ancora fuori dalla finestra.

"Come ti senti?" sua mamma chiede.

"Stanco," dice. "Potrei, uh, avere un po' di acqua?"

"Certo," risponde sua mamma. "Torno subito. Non muoverti, okay?"

"Okay," dice lui, guardando ancora il sole.

"Hey. Guardami."

Tyler riluttante si gira, guardando sua mamma.

"Non andare da nessuna parte," lei ordina.

"Okay," lui ripete e lei gli dà un abbraccio prima di andarsene.
Non appena lei chiude la porta, Tyler apre la finestra ed esce fuori nello stesso modo in cui faceva Josh sempre. Corre via in mezzo agli alberi, la propria pelle che lo soffocava.

Sporco. Sporco sporco sporco. Il tipo di sporcizia che Tyler riesce a sentire nella sua anima, l'unico posto in cui non può andare a grattare con il sapone.

I suoi piedi sono umidi con l'acqua blu-nera, e lui alza lo sguardo per vedere tutto diventare blu-nero ora. Vuole urlare per Josh, dirgli che ora ha capito, riesce a capire, ma Josh è andato e non tornerà mai più e Tyler pensa che le sue corde vocali stiano per prendere fuoco.

"Mi dispiace!" Urla. "Ho capito, lo giuro!"

Ma tutto diventa più blu e tutto diventa più nero e Tyler può sentire il freddo nelle sue ossa. Si infiltra nei suoi occhi e lui li chiude forte, ma può ancora vederlo. Sta tremando, rebbrividisce scosso ed così, così sporco.

Tyler lentamente diventa consapevole che stia supplicando Josh di tornare, di tornare da lui, ma Josh non tornerà mai più perché non è reale, e Tyler è un fottuto pazzo ed idiota, rimasto solo con la sua fottuta e pazza mente ed è così così così sporco, così sudicio e non verrà mai amato.

"Per favore!" strilla, roco e gutturale, come se le parole fossero state portate via dalla sua gola. "Oh, ti prego!"

Le parole fanno eco nella foresta, rimbombando da albero in albero, e Tyler può sentire le parole affondare in lui, attaccarsi alle ossa e farle vibrare. "tipregotipregotiprego."

"Dove sei?!" urla. "Ho bisogno di te! Ho fottutamente bisogno di te, per favore!"

Le sue mani sulla sua testa, tirano i capelli, graffiando la pelle. Le sue unghie che scavano la dolce pelle delle guance, tagliandola, e pensa che il dolore sia la cosa più vera che abbia mai provato. Distrugge disperatamente la sua faccia, il suo collo, le sue braccia. Fa male, fa fottutamente male, e lui sta singhiozzando ma sta anche ridendo perché non è questa la miglior cosa del mondo?

"Io sono reale!" Tyler grida. Indica il cielo. "Io sono fottutamente reale, perché tu non lo sei?!" Si corica nel terreno freddo. "Perché non sei reale?!" Strilla. "Perché - non - sei - reale?!" Domanda, sbattendo la sua testa contro il suolo ad ogni parola.

Tyler si calma quando si accorge che è coricato davanti la casa sull'albero. La loro casa sull'albero. Chiude gli occhi e lascia che i ricordi sommergano il resto. Baci, tocchi, ninna nanne sussurrate che non saranno mai reali.

Non è mai stato reale.

Con un piagnucolio di agonia, Tyler si alza dal terreno. Si arrampica sull'albero, fino alla casa.

E' scura, calma. L'aria è pesante e Tyler non parla. Si siede guardando le lacrime scivolando nel "T-E-R-R-I-F-I-C-A-T-O" che è scavato nel pavimento.

L'accendino di Josh è abbandonato vicino la scarpa di Tyler e lentamente lui lo prende, accendendolo. La fiamma brilla nel buio e Tyler la guarda mentre la preme contro il muro.

Resta fermo, osservando il legno diventare nero man mano che si carbonizza. Per un po' non accade nulla, ma subito dopo Tyler vede il legno prendere fuoco. Spegne l'accendino e guarda, pietrificato, la fiamma diventare più grande e più grande, arrivando fino al tetto.

Tyler si corica sulla schiena e guarda il fuoco sommergere il tetto. La casa sull'albero sta iniziando a riempirsi di fumo.

Qualcosa dentro di lui lo spinge, insistendo che debba andare via, via prima che soffochi o bruci. Lo ignora. Non gli importa.

Tyler si addormenta mentre tutto brucia attorno a lui.

Non gli importa.

Forest Fic- Stay In Place (sing a chorus) ~ joshler fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora