"Mi ignori di proposito"

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Era trascorso l'intero fine settimana ed io e Nelson non ci eravamo né visti, né sentiti. A parte domenica mattina in cui avevamo fatto una live per i nostri iscritti, ma non c'era stato altro modo per vedermi con lui. Era la seconda live senza Dario e vedere sullo schermo solo cinque pallini e non sei faceva sempre strano. Non mi ero ancora del tutto abituato. Finita la live che a quanto pare era l'ultima perché presto saremmo tornati con i veri salotti, mi buttai sul letto, provando a riposarmi un po'. Ma fu inutile perché non facevo altro che pensare a Nelson. Ammetto di aver considerato l'idea di chiamarlo o di mandargli un messaggio, ma ero convinto che non mi avrebbe affatto risposto. Così lasciai perdere e attesi con ansia l'arrivo del giorno dopo perché, volendo o non volendo, ci saremmo dovuti vedere per forza in studio. Ma era stato davvero difficile ignorare ciò che era avvenuto venerdì tra noi; la sua espressione scioccata non mi aveva lasciato in pace un attimo, ricomparendo anche nei miei sogni ormai costantemente "tormentati" dalla sua presenza. Avevo provato a parlarne con Dario, ma non era servito a niente. Ansi... mi sentivo peggio di prima. Alla fine tutto quello che poteva fare era darmi dei consigli, il resto dipendeva tutto da me.

Quando la sveglia del lunedì mattina suonò, mi svegliai di soprassalto, con una forte tachicardia che mi impediva anche di fare le cose più banali. Ero così tanto agitato nel rivedere Nelson che quella mattina mi diressi in studio senza prendere il mio abituale caffè ed arrivai prima di tutti gli altri. Così ebbi il tempo necessario per provare a calmarmi e ad elaborare bene le parole che avrei dovuto usare con Nelson se fosse stato necessario. Non rimasi da solo a lungo con i miei pensieri perché presto mi raggiunsero Frank e Tonno che erano arrivati giusto in orario per sistemare alcune cose della regia prima dell'inizio delle registrazioni. "Olà Cesi! Hai raffreddato i tuoi bollenti spiriti da venerdì?" mi chiese Tone con una tale schiettezza che quasi pensai che sapesse quanto accaduto tra me e Nelson. Poi capii che si riferiva semplicemente all'uscita che avevo avuto venerdì in studio, mandando a fanculo tutti loro e andandomene via. "No, spacco tutto oggi" sorrisi per fargli capire che stavo scherzando, anche perché dall' espressione che aveva assunto credeva che dicessi sul serio. Poi mi misi a parlare un po' con Frank nell'attesa che arrivassero gli altri mentre Tonno, tornato dal bagno, ci aveva informato che al suo interno si trovavano una quantità eccessiva di falene. Dopo le formiche ci mancavano solo le falene ad invadere il nostro studio. Mentre cercavamo una soluzione per cacciarle, Nelson arrivò, ma di Nicolas ancora nulla. Quel ragazzo era perennemente in ritardo. Dovevo trovare un modo per invogliarlo a fare prima. Ma non era questo quello che mi interessava realmente al momento. Ciò che mi interessava era risolvere il casino che avevo combinato con Nelson che, in quel momento, mi accorsi avere qualcosa di diverso. Si era tagliato i capelli! Rimasi a fissarlo per qualche istante prima di rendermene conto, ma era troppo tardi per distogliere lo sguardo da qualche altra parte perché Nelson se ne era accorto. Istintivamente mi irrigidii e subito pensai a quello che avrei dovuto dirgli, ma non ce ne fu bisogno. Nelson, infatti, si era diretto in cucina ignorandomi completamente. Mi lasciai cadere sulla sedia della mia scrivania fissando lo schermo del computer ancora spento. Questa sua mossa mi aveva nuovamente scosso ed io mi sentivo sempre più a pezzi. In quel momento sentii Tone gridare alla telecamera: "Benvenuti in questo Around the Week! Nelson ho una grandissima notizia per te" e capii immediatamente che era meglio accendere sul serio il PC e far finta di fare qualcosa perché se mi avesse ripreso in quello stato non avrei saputo che scusa inventare. Mi misi le cuffie sperando di non sentire il loro discorso, ma era più forte di me; la voglia di capire cosa si stessero dicendo era tanta e, così, spostai un po' la cuffia dall'orecchio giusto in tempo per sentire Tone dire: "Allora no, stai molto bene, complimenti e brava Bea! Possiamo vederlo? È già uscito un video? No, niente? Non è uscito niente di te che ti tagli i capelli?". Tirai un lungo sospiro e me le rimisi. Non volevo sentire altro. Era già tanto quello che ero riuscito a cogliere. Stavano parlando del taglio di capelli di Nelson di cui, a quanto pare, Tonno era stato informato ed io no. Mi dava fastidio questa cosa, soprattutto quando rimuginai sulle sue parole e compresi che era stata Bea a tagliarglieli. In quel momento, però, Frank mi si avvicinò per chiedermi una cosa e fui costretto a togliermele nuovamente. Stavolta le appoggiai sulla scrivania perché pensavo che la conversazione con lui sarebbe stata lunghetta, cosa che si rivelò errata e non feci in tempo a rimettere le cuffie che le parole di Tonno, nuovamente, mi risuonarono in testa "Peggio, peggio, peggio! Il bagno è infestato dalle falene!" disse con tanta enfasi mentre provava a cogliere l'espressione di Nelson, ma che con la mascherina addosso era difficile capirla. "Secondo me le hai importate tu" pensai bene di intromettermi, sperando che in questo modo Nelson mi considerasse un po', ma mi sbagliai. Solo Tonno fu catturato dalle mie parole e si avvicinò a me con la videocamera esclamando: "Come le ho importate io stamattina?". Poi continuò a piagnucolare sul fatto che ce ne fossero tante, ma non terminò la frase perché fu interrotto dall'esclamazione di Nelson che, nel frattempo, si era diretto in bagno a controllare la situazione. Il mio tentativo di approccio era andato a quel paese e, per non pensarci, decisi di occuparmi seriamente sul lavoro che avevo lasciato in sospeso da venerdì. Dopo qualche minuto, anche Nicolas si fece vivo e riuscii a strapparmi una risata il fatto che Tonno lo avesse subito intercettato per fargli scacciare le falene. Almeno riuscivo ancora a ridere. Passò all'incirca un'oretta e ancora stavo seduto sulla mia postazione senza volermi alzare. Questo perché al tavolo accanto al mio e di fronte a me si era messo a lavorare Nelson al suo computer, sempre attento a non incrociare i nostri sguardi. La tentazione di alzarmi e avvicinarmi a lui per parlargli era fortissima, ma allo stesso tempo mi tremavano le gambe dall'agitazione. Pensai ad un metodo per cercare di dialogare con lui anche indirettamente, anche perché prima la tattica delle falene non aveva funzionato. Approfittando del fatto che stavo facendo una sorta di conteggio dei video del nostro canale, coinvolsi Tonno a riprendermi col la videocamera per inserire la clip nell'around e, giacché, sperai che anche Nelson ne prendesse parte. "Cesare mi ha appena detto che siamo arrivati alla puntata trecento!" esordì euforico Tonno che, come speravo, si rivolgesse anche a Nelson per chiedergli cosa ne pensasse di questo traguardo. Ma tutto quello che ottenne da lui fu un rutto. Poi si mise a discutere con Frank su quanti video effettivamente avessimo fatto e ci informò che voleva arrivare almeno al quantitativo che aveva sul suo canale Ciccio gamer. "E ma noi non contiamo i salotti" dissi per intromettermi nella loro conversazione e, con mio stupore, perché giuro non me l'aspettavo, Nelson mi appoggiò su quanto avevo detto. "E noi non contiamo i salotti e anche tutti gli around" aggiunse lanciandomi un'occhiata che non sapevo come intrepretare. Si mise a parlare con Tone specificando accuratamente quanti video avessimo di preciso, dividendoli tra salotti, video di Space Valley e Around e ignorandomi di nuovo, come se quello di prima fosse stato un lapsus dovuto all'abitudine. Non successe nulla di eclatante nel resto della giornata, tanto che nessuno di noi filmò per l'around. L'unica cosa che avevamo deciso era fare una gag molto carina nei giorni successivi per pubblicizzare il nostro nuovo merch. Si erano fatte circa le sette di sera quando pensai di essere rimasto solo in studio. Tutti mi avevano salutato, ad eccezione di Nelson che non lo avevo proprio visto, ma avevo dato per scontato che se ne fosse andato via insieme agli altri ignorandomi anche questa volta. Prima di andare via anche io, avevo un paio di cose da sistemare e poi, una volta concluse, presi il mio zaino e mi diressi alla porta. "Stai andando via?" sentii una voce provenire da dietro le mie spalle. Mi voltai e come i miei occhi si posarono sulla figura di fronte a me non potei non rimanere perplesso.

"Nelson! Pensavo che te ne fossi andato a casa" esclamai stupito nel vederlo ancora li e soprattutto che mi parlava. "No, non ci sono andato. Volevo parlare con te" mi fece segno di accomodarmi con lui sul divano. Il battito del mio cuore iniziò ad accelerare e, lasciando lo zaino per terra, mi sedetti accanto a lui fissandolo senza sapere bene cosa dirgli. "Ci ho pensato a lungo su quanto accaduto l'altra sera e sono arrivato alla conclusione che tu mi hai baciato perché sei molto stressato e la vicenda con Sofia non ti ha aiutato per niente" mi disse con una tale convinzione da farmi sgranare gli occhi e spalancare la bocca per l'assurdità che avevo appena sentito.

"Cosa!? Pensi sul serio che sia questo il motivo per cui ti ho baciato?" gli domandai sconvolto da quello che era riuscito ad elaborare.

"Perché? C'è un altro motivo?" mi chiese cercando di cogliere le mie espressioni.

"Fai sul serio Nelson? Non è che mi stai prendendo in giro?". Ero letteralmente sconvolto!

"Cesare vuoi parlare o no? Se non è questo il motivo allora qual è? Che diavolo ti sta succedendo in questo periodo? Prima mi eviti, poi lasci Sofia e adesso mi baci! Che cavolo ti prende?";

Scoppiai in una risata isterica, dovuta alle frasi senza senso che stava pronunciando Nelson. Mi guardò un po' nervoso perché pensava che lo stessi prendendo in giro, ma non disse niente e lasciò che finissi di ridere per poi rispondere alla sua domanda. "E dopo tutto questo hai ancora il coraggio di chiedermi cosa mi prende!? Nelson possibile che non ci arrivi? Non è – ",

"—CESARE CAZZO! SMETTILA DI PRENDERMI IN GIRO E RISPONDIMI" mi urlò contro interrompendo quello che gli stavo dicendo. Mi stava guardando senza distogliere lo sguardo da me, attendendo la mia risposta che non tardò ad arrivare.

"Sai qual è il problema Nelson? Non è che tu non lo capisca, ma è che tu non hai mai preso in considerazione questa opzione..." sospirai tristemente, "... e come darti torto. Con una ragazza fantastica come Beatrice al tuo fianco è più che ovvio che tu non ci abbia mai pensato". Lo guardai dritto negli occhi sperando che avesse colto più o meno il senso della frase. Ma la sua espressione mi fece capire che non ci era ancora arrivato. Mi alzai in piedi notando che il suo sguardo perplesso mi seguiva e, mettendomi di fronte a lui, mi feci coraggio. "Nelson non è che ti evitassi perché ti odiavo o altre cose che sicuramente hai pensato. Mi sono accorto... be ecco... mi sono accorto di essermi innamorato di te e più provavo a dirmi che era sbagliato, che non dovevo e non potevo farlo, più io mi innamoravo. Adesso capisci perché ho lasciato Sofia? Non volevo continuare a fingere una storia che per me non c'era più" gli dissi con tutta la forza che avevo. Tremavo per l'agitazione e i miei occhi, inumiditi dalle lacrime, non mi aiutavano affatto a calmarmi. Vidi Nelson impietrito, che mi fissava incredulo per quanto aveva appena sentito. Fu in quel momento che capii che questa storia era completamente sbagliata, che Nelson non mi avrebbe mai guardato come lo guardavo io. Gli sorrisi tristemente e, prendendo il mio zaino, mi allontanai da lui senza aggiungere altro. Lo lasciai a bocca aperta sul divano, senza che avesse la possibilità di esprimersi. Ma, in realtà, lo aveva fatto il suo silenzio per lui. Aveva parlato forte e chiaro e, almeno per me, aveva detto che non avrebbe mai potuto ricambiarmi. Il giorno dopo non riuscii a presentarmi in studio, non avevo la forza necessaria ad affrontare Nelson. Mi inventai una banale scusa che gli altri accettarono come vera, ma a cui sicuramente Nelson non credette. Ma non m'importava. In fin dei conti, dopo avergli confessato i miei sentimenti, lui non si era fatto più sentire.

ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti 😊 è da un po' che non metto una nota sotto il capitolo, ma oggi mi sentivo di farlo perché vorrei invitarvi ad ascoltare una canzone dei Nickelback di cui vi ho messo il link sopra. Secondo me è perfetta per il capitolo che ho scritto perché rispecchia molto bene i sentimenti di Cesare 😊 Al prossimo capitolo! Arriverenze 😊

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